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EUROPA

Forti le resistenze

San Marino, referendum storico su depenalizzazione aborto: il si vince con il 77%

Sono stati chiusi alle 20 i seggi per il referendum sull'aborto a San Marino e il sì sarebbe in vantaggio in tutte le circoscrizioni.



 

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Sono stati chiusi alle 20 ( si erano aperti alle 7 di questa mattina) i seggi per il referendum sull'aborto a San Marino e il sì sarebbe in vantaggio in tutte le circoscrizioni. Il quesito propositivo di iniziativa popolare è sulla depenalizzazione dell'aborto.
L'aborto è oggi un reato punibile fino a tre anni di reclusione per la donna e sei anni per il medico che lo compie. Ma di fatto non ci sono mai state condanne perché le donne sammarinesi si recano in Italia per abortire, eludendo così la legge.La minuscola enclave, di forte tradizione cattolica, è uno degli ultimi stati in Europa - insieme a Malta, Andorra e Vaticano - a vietare del tutto l'aborto.

Il dato parziale dell'affluenza è in linea con quello dell'ultimo referendum(31,52% alle 17 e 41,11 alle 20) e non stupisce visto che non vi è necessità del quorum, abolito proprio con un referendum nel 2016. I dati parziali parlano quindi di un maggioranza di sì all'introduzione e depenalizzazione dell'aborto con uno scarto di circa 100 voti di differenza. Dai dati diffusi dalla Segreteria di Stato agli Affari Interni, emerge la grande differenza tra elettori residenti (46,06%) e quelli esteri(4,66%) dove la maggioranza sono i residenti nelle vicine Romagna e Marche. Sempre parziale il dato che vede le donne in maggioranza tra i votanti.

Forti le resistenze alla legalizzazione dell'aborto, a cominciare dal Partito Democratico Cristiano al governo, che ha chiesto di votare "no" per "difendere il diritto alla vita".

La proposta prevede che l'aborto sia reso legale nelle prime 12 settimane di gravidanza e oltre se la vita della donna è in pericolo o se la sua salute fisica o psicologica è a rischio a causa di anomalie o malformazioni fetali. Le donne di San Merino di solito si recano in  Italia per abortire e i sostenitori del referendum affermano che ciò comporta un onere finanziario eccessivo per loro e penalizza in particolare chi è stata violentata.Gli oppositori sostengono che a San Marino anche i minorenni possono già ricevere in farmacia la contraccezione gratuita, compresa la cosiddetta pillola del giorno dopo.

"Qualunque sia l'esito, ci impegneremo con coerenza per testimoniare il Vangelo della vita per una cultura ed una politica favorevoli alla famiglia - dice dalle pagine Facebook della Diocesi, il vescovo di San Marino, Andrea Turazzi, - per un sussulto di consapevolezza e di responsabilità. Cercheremo amici per riorganizzare la speranza.Tutti sono invitati"