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ITALIA

Mattarella inaugura anno a Pizzo Calabro

Scuola. Da oggi tutti in classe con ripresa di Puglia e Calabria. Preoccupano trasporti e supplenti

Oltre 7,4 milioni gli studenti tornati in aula. La cerimonia (condotta da Andrea Delogu e Flavio Insinna) con il Capo dello Stato e il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi sarà trasmessa da Rai1 a partire dalle 16.30

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Oggi si torna a scuola anche in Calabria e Puglia, ultime due regioni nella riapertura delle aule, con altri 800mila alunni ai nastri di partenza, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi saranno a Pizzo Calabro (Cosenza) per testimoniare l'impegno affinché ovunque la Dad, almeno nell'ampiezza praticata nell'ultimo anno e mezzo, sia un capitolo definitivamente alle spalle.

A macchia di leopardo, preoccupano i trasporti locali dedicati agli studenti e anche le cattedre vuote. In Puglia, docenti in stato di agitazione per i doppi turni nel distretto di Bari. Inizia così la seconda settimana di ripresa al suono della campanella, e il ministro Bianchi promuove i primi sette giorni e i casi di Covid già emersi non lo preoccupano. "La prima settimana di scuola è andata bene in tutta Italia e ha visto un grande entusiasmo - ha aggiunto -. Certamente avendo riaperto le aule per 10 milioni di ragazzi e 1 milione e mezzo di personale possono esserci dei casi di Covid ma sono casi isolati che stiamo controllando".

Preoccupano i trasporti
Sul fronte critico dei trasporti, un report della Cisl Scuola segnala che ci sono Regioni come Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Marche e Abruzzo in cui è stato potenziato il trasporto locale aumentando le corse negli orari in cui gli autobus sono più utilizzati dai ragazzi. In altre, soprattutto al sud, non ci sono stati interventi o poco significativi, mentre in Lombardia "ci sono problemi a reperire gli autisti" e in Puglia "si è optato per il doppio turno di ingressi a Bari" per alleggerire i mezzi. "In generale non brillano le Regioni del sud e non riusciamo ad avere notizie su Sicilia, Sardegna, Campania e Veneto", spiega la segretaria di Cisl Scuola, Maddalena Gissi.

'Classi pollaio': dovevano essere costruite 40mila aule, completate meno del 50%
Un altro problema è quello dell'edilizia scolastica. "L'anno scorso - prosegue Gissi - dovevano essere costruite 40mila aule con un percorso di edilizia leggera ma ci risulta che ne siano state completate meno del 50%, soprattutto perché gli enti locali si scontrano con la burocrazia", così  "molte scuole hanno ridimensionato le loro valutazioni e sono stati utilizzati fra settembre e dicembre 358 milioni di euro. Altri 900 milioni di finanziamenti sono stati restituiti. In pochissime scuole sono aumentate le aule". In base ai dati forniti dal ministro Bianchi alla fine di agosto, le classi 'pollaio' sono il 2,9% del totale e si trovano soprattutto negli istituti tecnici delle grandi città , dove si sta lavorando con "interventi mirati", le norme consentono classi con minimo 15 studenti e un massimo di 27.

Cattedre vuote: migliaia le rinunce a supplenze in città come Milano e Torino
Altro nodo, le cattedre vuote. Duemila rinunce di supplenze a Milano, mille a Torino, 480 a Brescia, e a Firenze circa 500 rinunce di posti Ata, dice Gissi. "Le procedure informatizzate per la domanda hanno facilitato le candidature, oltre 450mila, ma poi molti si sono ritirati, soprattutto al nord, e questo sta mandando in crisi alcune scuole - osserva la sindacalista -, forse la sede di destinazione non è facilmente raggiungibile, o l'insegnamento risulta di scarsa attrattività in certe aree. Dal centro in giù non succede".

Dalle 16.30 Mattarella a Pizzo Calabro in occasione di 'Tutti a scuola'. Diretta su Rai1
Oggi dalle 16,30, la tradizionale cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico 'Tutti a scuola' (condotta da Andrea Delogu e Flavio Insinna) con il Presidente Mattarella e il ministro Bianchi sarà trasmessa in diretta su Rai1 (e sui canali social del ministero attraverso l'hashtag #TuttiAScuola)  prenderà il via dall'Istituto tecnico nautico di Pizzo, un centro di formazione di eccellenza. Ci saranno le scuole di tutta Italia scelte per il loro lavoro sui temi della legalità e della cittadinanza, e anche una delegazione di atleti paralimpici guidata dal presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli e dal presidente del Coni Giovanni Malagò. Tra gli ospiti il coro dello Zecchino d'Oro, Massimo Ranieri con una orchestra di giovani talenti,  e il calciatore della nazionale Leonardo Spinazzola, tornato ad allenarsi dopo la rottura del tendine d' Achille. Quasi in contemporanea, nel pomeriggio, in diverse città si sono dati appuntamento docenti e genitori del 'Comitato priorità alla scuola' che chiedono classi meno affollate e niente Dad. 

