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ITALIA

Tribunale del Riesame di Catania

Strage di migranti del 12 maggio, cade l'accusa per gli scafisti: escluso omicidio volontario

La morte dei 17 migranti ora diventa "conseguenza di un altro reato", rimane il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il procuratore di Catania: faremo ricorso

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Immagine di repertorio
Il Tribunale del riesame di Catania ha annullato il capo d'imputazione per omicidio volontario contestati ai due presunti scafisti del peschereccio carico di migranti che il 12 maggio scorso fece naufragio, causando la morte di 17 persone. Resta in carcere il tunisino Haj Hammouda Radouan resta in carcere, mentre va ai domiciliari  il marocchino Hamid Bouchab.

E' pronto a fare ricorso il procuratore di Catania, Giovanni Salvi: "Prima leggeremo il provvedimento, ma poi ricorreremo certamente" contro la decisione dei giudici di riconfigurare l'accusa come morte come conseguenza di un altro reato e convalidato quello di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Fino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 53 scafisti dalla polizia giudiziaria a Pozzallo e sono in corso numerose attivita di collaborazione tra le squadre mobili siciliane al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste libiche a quelle italiane. Inoltre il servizio centrale operativo sta coordinando le diverse squadre mobili siciliane e nazionali per attivare un'eventuale rete di assistenza di questi migranti una volta sbarcati in Italia.