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Coronavirus

Zona rossa di marzo 2021

Scuola, manifestazione contro la chiusura davanti a Montecitorio

La denuncia del Comitato priorità alla Scuola, 10 giorni di sospensione, commutati in obbligo di frequenza ai ragazzi che avevano disobbedito occupando la scuola Vico di Napoli. Secondo i dati di Tuttoscuola da domani quasi 7 mln studenti restano a casa, 8 su 10
 

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Quasi 7 milioni di studenti in lockdown da domani in Italia.

"Nelle piccole sacche che ancora sfuggono, si resta preoccupati in attesa, la condanna è attesa nel corso della settimana",  la denuncia in un lungo post del Comitato Priorità alla Scuola che oggi manifesta davanti a Montecitorio. Circa 150 le persone presenti.

Il Comitato che ha organizzato diverse iniziative in tutto il paese ha elencato una serie di dati per tutte le regioni:

"In Umbria gli studenti delle superiori più fortunati hanno fatto 19 giorni di scuola in presenza: nemmeno di fila, ma in quattro rate. Le medie sono state chiuse per tre mesi da settembre, le elementari più di un mese. Una docente di una scuola in provincia di Napoli scrive: siamo in DAD dal marzo 2020, con l'eccezione di tre settimane, diluite tra settembre 2020 e febbraio 2021. In Emilia-Romagna chiudono i nidi e le materne con una percentuale di contagi pari all'1,1%"

"In Lombardia i nidi vengono chiusi nonostante i contagi a febbraio siano stati lo 0,38%, 29 su un campione di 7708 bambini. A Prato, su 41 sezioni dei nidi, c'è mezza "bolla" in quarantena; tra infanzia e primaria ci sono 16 classi in quarantena su 509 classi totali. Ad Arezzo, secondo i dati diffusi dal provveditore agli studi, la percentuale di contagiati nelle scuole è pari allo 0,3%".

"Assistiamo indignati al gesto ipocrita di chiudere l'unico luogo dove sono effettive le azioni di screening, tracciamento, quarantena", scrivono ancora i promotori del Comitato, i quali raccontano anche che al liceo Vico di Napoli dove tre ragazzi erano sotto "processo" di fronte al Consiglio d'istituto per aver partecipato all'occupazione della loro scuola il 27 gennaio, in questi giorni è arrivata la "sentenza": 10 giorni di sospensione, commutati in obbligo di frequenza abbinati a un'attività utile all'interno della scuola. "Alla pena esemplare non manca il sarcasmo: sarà eseguita quando la scuola ricomincerà in presenza; e, come si sa, al momento in presenza si fanno solo le prove Invalsi. Fine pena mai".

I numeri
6,9 milioni gli studenti da domani saranno costretti a seguire le lezioni in DAD: otto su dieci (81%) degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie. La scorsa settimana erano 5,7 milioni. Saranno quindi ulteriori 1,2 milioni gli alunni che dovranno rimanere a casa. L'incremento è concentrato soprattutto in tre Regioni: Lazio, Veneto e Piemonte. Il quadro non è omogeneo sul territorio: il virus costringe a casa il 95% degli studenti del nord e meno di due su tre nel mezzogiorno. Al centro ci si attesta sulla media nazionale di 8 su 10.