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MONDO

Il rapporto

Save the Children: "Nel 2013 ogni giorno sono morte di parto 800 donne"

In totale sono 289 mila i decessi, mentre un milione di neonati ha perso la vita nelle prime 24 ore

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Roma
Nel 2013 ben 800 donne al giorno sono morte di parto o durante la gravidanza, 289 mila in totale, mentre un milione di neonati ha perso la vita nelle prime 24 ore. Lo rivela Save the Children, l'organizzazione che dal 1919 promuove i diritti dei bambini in tutto il mondo.

La mancanza di assistenza durante la gravidanza, che potrebbe prevenire i fattori di rischio più gravi come la malnutrizione o la presenza di infezioni, e durante il parto, che avviene spesso in condizioni ambientali e igieniche inadeguate, sono la causa principale di questi decessi.

Sul sito di Save the Children è disponibile un percorso virtuale interattivo che permette di scoprire, con l'aiuto di testimonianze, foto e video, i gravi rischi legati alla gravidanza, e l'importanza della presenza di un operatore sanitario di comunità per proteggere la vita delle mamme e quella del loro bimbo. Ci si potrà quindi immedesimare in una mamma che vive in un contesto difficile, scoprendo i rischi di un parto in casa, in condizioni igienico-sanitarie precarie e senza il supporto di qualcuno che possa intervenire in caso di complicazioni.

La campagna rientra in una delle tante iniziative di sensibilizzazione che vedono impegnata Save the Children in occasione della campagna Every One, rilanciata lo scorso 9 ottobre per combattere le mortalità infantile: sono 6,3 milioni i bambini sotto i 5 anni che muoiono ogni anno per cause facilmente prevenibili o curabili.

Nel solo 2013, grazie alla campagna Every One, l'organizzazione ha raggiunto 14,4 milioni di bambini sotto i 5 anni con programmi di nutrizione e 13,2 milioni di mamme e bambini con programmi di salute materno-infantile. Tra gli interventi più rappresentativi dell'ultimo anno quasi 600mila bambini nati grazie all'aiuto di personale specializzato, più di 580mila bambini vaccinati e 3,1 milioni di casi di malaria, polmonite, diarrea e malnutrizione trattati.

I paesi nei quali sono stati realizzati progetti sostenuti direttamente dai donatori italiani sono 8, con cifre da record nel 2013 per il Malawi, dove i piccoli raggiunti sono stati ben 230 mila, e per l'Uganda, con 278 mila mamme che hanno beneficiato dei progetti realizzati.