Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/salvini-il-candidato-premier-lo-scelgono-gli-italiani-italia-ha-bisogno-di-fatti-e-non-parole-1508d4c5-21dd-47dc-a787-23c9ef953398.html | rainews/live/ | true
POLITICA

'Dobbiamo tenere in Italia i nostri ragazzi'

Salvini: il candidato premier lo scelgono gli italiani. L'Italia ha bisogno di fatti e non parole

Giorgia Meloni dalle pagine de "Il Mattino" torna a parlare di migranti: l'85 per cento di chi arriva in Italia non è un profugo politico. Per questo ripeto da tempo che, oltre ad un decreto flussi che stabilisca i numeri di quanta gente riusciamo ad accogliere, c'è bisogno di stabilizzare gli accordi con la Libia, di bloccare i porti libici, di creare hotspot nei Paesi d'origine per i migranti rinegoziando accordi con l'Unione europea"

Condividi
"Noi abbiamo firmato un programma, al di là degli show televisivi, io ho un mio impegno personale con gli italiani che punta su due temi: lavoro e immigrazione. Lavoro vuol dire cancellare la legge Fornero e difendere la nostra terra, la nostra agricoltura e tenere i ragazzi in Italia invece che farli scappare". Lo ha detto a Matera il segretario della Lega, Matteo Salvini, nel corso di una iniziativa elettorale.

"Immigrazione vuol dire far sbarcare meno migranti e farne andar via di più in Basilicata, come nel resto d' Italia, oggi ce ne sono troppi- ha aggiunto - il 4 marzo gli italiani sceglieranno, io non vedo l'ora di cominciare a lavorare perchè l'Italia ha bisogno di fatti e non di parole e quindi sono stufo di parlare e voglio fare, ripulire ed ordinare". Sul nome del candidato premier - che Silvio Berlusconi non ha ancora rivelato, Salvini dice: "lo scelgono gli italiani il 4 marzo. Non mi preoccupa chi farà cosa". 

"Chiedo fiducia in me e nei nostri candidati per la bontà del nostro programma e non per gli errori e le bugie degli altri, non entro in casa altrui - dice ancora Salvini - sono orgoglioso di quello che facciamo dove governiamo e mi piacerebbe farlo anche nel resto del Paese". E aggiunge: "Chi sceglie la Lega sceglie la chiarezza, l'ordine, le regole, il diritto dei pensionati ad andare in pensione, e sceglie il concetto " prima gli italiani" per le case, per il lavoro e per i contributi pubblici, se altri vorranno unirsi dopo il 5 marzo saranno i benvenuti però la Lega è la Lega".


Meloni: sostegno forze ordine e agevolazioni lavoro e sud
"Siamo stati Napoli e in Campania a parlare di sostegno normativo ed economico alle forze dell'ordine, di economia. Nel nostro programma, abbiamo dedicato un ampio capitolo al Sud, legando le assunzioni alle detrazioni fiscali e prevedendo agevolazioni tributarie alle aziende che aprono filiali nel Mezzogiorno. E' un modo per ricostruire il senso dell'unità nazionale nell'Italia dei patrioti che noi vorremmo. E spero che il voto del Mezzogiorno sia determinante per la vittoria di Fratelli d'Italia". E' quanto dice nella sua intervista al Quotidiano "Il Mattino" il presidente di Fratelli d'Italia e candidato premier Giorgia Meloni.

Rispondendo alla domanda sull'aggressione subita due giorni fa a Livorno la Meloni spiega che "i soliti figli di papà dei centri sociali hanno tentato fisicamente di impedirmi di parlare ed incontrare gli elettori. Calci contro la mia auto, sputi, due cariche della polizia per impedire un'aggressione fisica diretta contro la mia persona. E' il risultato di un clima poco sereno ma anche l'effetto dei due pesi e due misure con cui si interpretano questi episodi. C'è chi ha scritto che a Livorno c'è stata solo una contestazione nei miei confronti, quando è stata una vera e propria aggressione. Pensi se la stessa cosa fosse avvenuta da parte di gruppi di destra contro esponenti del centrosinistra. Sarebbero arrivati i caschi blu dell'Onu".

Sul tema dell'immigrazione e dell'accoglienza ai profughi specifica: "Dico da tre anni le stesse cose e ora Marco Minniti le ha riprese e viene considerato un grande statista. L'immigrazione economica e i rifugiati politici non sono la stessa cosa. In Italia si entra illegalmente e la soluzione resta il decreto sui flussi migratori. Siamo al paradosso che, se un filippino volesse entrare legalmente in Italia per lavorare, non può farlo perchè abbiamo già accolto migliaia di clandestini sui barconi. L'85 per cento di chi arriva in Italia non è un profugo politico. Per questo ripeto da tempo che, oltre ad un decreto flussi che stabilisca i numeri di quanta gente riusciamo ad accogliere, c'è bisogno di stabilizzare gli accordi con la Libia, di bloccare i porti libici, di creare hotspot nei Paesi d'origine per i migranti rinegoziando accordi con l'Unione europea. La sinistra ha insistito sul tema dell'accoglienza perchè, come si è scoperto, i migranti sono stati un business per le cooperative umanitarie. Su nostra sollecitazione, solo da due mesi si è obbligato le cooperative che ricevono fondi per l'accoglienza di rendicontare allo Stato quanto speso", conclude Meloni.