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POLITICA

Nuovo esecutivo in salita

Salvini: Caro Silvio scordati asse con il Pd. Di Maio: da Arcore non può partire nessun cambiamento

Il vicepresidente del Senato M5s, Paola Taverna intanto avverte la Lega: 'no' a Forza Italia, rimane un 'no', non trattabile. Il Pd intanto chiude proprio ai grillini: nostra posizione non cambia. Faremo opposizione. Rosato: la loro apertura è "strumentale". Tajani parla di eventuale esecutivo a sostegno Dem, provocando di fatto una frattura nella coalizione di centrodestra

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Nuovo esecutivo tutto in salita. Dopo il primo giro di consultazioni con il Capo dello Stato, le posizioni tra le diverse formazioni politiche restano distanti. A nulla sono valsi incontri, telefonate e confronti. Nessun passo in avanti, tutti restano arroccati sulle proprie posizioni: la lega che esclude accordi con il Pd, cosa che non fa Forza Italia, provocando di fatto una spaccatura nella coalizione di centrodestra. Il M5s che apre al Pd, senza un nulla di fatto. Insomma l'intesa, lontana, si spera possa essere trovata nel secondo giro di consultazioni, per dare al più presto un governo al Paese e per evitare un ritorno alle urne.

Salvini: niente asse con il Pd. Tentativo con i 5 Stelle
"Io non mollo. Andiamo a governare". Così il leader della Lega, Matteo Salvini dalla sua pagina Facebook questa mattina mentre si trova in Veneto per impegni elettorali. Dalle pagine del Corriere intanto ribadisce: ''A Berlusconi e Forza Italia lo dirò chiaro: si scordino di fare un governo con il Partito democratico''. Il leader della Lega spiega che sull'esecutivo ''se c'è un tentativo da fare è con i 5 Stelle'', perché, chiarisce Salvini, ''se voglio cancellare la riforma Fornero, se voglio riformare il mondo del lavoro e la scuola ed espellere gli immigrati clandestini, con chi dovrei fare queste cose? Con quelli che ci hanno portato fino a qui? Invidio Di Maio per la sua fantasia, ma credo che non sarebbe serio. E neanche possibile''.

"Io invece l'ho detto anche al presidente Mattarella a breve ci saranno scadenze importanti, noi intendiamo rispettare gli accordi fino a quando garantiscono il benessere degli italiani. Se invece il rispetto dei parametri significasse chiusura di altre aziende, precariato e povertà, per noi non esiste. Oggi lo dirò anche a Berlusconi: se il centrodestra deve parlare con una sola voce, quella voce deve essere chiara", dice il leader della Lega che oggi parteciperà al vertice del centrodestra.

Il confronto - che si terrà oggi ad Arcore - è stato caldeggiato dalla presidente di Fratelli d'Italia, dopo le telefonate dei giorni scorsi. Il centrodestra - come è emerso in questi ultimi giorni  - si presenterà unito al secondo giro di consultazioni di settimana prossima al Quirinale e i tre leader si vedranno per stilare la lista degli argomenti da illustrare al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nello Studio alla Vetrata. 

Tajani: esecutivo con il sostegno Dem
Trovare un punto d'accordo tra Salvini, Berlusconi e Meloni, comunque sembra molto complicato. Infatti mentre il leader della Lega è saldo sulle sue posizioni, "nessun accordo con i Dem per formare il nuovo esecutivo", c'è chi tra le fila di Forza Italia, non lo esclude in modo così netto. Dalle pagine de "La Nazioni" oggi il Presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani dice: "Parlando dei nostri punti qualificanti possiamo trovare degli accordi con le altre forze presenti in Parlamento, anche con il Pd. Certo ci vuole tempo, non è tanto un problema di formule o di alchimie. Non dobbiamo giocare a Risiko o al Piccolo chimico. Bisogna lavorare per un governo stabile". E prosegue: "Andare uniti al secondo giro al Quirinale serve per dimostrare compattezza di fronte ai tentativi dei 5 Stelle di portare avanti operazioni irrealizzabili". Per Tajani "l'operazione" di Di Maio "è finita nel nulla, fallita. Salvini non avrebbe avuto alcun interesse a fare la spalla di Di Maio quando ha la possibilità di fare il premier sostenuto da tutto il centrodestra". E la posizione di apertura al Pd non viene solo da Tajani, ma anche da Renato Brunetta che ha parlato di nessun veto degli azzurri nei confronti del partito guidato dal segretario reggente Maurizio Martina.

Di Maio: da Arcore non può partire nessun cambiamento
"Capisco che Salvini abbia difficoltà a sganciarsi da Berlusconi, ma da Arcore non può partire nessuna proposta di cambiamento. Non è da lì che può scaturire un governo di cambiamento ma solo un governo-amucchiata, Per noi questo film non esiste". Lo afferma il capo politico del M5s ad una iniziativa dei grillini per le regionali della Valle D'Aosta del 20 maggio. E prosegue: al momento non sono in programma incontri con Martina e Salvini. Mentre si dovrebbe tenere in queste ore ad Ivrea - seconco alcune indiscrezioni - un vertice tra Di Maio, Davide Casaleggio e Beppe Grillo, di ritorno dalla Svizzera. I tre non si vedevano dai giorni immediatamente successivi alle elezioni politiche.

Taverna: 'no' a Forza Italia, rimane un 'no', non trattabile
Salvini invece - come abbiamo visto - apre al Movimento 5 Stelle. Ma i grillini non sono disposti ad un accordo con una coalizione che vede tra i suoi protagonisti, Silvio Berlusconi. Rappresenta il passato - hanno commentato più volte - gli esponenti dei 5 Stelle. E oggi Paola Taverna, vicepresidente del Senato, in una intervista a "Il Fatto quotidiano" torna a ribadire il concetto: "Non parlo di retroscena, dico che deve essere Salvini a scegliere se vuole il cambiamento. E di certo non può farlo con Berlusconi", il no a Forza Italia "rimane un no, non trattabile". E poi aggiunge; "aprendo al Pd abbiamo dimostrato la nostra maturità". 

Rosato: apertura M5s, strumentale
I 5 Stelle intanto incassano il 'no' del Pd ad un eventuale accordo. Il segretario Maurizio Martina è stato chiaro: la nostra posizione non cambia, è quella espressa dopo l'incontro con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella: saremo all'opposizione e lo faremo con coerenza. Ieri il senatore Dem, Luciano Nobili, aveva manifestato delle perplessità sull'apertura di Di Maio che invitava a seppellire l'ascia di guerra. Dello stesso avviso il vicepresidente della Camera Ettore Rosato che parla di "un'apertura strumentale per rafforzare il potere contrattuale nei confronti della Lega".