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Coronavirus

"Riscriviamo il futuro"

Save the Children, bambini stretti tra povertà crescente e scarse opportunità

Un minore su dieci non segue le lezioni a distanza e uno su cinque ha difficoltà a fare i compiti. Nelle famiglie un adulto su sette ha perso definitivamente il lavoro

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C'e' un concreto rischio di isolamento sociale per i ragazzi che, causa l'emergenza sanitaria, non vanno più a scuola e non possono svolgere attività sportive. A lanciare l'allarme è l'organizzazione internazionale Save the Children nel rapporto "Riscriviamo il Futuro".  Il rapporto include un sondaggio "L'infanzia in isolamento", realizzato dal 22 al 27 aprile online, per Save the Children dall'istituto di ricerca 40 dB su un campione di oltre 1000 bambini e ragazzi tra gli 8 e i 17 anni e i loro genitori, che include un 39,9% del totale che si trova in condizioni precarie economicamente anche a causa della crisi dovuta al Coronavirus.

Un minore su 10 non segue lezioni a distanza
"Circa 1 minore su 5" ha più difficoltà a fare i compiti rispetto al passato e, tra i bambini tra gli 8 e gli 11 anni, "quasi 1 su 10" non segue mai le lezioni a distanza o lo fa meno di una volta a settimana. 

"La mancanza di opportunità extra scolastiche, l'impossibilità di fare sport, attività artistiche e di uscire con i propri coetanei - spiega Save the Children - rinchiude sempre di più bambini e ragazzi in un isolamento sociale: la metà dei ragazzi intervistati (51%), infatti, preferisce svagarsi navigando su internet, il 37% stando sui social e il 18% giocando online con persone che non conosce, in un mondo che ormai vive sulla rete e che spesso è popolato anche da pericoli che non possono essere sottovalutati". 

Circa 1 genitore su 20 ha paura che i figli debbano ripetere l'anno, nonostante le disposizioni ministeriali lo vietino, o che possano lasciare la scuola, tassi che tra le famiglie in maggiori difficoltà economica , passano rispettivamente a quasi 1 su 10 e 1 su 12. Quasi la metà delle famiglie con maggiori fragilità (45,2%) vorrebbe "le scuole aperte tutto il giorno con attività extrascolastiche e supporto alle famiglie in difficoltà", opzione che comunque è gradita dal 39,1% dei genitori intervistati. 

Sei genitori su dieci (60,3%) ritengono che i propri figli avranno bisogno di supporto quando torneranno a scuola, data la perdita di apprendimento degli ultimi mesi.

Povertà educativa soprattutto al centro e al sud
Dispersione scolastica, mancanza di asili nidi e scarsità di opportunità educative, culturali e sportive per bambini e ragazzi sono fenomeni che già prima della crisi facevano registrare una situazione molto preoccupante in Italia. Livelli di povertà educativa già di per sé molto elevati, soprattutto nelle regioni del Centro e del Sud, ma che ora con l'emergenza Covid-19 rischiano di estendersi anche al resto d'Italia. È per tracciare tali criticità, che Save the Children ha elaborato una serie di mappe del rischio educativo, con l'obiettivo di individuare quelle province italiane dove l'impatto socioeconomico dell'emergenza in corso sui minori potrebbe essere ancora più grave.

La dispersione scolastica, in particolare, è un fenomeno che a livello nazionale riguarda il 13,7% dei ragazzi nel nostro Paese: un dato ancora molto alto rispetto all'obiettivo stabilito dall'Ue di ridurre il tasso sotto il 10% entro il 2020, tanto che si è dovuto fissare un target nazionale al 14%. La mappa che ne ha tracciato Save The Children ci racconta che in Italia circa 70 province su 107 non raggiungono l'obiettivo europeo. Tra queste le più svantaggiate sono Caltanisetta (27,1%), Brindisi (26%), Sud Sardegna (25,7%), ma numerose sono anche le realtà al centro e al nord che presentano forti criticità, come le province di Imperia (22,2%) e Arezzo (22%). (mag)

Un genitore su 7 ha perso il lavoro
Una fotografia della povertà educativa che si alimenta, in un circolo vizioso, con quella della crisi economica che ha impoverito ulteriormente le famiglie. Quasi 1 genitore su 7 (14,8%), tra quelli con una situazione socio-economica più fragile, ha perso il lavoro definitivamente a causa dell'emergenza Covid-19, oltre la metà lo ha perso temporaneamente, mentre più di 6 su 10 stanno facendo i conti con una riduzione temporanea dello stipendio, al punto che rispetto a prima del lockdown la percentuale di nuclei familiari in condizione di vulnerabilità socio-economica che beneficia di aiuti statali è quasi raddoppiata, passando dal 18,6% al 32,3%. Si tratta di genitori che, nel 44% dei casi, sono preoccupati di non poter tornare al lavoro o cercarne uno perché i figli non vanno a scuola e non saprebbero a chi lasciarli. 

