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POLITICA

Ok Cdm a nuovo dl anti-covid in vigore dal 7 al 15 gennaio

Scuola, è scontro in Cdm. La mediazione è per l'11 gennaio

Il PD voleva rimandare al 18 gennaio, Iv e M5s chiedevano di riaprire dopodomani. Il fine settimana del 9-10 sarà "arancione"; gli altri giorni in fascia "gialla", ma senza spostamenti tra regioni
 

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Le scuole superiori riapriranno, al 50%, l'11 gennaio e non il 7. Nel consiglio dei ministri è andato in scena l'ennesimo confronto/scontro tra i partiti della maggioranza: il Pd puntava al 15 gennaio, ma Movimento 5 Stelle e Italia viva chiedevano di ripartire già il 7. Tutto il giorno ieri è stato un susseguirsi di  dichiarazioni che facevano del giorno di riapertura dei portoni scolastici un tema dirimente per la tenuta della maggioranza. Già nel pomeriggio il segretario Pd, Nicola Zingaretti, aveva chiesto un rinvio e Matteo Renzi in una trasmissione televisiva tornava ad attaccare il premier Conte e sbottava: "Mi sembra assurdo non sapere se la scuola riaprirà il 7, servono tamponi a tappeto tra gli studenti, non banchi a rotelle". 

Al tavolo del Governo Franceschini pone il tema come una "questione politica". E la data più adeguata per riaprire le superiori in presenza, secondo i dem, sarebbe quella del 18. "Il rinvio è segno di un caos inaccettabile. Non si doveva arrivare a questo punto quando lo abbiamo detto da mesi che le scuole avrebbero riaperto a gennaio", insistono le ministre renziane Teresa Bellanova e Elena Bonetti. E il M5s se la prende anche con il ministro dei trasporti Paola De Micheli. "L'organizzazione dei trasporti è stata totalmente assente", sottolinea una fonte di governo pentastellata. Alla fine la mediazione cade sull'11 gennaio. Le scuole elementari e medie riapriranno regolarmente giovedì 7 gennaio.

Il Cdm alla fine da' il via libera al decreto dove si prevede che il fine settimana del 9-10 sarà "arancione" per tutta Italia mentre negli altri giorni sarà in vigore una fascia "gialla rafforzata" con lo stop, quindi, agli spostamenti tra le regioni. Viene introdotto un rt più rigido per la classificazione di rischio regionali, mentre sui vaccini il decreto introduce una norma secondo cui, qualora un paziente non in condizione di esprimere il consenso libero alla somministrazione sia privo di un tutore legale, sara' il giudice tutelare a rinviare al direttore sanitario o responsabile medico la decisione della somministrazione.