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POLITICA

Tour elettorale

Salvini in Sicilia: "Vogliamo vincere con la nostra coalizione. M5s un disastro quando governa"

Il leader del Carroccio corregge il tiro rispetto alle dichiarazioni di stamattina: "A Roma, a Torino, a Livorno, a Bagheria sono una calamità naturale"

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"Noi proponiamo ai siciliani dieci anni di buon governo di centrodestra. E vogliamo vincere con le nostre forze e con la nostra coalizione" e se non dovesse succedere "ne riparliamo da lunedì". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, alla Stazione Centrale di Palermo per il tour elettorale a sostegno del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione siciliana, Nello Musumeci.

"M5s quando governa è una calamità naturale"
Sull'ipotesi alleanze con il M5s, in caso di mancato raggiungimento di una maggioranza all'Assemblea Regionale Siciliana, il leader del Carroccio corregge il tiro rispetto alle dichiarazioni di stamattina in cui apriva uno spiraglio di dialogo (e di coalizione) con i pentastellati: "Il problema dei Cinque Stelle è che finché devono dire no sono bravi, poi quando vanno a governare sono un disastro. A Roma, a Torino, a Livorno, a Bagheria: sono una calamità naturale - continua Salvini - Parlerei anche con i Cinque Stelle se però fossero un pochino più seri e coerenti. Poi quando Grillo apre allo Ius soli, proprio non ci siamo: va contro gli italiani". 

Impresentabili e nuovo simbolo
Nel suo primo appuntamento pubblico in Sicilia, il leader del Carroccio ha posto subito un paletto, sul caldissimo tema degli impresentabili, tra Lega e FI: "Se fossi stato in Forza Italia avrei detto più di un 'no' o tanti no a gente che prometteva voti o finanziamenti. Nella squadra di Musumeci c'è la Lega che è garanzia di onestà e cambiamento, altri hanno fatto scelte che io non avrei fatto", afferma Salvini.

Parole non certo da interpretare, le sue, a cui vanno aggiunti due elementi: il tour nel cuore dell'Isola, con tanto di viaggio di oltre 9 ore da Trapani (da dove partirà domani in treno prima dell'alba) a Agrigento (dove arriverà in autobus da Palermo); e il fatto che Salvini sia arrivato in Sicilia all'indomani dello storico taglio della parola "Nord" dal simbolo. Un gesto che ha scatenato l'ira di Umberto Bossi e al quale, oggi, il segretario replica: "Mi danno del fascista, dello xenofobo, ma Bossi sbaglia".

FI-Lega: sarà coalizione?
Quella di FI e Lega rischia, insomma, di essere una campagna asintotica in Sicilia con due leader che si avvicinano, corrono per lo stesso obiettivo ma senza mai incontrarsi. Berlusconi, infatti, sarà a Palermo mercoledì e giovedì potrebbe - ma l'appuntamento  da confermare - spostarsi a Catania. Dove, invece, è già previsto un comizio di Salvini. L'ipotesi, quindi, potrebbe essere quella di due piazze separate, salvo colpi di scena. Del resto, oggi, dalle pagine de La Sicilia Berlusconi sembra quasi lanciare una sfida: la guida del prossimo governo "spetterà al partito che prende più voti nella coalizione", afferma il Cavaliere. E, poche ore dopo, Salvini replica avvertendo l'alleato che un programma unitario va firmato "prima del voto". Un voto in vista del quale la performance della Lega e di FI in Sicilia potrebbe influenzare, non poco, gli equilibri della coalizione.