Sempre secondo l'indagine, per le famiglie più fragili dal punto di vista socioeconomico, gli aiuti da parte dello Stato sono quasi raddoppiati: era il 18,6% dei genitori a beneficiarne prima delle restrizioni dovute alla pandemia e il 32,3% durante il lockdown, dato che include il reddito di cittadinanza e altri supporti da parte di amministrazioni pubbliche. Se le realtà del Sud e delle Isole sono quelle che hanno conosciuto l'aumento più significativo, in percentuale, delle domande accettate di Reddito di Cittadinanza a fine marzo rispetto al mese di gennaio e quindi di sostegno economico agli individui a rischio povertà - si evince da una delle mappe contenute nel rapporto - la provincia di Trento è ottava in classifica, con Milano e Roma che si trovano ben al di sopra della media nazionale.

Metà delle famiglie ha ridotto le spese alimentari 
L'indagine condotta dal Save The Children mostra come "molto concrete" siano state le conseguenze economiche del Covid-19 sulla vita delle famiglie: quasi la metà di tutte le famiglie con bambini tra gli 8 e i 17 anni intervistate (44,7%) ha dovuto ridurre le spese alimentari e il consumo di carne e pesce (41,3%). Un dato ancora più allarmante - sottolinea Save The Children-  se si considera che prima del lockdown il 41,3% delle famiglie più fragili beneficiava del servizio di mensa scolastica per i propri figli e per quasi tutti loro (40,3%) questo servizio era esente o quasi da pagamenti. Una famiglia su tre (32,7%), inoltre, ha dovuto rimandare il pagamento delle bollette e una su quattro (26,3%) anche quello dell'affitto o del mutuo. Il 21,5% delle famiglie non ha potuto comprare medicinali necessari o ha dovuto rinunciare alle cure mediche necessarie per mancanza di soldi. Una famiglia su cinque, infine, ha dovuto ricorrere a prestiti economici da parte di familiari o amici e il 15,5% ha dovuto fare conto su aiuti alimentari.


"Riscriviamo il futuro" un piano straordinario per l'infanzia 
Parte da oggi la campagna di Save The Children  "Riscriviamo il futuro" per offrire educazione, opportunità e speranza a 100mila bambini per "uscire dalla povertà educativa con un Piano straordinario per l'infanzia e l'istituzione di una unità di missione che ne garantisca l'attuazione". La campagna prevede una prima settimana dedicata alla sensibilizzazione sui canali Rai e andrà avanti per  prossimi i mesi con iniziative e partnership per rendere i bambini protagonisti dei mesi che verranno.

"Non possiamo permettere che l'epidemia di COVID-19 in pochi mesi tolga ai bambini e agli adolescenti in Italia opportunità di crescita e sviluppo. Dobbiamo agire subito per non privarli del loro futuro. L'educazione, formale e non, rappresenta per i nostri bambini l'ancora di salvezza per avere opportunità nel presente ma soprattutto per garantire la libertà di scegliere il proprio futuro, specie nei contesti più svantaggiati -  afferma Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the ChildrenI talia -  Ora più che mai è necessario un impegno collettivo che veda coinvolti - cittadini, famiglie, scuole, terzo settore,aziende e istituzioni - per una ripartenza che identifichi i diritti dei minori come bussola per intervenire nel presente e riscrivere il futuro".   

Save the Children oggi diffonde anche un Manifesto per chiedere al Governo, al Parlamento, alle Regioni e a tutte le istituzioni locali di aiutare i bambini a uscire dalla povertà educativa. Un Manifesto a cui hanno già aderito oltre cento nomi noti del mondo della cultura e dello spettacolo, della musica e del giornalismo, dell'impresa e dello sport, tra i tanti Stefano Accorsi, Andrea Agnelli, Giovanni Allevi, Niccolò Ammaniti, Marco De Benedetti, Ferruccio De Bortoli, Erri De Luca, Diego Della Valle,  Pierfrancesco Favino,  Tiziano Ferro, Dacia Maraini, Margaret Mazzantini, Laura Pausini, Gabriele Salvatores.