Coronavirus
Scuole chiuse, Lopalco: "Lezioni in presenza hanno ruolo nella trasmissione virus"

"Non possiamo dire che le classi siano fonte di contagio principale, però la scuola gioca un ruolo nella trasmissione" del virus: lo ha spiegato l'epidemiologo Pierluigi Lopalco, assessore alla sanità della Regione Puglia, parlando a Radio Capital dopo la decisione di ieri di chiudere tutte le scuole pugliesi da venerdì al 24 novembre. "Se i bambini si contagiano in classe o fuori – ha detto - dal punto di vista epidemiologico conta poco. Quel che conta" è la diffusione del virus e il peso che riversa sulle strutture sanitarie, sui dipartimenti di prevenzione.
Conta però che, quando una classe è coinvolta anche per un solo positivo, tutta la classe con l'insegnante deve andare a casa. Si attiva un lavoro incredibile da parte dei servizi locali. Se moltiplichiamo per tutte le scuole pugliesi, è un lavoro enorme che pesa troppo sui sistemi di prevenzione". Quella di chiudere le aule, ha dunque spiegato l'assessore pugliese, "è una decisione che abbiamo preso insieme ai pediatri, oberati di lavoro per tutti i bambini che aspettano i certificati medici anche dopo un semplice raffreddore".
Chiudere le scuole, come si è deciso di fare da domani in Puglia, "è una scelta impopolare, ma necessaria. Anche se avessimo avuto dei trasporti perfetti, non saremmo riusciti ad evitare i contagi nelle scuole. Sette mesi di tempo non sono abbastanza per organizzare il trasporto pubblico. E' impossibile. Non c'è una Regione in Italia che ci sia riuscita". "Abbiamo folle di genitori in fila per un pezzo di carta. E' una faccenda che andava risolta. Non possiamo permetterci che così tanti medici restino fermi nello studio per firmare carte. Se avessi potuto parlare da epidemiologo a Macron", che ha annunciato il lockdown nazionale ma con i ragazzi fra i banchi, "gli avrei consigliato di chiudere le scuole".
Conta però che, quando una classe è coinvolta anche per un solo positivo, tutta la classe con l'insegnante deve andare a casa. Si attiva un lavoro incredibile da parte dei servizi locali. Se moltiplichiamo per tutte le scuole pugliesi, è un lavoro enorme che pesa troppo sui sistemi di prevenzione". Quella di chiudere le aule, ha dunque spiegato l'assessore pugliese, "è una decisione che abbiamo preso insieme ai pediatri, oberati di lavoro per tutti i bambini che aspettano i certificati medici anche dopo un semplice raffreddore".
Chiudere le scuole, come si è deciso di fare da domani in Puglia, "è una scelta impopolare, ma necessaria. Anche se avessimo avuto dei trasporti perfetti, non saremmo riusciti ad evitare i contagi nelle scuole. Sette mesi di tempo non sono abbastanza per organizzare il trasporto pubblico. E' impossibile. Non c'è una Regione in Italia che ci sia riuscita". "Abbiamo folle di genitori in fila per un pezzo di carta. E' una faccenda che andava risolta. Non possiamo permetterci che così tanti medici restino fermi nello studio per firmare carte. Se avessi potuto parlare da epidemiologo a Macron", che ha annunciato il lockdown nazionale ma con i ragazzi fra i banchi, "gli avrei consigliato di chiudere le scuole".