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TENDENZE

Siti di e-commerce con vendite a tempo hanno fatturati miliardari

Tutti i segreti del 'fashion flash'

​Oltre ad essere una capitale della moda, Parigi è anche una delle più importanti capitali delle startup della moda. Seguiteci in questo viaggio esclusivo alla scoperta dei segreti del 'flash sale' della moda, la vendita online di articoli delle principali griffe a prezzi ridottissimi. A patto di acquistarli in fretta.

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Shopping online in crescita grazie al mobile
di Celia GuimaraesParigi
Sono nati a Madrid, a Berlino, a Parigi. Sono alcuni dei principali siti di e-commerce europei, cominciati come startup, aziende che sfruttano la tecnologia con pochi soldi, molto entusiasmo e idee innovative.

Fashion flash
Nel giro di poco tempo, queste startup sono diventate uno dei grandi motori del commercio online, in particolare quelle che si occupano di ‘flash sales’, le vendite di numeri limitati di articoli di note case produttrici a prezzi scontati anche del 70%.

Sono vendite con regole fisse: bisogna iscriversi al sito, c’è una data un orario stabiliti per cominciare a comprare e per la fine delle offerte. In pratica, invogliano il consumatore all’acquisto d’impulso, una volta che sono consapevoli che i pezzi sono pochi e le vendite si effettuano in contemporanea in più Paesi europei. In pratica, chi dorme non piglia…griffe.

Gita alla startup
A Parigi abbiamo visitato e appreso i segreti di uno di questi giganti dell’e-commerce della moda: Showroomprive, startup nata nel 2007 con 16 milioni di iscritti in otto Paesi in Europa (2 milioni in Italia) e un fatturato di 350 milioni di euro nel 2013. Ed è l’Italia il mercato dove il sito è cresciuto di più, con 33 milioni di fatturato, un incremento del 65% rispetto al 2012.

Petit e l'Italia
Il ceo e co-fondatore Thierry Petit, 42 anni, conferma che il loro target estero è l’Italia, dove il marchio è presente dal 2011. E dopo Parigi e Madrid, Showroomprive avrà presto una sede tutta italiana, a Milano, per  lavorare a più stretto contatto con in grandi nomi del Made in Italy.
Petit si considera tutt’ora uno’startupper’, benché l’azienda abbia già superato da tempo la fase di seeding. E questo perché, ci ha spiegato, la formula dinamica e tecnologica di lavoro, alla base della nascita della startup, si dimostra vincente ancora adesso.

Tra giovani e logistica
Nell’atelier dove arriva il campionario, nei set fotografici, tra i computer per il ritocco e allestimento del catalogo, al marketing e traduzioni, sono circa 300 i giovani al lavoro, la cui età media è di 28 anni.

La parte logistica, invece, si trova a nord della Francia, poco prima del confine con il Belgio, a Rubaix. In un centro totalmente automatizzato da 90 mila metri quadri abbiamo potuto vedere tutte le fasi di smistamento dei prodotti, dall’arrivo (da qualsiasi provenienza, dalla Cina all'Italia) fino alla spedizione al cliente, dove in cinque magazzini e una immensa struttura centrale dedicata al trasporto si lavorano 25 milioni di articoli l’anno, non solo di Showroomprive ma di altre grandi aziende francesi come ad esempio La Redoute.

Grazie, mobile
Nella ‘città della logistica’ abbiamo appreso che l’80% di tutto il commercio online riguarda prodotti legati alla moda. E tutto questo fiorire delle vendite online si deve in gran parte al mobile, in forte crescita dovunque, e che in Italia, tra smartphone e tablet, corre a doppia cifra.

Tra aprile 2013 e aprile 2014, gli acquirenti italiani di prodotti di moda online sono cresciuti del 42%, con oltre 3,3 milioni di nuovi e-shopper in 12 mesi. Sono 11 milioni gli italiani che almeno una volta nella vita hanno comprato un prodotto fashion online, con uno scontrino medio che si aggira sui 60 euro. La crescita complessiva del comparto abbigliamento in Italia nel 2013 è stata stimata in 21%.

Showroomprive conta di prendersi una buona fetta di questo mercato per arrivare ai 500 milioni di fatturato entro il 2015. Di sicuro le principali concorrenti, la francese Vente Prive, la tedesca Zalando e la spagnola Privalia non resteranno a guardare.