Oltre 7,4 milioni gli studenti tornati in aula in Italia
Si conclude dunque con Puglia e Calabria oggi il rientro a scuola scaglionato, post vacanze estive, per l'inizio del nuovo anno scolastico. I primi a ripartire erano stati, il 6 settembre, gli studenti della Provincia di Bolzano; quindi il 13 settembre sono rientrati a scuola quelli delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria, Veneto, Valle d'Aosta e Provincia di Trento; il 14 settembre è stata la volta della Sardegna; il 15 settembre di Campania, Liguria, Marche, Molise e Toscana; il 16 settembre del Friuli Venezia Giulia e della Sicilia. Con la ripresa di Calabria e Puglia, sono in totale 7.407.312 gli studenti rientrati sui banchi delle scuole statali in tutta Italia (846.775 alunni della scuola dell'infanzia statale, 2.313.923 quelli della primaria, 1.584.758 quelli  della secondaria di I grado e 2.661.856 quelli della secondaria di II grado), in 368.656 classi.

Bianchi al G20 Green Garden: "Concetto di rigenerazione asso portante sistema educativo"
"Da oggi il nostro sistema educativo avrà come suo asso portante il concetto di rigenerazione. Una rinascita basata sulla cultura della sostenibilità, non solo ambientale ma anche sociale, in cui tutti ci facciamo carico di tutti nella nostra terra comune". Così Patrizio Bianchi, ministro dell'Istruzione, alla cerimonia d'inaugurazione del percorso educativo del G20 Green Garden di Roma. "Grazie all'importante lavoro della sottosegretaria Floridia, da quest'anno gli obiettivi dell'agenda 2030 entrano nei programmi scolastici- ha continuato il ministro- Ringrazio l'ex presidente Conte che per primo ha avuto l'idea di creare questo prato meraviglioso, dove oggi riscopriamo il valore della natura. Prima si diceva che bisognava tutelare la natura, oggi invece sappiamo che bisogna rigenerarla". Rivolgendosi alle studentesse e agli studenti presenti alla cerimonia, Bianchi ha poi aggiunto: "ricordatevi sempre l'importanza della biodiversità, il valore della diversità, perché solo essendo diversi possiamo essere complementari, e costruire qualcosa di nuovo".

Rete studenti medi davanti ministero Istruzione
"Siamo qui perchè non siamo stati ascoltati. Ci hanno tolto tutto. Hanno parlato sempre e solo male di noi, la generazione che vuole un futuro ma non ce l'ha. Oggi, dal ministero dell'Istruzione, inizia un percorso che continuerà per tutto l'autunno nelle piazze di tutta Italia. Non ci fermiamo". Gli attivisti della Rete Studenti Medi si passano il megafono mentre tengono teso, sulla scalinata del dicastero di Viale Trastevere, un lungo striscione: "il futuro è nostro, ripartiamo da zero".

Nel giorno del rientro in classe per circa 4milioni di studenti, i giovani nella Rete hanno protestato in varie scuole d'Italia e in dieci scuole romane per chiedere un rientro in sicurezza tra i banchi, ma con nuovi presupposti. "Oggi ci troviamo ancora una volta a chiedere ciò che chiediamo da anni: una ripartenza che possa essere motivo di sviluppo e slancio di una nuova scuola, che possa fare dello studente il centro della sua attività- continuano gli attivisti- Molte cose  non sono state fatte per garantire a tutti di tornare in una scuola migliore di come l'avevamo lasciata. Dall'ediliza ai trasporti pubblici, i nodi centrali sono ancora aperti. Siamo la generazione che ha subito il peggio dalla pandemia e ci troviamo ora ad avere zero speranze per il futuro, non abbiamo avuto ascolto da parte di chi ci governa e siamo qui per dire basta. Il futuro è nostro e abbiamo tutte le intenzioni di riprendercelo".

Prima di muoversi verso il ministero dell'Istruzione, questa mattina i giovani della Rete si erano mobilitati anche davanti ad alcuni importanti istituti della Capitale. "Abbiamo subito il peggio nell'indifferenza generale. Le scuole devono essere aperte, ma questo non ci basta. Vogliamo scuole laiche, libere, antifasciste e antirazziste. Non ci possiamo accontentare di un compromesso a ribasso che mette in discussione il diritto alla salute e quello all'istruzione".