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ECONOMIA

La scure dei dazi sui prodotti iconici della tradizione italiana

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Pasta, olio e vino italiani si sono salvati ma la scure dei dazi commerciali Usa contro l'Ue si e' abbattuta sui formaggi più  iconici del Made in Italy, come parmigiano e pecorino, e sul prosciutto. Le tariffe sulle importazioni statunitensi dal Vecchio continente, per 7,5 miliardi di dollari, scatteranno dal prossimo 18 ottobre e saranno del 10% sugli aerei commerciali e del 25% sugli altri beni industriali e agricoli. Sul Pil italiano, l'effetto stimato e' dello 0,05%.
 
LA LISTA DEI PRODOTTI COLPITI

La lista dei prodotti colpiti è stata pubblicata sul sito dell'Ufficio dal Rappresentante al Commercio Usa, Robert Lighthizer  mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio chiedeva al segretario di Stato americano Mike Pompeo, in visita a Roma, di tutelare le produzioni strategiche italiane.

Il presidente del consorzio San Daniele: noi non rientriamo nei dazi

Nonostante anche i prosciutti e i prodotti a base di suino italiani siano presenti nella lista  come soggetti ai dazi il presidente del consorzio prosciutto San Daniele smentisce la notizia: "Nei dazi Usa non rientrano i prosciutti italiani ne' tanto meno il Prosciutto di San Daniele". Lo afferma il direttore del Consorzio del pregiatocrudo friulano Mario Emilio Cichetti, bollando l'ipotesi di dazi come una "fake news, destituita di ogni fondamento".   "La lista è definitiva e prevalentemente indirizzata a Germania, Spagna, Francia e Inghilterra. Non rientrano salumi italiani e tanto meno il Prosciutto di San Daniele".

E se il titolare della Farnesina, interpellato dall'Agi sui dazi Usa la scorsa settimana a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu, aveva detto che i buoni rapporti con Donald Trump avrebbero aiutato, ieri ha assicurato che sarà fatto di tutto "per riuscire a difendere il Made in Italy, le nostre eccellenze nel mondo e per riuscire ad aumentare la capacita' di esportazione delle nostre aziende". L'Italia, come ha tenuto a sottolineare Di Maio incontrando Pompeo, non e' parte del consorzio Airbus ma e' stata comunque colpita perche' - hanno argomentato funzionari dell'Ufficio del Rappresentante Usa al commercio -  il ricorso e' contro l'Unione europea.