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ITALIA

Quattro operai feriti in modo grave

Sciopero Fiom-Cgil a Padova dopo l'incidente alle acciaierie

Zaia incontra i sindacati. La presidente del Senato Casellati: 'È emergenza'

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La Fiom Cgil ha proclamato per oggi lo sciopero negli stabilimenti dell'azienda Acciaierie Venete dopo che ieri a Padova quattro operai sono stati investiti dal getto incandescente di acciaio liquido: tre sono in condizioni gravi, ma stabili. 

Le condizioni dei feriti
È stato dimesso ieri sera dall'ospedale Sant'Antonio il meno grave dei 4 operai rimasti ustionati. Permangono invece gravi, ma stabili, le condizioni degli altri tre colpiti più direttamente dall'onda di calore provocata dalla colata di acciaio fuso. L'operaio romeno 40enne, con bruciature di terzo grado al 100% del corpo, è in terapia intensiva all'ospedale di Padova; le sua situazione è definita stazionaria, pur in un quadro di estrema gravità. Quadro clinico analogo per il suo collega moldavo, di 44 anni, portato invece in elicottero nel centro grandi ustioni di Cesena. Bollettino stabile, infine, anche per il quarto paziente, un italiano 35enne, accolto a Verona con ustioni al 70% del corpo. 

Un testimone racconta


L'azienda: attrezzatura recente


La nota della Fiom

Un gravissimo incidente è avvenuto nello stabilimento delle Acciaierie Venete di Padova, azienda che lavora a ciclo continuo. Da una prima ricostruzione pare si sia trattato di un cedimento strutturale avvenuto tra il carroponte e la siviera, enorme recipiente di oltre 100 tonnellate con cui viene trasportato l’acciaio fuso. La caduta della siviera ha causato una sorta di enorme deflagrazione, dovuta sia all’impatto di questa col suolo sia alle tonnellate di acciaio liquido schizzato dappertutto, che hanno investito due lavoratori dell’acciaieria, Marian Bratu e Sergio Todita, e due lavoratori della ditta in appalto Hayama Tech, Simone Vivian e Davide Natale. Molto gravi le condizioni di almeno tre dei quattro lavoratori, con ustioni su tutto il corpo, ricoverati negli ospedali di Padova, Cesena e Verona. Come Fiom, nello stringerci alle famiglie dei lavoratori coinvolti, condanniamo da subito l’accaduto, di cui faremo le valutazioni del caso, ricordando che nel recente passato avevamo già richiesto che non ci fosse promiscuità tra la movimentazione delle siviere e i dipendenti. Purtroppo quello che non doveva succedere è accaduto. In nessun caso si può parlare di fatalità. È necessario che la tutela della salute e della scurezza dei lavoratori sia la priorità in ogni ambiente di lavoro, in tutto il paese.

La reazione della Cisl
Così recita una nota della Fim Cisl. "È il terzo grave incidente in una acciaieria nel Veneto dall'inizio dell'anno - dichiara Massimiliano Nobis, segretario Fim Veneto - questo incidente si aggiunge ad altri due infortuni mortali che hanno coinvolto un operaio della Acciaierie Beltrame lo scorso 22 febbraio e il 31 gennaio, ad un operaio manutentore di una ditta in appalto che lavorava presso l'Aso di Vallese Oppeano di Verona. Stiamo monitorando i dati ed emerge con chiarezza che gli infortuni e gli incidenti aumentano in due settori del comparto metalmeccanico: lavoratori delle acciaierie e lavoratori di aziende in appalto. Qui sta la vera emergenza, occorre intervenite per far rispettare le regole e le leggi e per garantire il rispetto dell'incolumità fisica. Molte aziende sono sorde rispetto a denunce dei delegati sindacali e della sicurezza. La formazione deve essere più qualificata, insieme agli investimenti. Deve crescere una nuova cultura che identifica nel 'quasi infortunio' la soglia di allarme. Abbassiamo il limite del pericolo. Gli strumenti tecnologici e digital siano strumenti a servizio della sicurezza dei lavoratori e non al loro pedinamento da parte dell'azienda".

Per Nicola Panarella segretario della Fim Cisl Padova: "40 anni di esperienza in questo settore non hanno insegnato nulla, siamo tornati agli anni '70. Ormai ogni giorno dobbiamo sopportare notizie di infortuni gravi o mortali. Il rischio è che diventi usuale, come se fosse qualcosa di normale, che fa parte della quotidianità.  C'è un chiaro grido di aiuto che ci arriva da migliaia di lavoratori impegnati in aziende in cui si svolgono attività lavorative pericolose. Non bastano più le norme (sistematicamente disattese), non bastano più le proteste sindacali (che rischiano di cadere nel nulla) - continua -. Occorre una seria analisi degli eventi e controlli sistematici e approfonditi, che oggi non vengono svolti per l'inadeguatezza degli investimenti. Oggi è successo per l'ennesima volta, ma succederà ancora! In un'altra azienda e per altri motivi. Fino a quando dovremo assistere impotenti all'evolversi di queste tragedie?". Con Fiom e Uilm "nei prossimi giorni valuteremo le iniziative da intraprendere - conclude Nobis - anche a fronte del prossimo incontro con gli assessori regionali alla Salute, Coletto e al Lavoro, Donazzan".

Sciopero martedì in Acciaierie a Brescia
Gli stabilimenti bresciani di Acciaierie Venete, che si trovano a Sarezzo, Casto e Odolo sciopereranno nella giornata di martedì prossimo. Lo annuncia la Fiom di Brescia.

Zaia incontra i sindacati
Il Veneto, secondo la Cgil, è la prima regione italiana per incidenti sul lavoro, con 29 vittime dall'inizio del 2018. Il governatore Luca Zaia ha annunciato che oggi incontrerà i vertici di Cgil, Cisl e Uil per affrontare questi temi.

La presidente del Senato: 'È emergenza'
Sull'accaduto si registra anche l'intervento della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. "La notizia del grave incidente avvenuto alle Acciaierie Venete di Padova - scrive Casellati - mi addolora profondamente. Non è concepibile che il posto di lavoro diventi un luogo in cui si rischia la vita. La fatalità è per sua natura qualcosa di eccezionale, ma gli incidenti e le morti bianche sono ormai in costante aumento nel nostro Paese e si deve parlare di vera e propria emergenza. Mi auguro che questo dramma sociale sia tra i primi punti all'ordine del giorno dell'agenda del nuovo Parlamento e di tutte le istituzioni, per individuare correttivi e soluzioni legislative finalmente efficaci. La sicurezza e la vita dei lavoratori devono essere una priorità".