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Coronavirus

Fase due

Ryanair, O'Leary: se obbligati a lasciare posti vuoti non voliamo più

Il proprietario della compagnia low cost irlandese Michael O'Leary: idea idiota, Dublino paghi per il sedile vuoto. Intanto, la Corte di giustizia Ue dà ragione all'Antitrust: Ryanair sanzionata per poca trasparenza

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La compagnia lowcost irlandese Ryanair non riprenderà i suoi voli se sarà necessario lasciare vuoti i suoi posti nella fila centrale per mantenere le distanze di sicurezza per l'emergenza coronavirus.

Ad affermarlo, in un'intervista al 'Financial Times', è il Ceo di Ryanair, Michael O'Leary. Con questa misura i piani della compagnia, sottolinea, "sarebbero vanificati". O'Leary spiega di aver avvisato il governo irlandese: "O il governo paga per il sedile vuoto o non voleremo".

"Non possiamo avere profitti con un tasso di riempimento del 66%. Anche se lo fai poi il posto vuoto non fornisce alcun distanziamento sociale, quindi è una specie di idea idiota che non ottiene comunque nulla" dal punto di vista sanitario, afferma.
 
O’Leary punta a ritornare ai livelli di traffico più normali nell'estate del 2021, "trainati dal crollo delle compagnie aeree rivali".

Obiettivo zero tasse
Una lettera indirizzata dal direttore per lo Sviluppo delle rotte della compagnia low cost, Neil O' Connor, agli aeroporti italiani, spiega che il vettore, nel riprendere il servizio, "darà priorità" agli scali che assicureranno "zero tasse tra maggio e ottobre", "zero tassa di atterraggio e tassa aeroportuale ridotta del 50%" tra novembre e marzo del 2021 e "tassa aeroportuale ridotta del 50%" tra aprile e ottobre 2021.

Per lo stesso periodo Ryanair chiede inoltre "nessuna tassa per le nuove rotte". Secondo 'O Connor, si tratta di "misure di stimolo ragionevoli" che "daranno agli aeroporti un vantaggio competitivo per riprendere il servizio di Ryanair alla prima opportunità possibile". "Gli aeroporti che offriranno condizioni migliorative rispetto a queste misure basilari - conclude il manager - avranno un deciso vantaggio" sugli altri.

Onlit: Intervenga il ministero dei Trasporti
Il presidente dell'Osservatorio Nazionale su Liberalizzazioni e Trasporti Dario Balotta chiede l'intervento del Ministero dei Trasporti per "riportare al rispetto delle regole il settore".

"Elusione ed evasione fiscale in molti Stati europei - spiega Balotta - stipendi da fame, orari di lavoro da primi del Novecento e ricatti al sistema aeroportuale minore largamente frammentato (il volo in cambio di un contributo a passeggero imbarcato) sono i nuovi tratti distintivi di Ryanair che hanno caratterizzato gli ultimi periodi, ma ora sta esagerando". "Le tasse pagate dai passeggeri - conclude - vanno girate allo Stato senza intermediazione e i diritti di approdo ai gestori".

Ue, Corte di giustizia conferma sanzione
I vettori aerei devono indicare, sin dalla pubblicazione delle loro offerte di prezzo su Internet, l'Iva applicata ai voli nazionali nonché le tariffe per il pagamento con carta di credito. Devono inoltre indicare gli oneri di web check-in qualora non sia proposta alcuna modalità alternativa di check-in gratuito. Lo ha sancito la Corte di giustizia europea, dando ragione all'Antitrust, che aveva multato la Ryanair per aver pubblicato sul web prezzi ritenuti non completi.