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ECONOMIA

Il piano delle grandi opere

Sblocca Italia. Arrivano critiche costruttori: "Pochi soldi". Lupi: "Stima 100mila posti di lavoro"

Il presidente dell'Ance Buzzetti perplesso di fronte agli annunci di Renzi: "Ottima impostazione, ma senza le risorse i problemi restano tutti"

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Il governo stima "almeno 100mila posti di lavoro che possono derivare" dal decreto Sblocca Italia varato ieri dal Consiglio dei ministri. Lo ha affermato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, parlando al Tg1. Il provvedimento discusso dall'ultimo Cdm ha raccolto diverse critiche dei costruttori: "ha un'ottima impostazione, ma se non ci mettiamo i soldi e non facciamo ripartire le cose perché l'Europa ci blocca, i problemi restano tutti lì" ha commentato il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, affermando che "3,8 mld sono pochi" e non rappresentano "uno choc per l'economia". I 3,8 miliardi stanziati per avviare nuovi cantieri entro tempi certi saranno subito riattribuite se l'apertura dei cantieri non rispetterà l'agenda prefissata. Questo prevede il decreto che mette in stand by, in attesa di revoche, quattro interventi: la CircumEtnea, le metro di Palermo e di Cagliari, il primo lotto della Termoli-S.Vittore. Queste quattro opere rimangono inoltre le prime che potrebbero essere finanziate con altre risorse con la legge di stabilità.

Le opere finanziate
Lo Sblocca Italia consente l'avvio delle opere già finanziate, per un totale di 4,6 miliardi, per sei diversi aeroporti considerati di interesse nazionale: Fiumicino, Malpensa, Genova, Venezia, Firenze e Salerno. L'ammontare maggiore delle risorse sbloccate riguarda lo scalo romano che potrà realizzare il nuovo terminal con una spesa di 2,1 miliardi. "Il Nuovo centro destra ha giocato una partita a favore dell'Italia e l'ha vinta con ottimi risultati perché grazie al ministro Lupi noi abbiamo riaffermato che ciascuno di noi è padrone in casa propria". Così il ministro dell'interno e leader Ncd, Angelino Alfano, valuta lo "Sblocca Italia".