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POLITICA

Manifestazione in piazza Santi Apostoli

Sardine in piazza a Roma, la richiesta: abolire Dl sicurezza

Più di un migliaio di persone in piazza per la manifestazione delle sardine organizzata oggi a Roma in piazza Santi Apostoli. Assenti i quattro fondatori bolognesi delle sardine. Tra gli aderenti alla manifestazione, l'Anpi, la Casa internazionale delle donne e il Baobab experience

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Sardine in piazza oggi a Roma. E ancora prima di dare il via alla manifestazione, organizzata in piazza Santi Apostoli, è scattata la polemica.

All'attacco è andato il viceministro del M5s allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, che già aveva accusato il movimento bolognese di "collusioni" con i poteri forti dopo lo scatto con Benetton.

Buffagni su facebook ha sollevato dubbi sui costi della manifestazione e si è chiesto se a pagare siano proprio i Benetton. 




Non si è fatta attendere la risposta delle sardine romane: "Il palco è costato 2800 euro più Iva tutto compreso, anche il lavoro di chi lo ha montato. I soldi li abbiamo raccolti con il crowdfunding, in tutto ci hanno donato 6200 euro. Faremo una dettagliata rendicontazione anche per questo evento, così come abbiamo già fatto per quello di San Giovanni".



I quattro fondatori bolognesi delle sardine, tra cui Mattia Santori, non sono stati presenti alla manifestazione di Roma perché impegnati a preparare il sit-in di domani a Bologna per la liberazione di Patrick Zaki. Santori domani sarà a Scampia per preparare l'incontro nazionale della sardine, che proprio lì si terrà il 14 e 15 marzo. Sul palco a piazza Santi Apostoli presenti Lorenzo Donnoli portavoce nazionale, la sardina calabrese, Jasmine Cristallo e quella siciliana, Massimiliano Perna. 

La richiesta per Conte
Abolire del tutto i decreti sicurezza, approvati dal governo Conte 1. E' la richiesta che le Sardine hanno avanzato dal palco romano di piazza santi Apostoli, nel corso della manifestazione. Nei giorni scorsi si era diffusa la voce di un incontro imminente a palazzo Chigi, poi tramontata. 

M5s mostri discontinuità con Salvini
"Noi non parliamo di cambiare i decreti Sicurezza, noi chiediamo di abrogarli. La differenza è sostanziale. Mi rendo conto che è una scelta che i 5 stelle hanno fatto e ritrattarla può essere complicato per loro, però forse potrebbe servire loro per mostrare una volontà reale di discontinuità rispetto alla loro alleanza con Salvini, potrebbe essere utile per ricostruire qualcosa". Lo ha detto Jasmine Cristallo, portavoce calabrese delle sardine.

Differenza di piazze
"Non mi va di fare paragoni con nessuno, nemmeno con la piazza di ieri. Le piazze sono belle, le nostre non sono riempite con i pullman, sono spontanee, sono vere, ma bisogna sempre rispettarle". Così Jasmine Cristallo. "Questa è una piazza politica, quella è una piazza partitica. Il nostro è un movimento spontaneo, non abbiamo nessuno dietro" ha detto Massimiliano Perna.

L'affondo di Salvini
"Non so se li hanno letti i decreti sicurezza perché nei decreti ci sono soldi e poteri a sindaci, poliziotti, vigili del fuoco, all'agenzia dei beni confiscati alla mafia. Non so se le cosiddette sardine vogliono depotenziare l'agenzia che combatte mafia, camorra e 'ndrangheta. Sono ragazzi simpatici, però io ritengo che l'italia abbia bisogno di più sicurezza". Così Matteo Salvini ha risposto a chi gli chiedeva della contemporanea manifestazione delle Sardine a Roma. Cosa risponde a Mattia Santori che lo ha definito erotico tamarro? "Cosa vuoi rispondere a uno che ti dà del tamarro? Parliamo di cose serie. Noi siamo qua a parlare di rifiuti, mobilità, ambiente, commercio, sanità. Noi siamo a parlare di cose concrete e fuori ci sono quelli che si occupano di tamarri, di sovranismo".

Donnoli: "M5s ridotto a partitino"
"Di Maio invece di occuparsi di sciocchezze si occupasse di Patrick Zaki, di tenere alta l'attenzione sul suo caso. E' ridicolo, è vergognoso che un ministro degli Esteri, mentre Zaki è in mano ai torturatori, sia in piazza a farsi i selfie a una manifestazione di partito e intanto si fanno prevalere interessi commerciali con un regime dittatoriale come l'Egitto". Così Lorenzo Donnoli. "Una parte de M5s, del loro elettorato, non si riconosce nella linea sovranista di Di Maio e infatti vediamo che sono ridotti a un partitino che fa buffonate". 

Perna: "Il memorandum Italia è una vergogna"
''Noi siamo in piazza per parlare di diritti. L'abolizione dei decreti sicurezza è stato il primo punto politico uscito dall'assemblea di Roma, abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere la loro abolizione'', ha poi detto Massimiliano Perna. ''I decreti sicurezza sono la legge 132 del 2018 e la legge 77 del 2019, ricordiamolo bene perché sono i numeri della vergogna, di un modo di fare politica che non ci rappresenta. E un concetto distorto di sicurezza, è una forma repressiva che diventa legge. I decreti sicurezza tolgono i diritti ai migranti, ma anche a tutti noi. E quando ci dicono che servono per la lotta alla mafia, è una grandissima presa per i fondelli''. ''Oltre ai decreti voluto da Salvini, il memorandum Italia, dell'ex ministro dem Minniti, è una vergogna nei contenuti e nelle parole. Non vogliamo essere complici di nessuno, destra o sinistra. Ci potete anche ringraziare per quello che abbiamo fatto nelle piazze, ma dovete cambiare strada tutti, noi saremo sempre in piazza a difendere i diritti degli ultimi''.