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MONDO

Russiagate, giudice accusa Manafort: "Mentì a Fbi"

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Paul Manafort, l'ex responsabile della campagna presidenziale di Donald Trump, dopo essersi impegnato a cooperare sul fronte del Russiagate ha "intenzionalmente mentito" e reso "false dichiarazioni" all'Fbi, al procuratore speciale Robert Mueller e al gran giurì. Lo ha stabilito un giudice federale.    Avendo Manafort rotto il patto di collaborazione, il procuratore Mueller non è più vincolato a proporre una riduzione della pena.


Manafort avrebbe mentito in particolare sui suoi rapporti con la presunta spia russa Konstantin Kilimnik, suo ex partner d'affari e sui pagamenti ad uno studio legale oggetto delle indagini. Inoltre, secondo quanto dichiarato dal giudice, avrebbe mentito lo scorso 5 ottobre su questioni relative ad un'altra indagine del dipartimento di Giustizia Usa. Secondo il giudice federale di Washington Dc, il team di Mueller non e' riuscito tuttavia a fornire prove sufficienti per dimostrare che Manafort ha mentito anche lo scorso 16 ottobre sull'intralcio alla giustizia da parte di Kilimnik e sui suoi contatti con l'amministrazione. Il russo e' stato rinviato a giudizio per corruzione di testimone insieme a Manafort prima del processo all'ex manager della campagna di Trump. Manafort si era impegnato a collaborare con Mueller in cambio di una sentenza piu' lieve.