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POLITICA

Senato

Rosatellum bis, Giorgio Napolitano: improprio far pesare responsabilità fiducia su Gentiloni

L'intervento del presidente emerito sulla fiducia chiesta per 5 articoli della riforma elettorale

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Discussione generale sul Rosatellum bis in Senato. Ha preso la parola il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.
 
"Il dilemma non è – ha detto - fiducia o non fiducia, anche perché non è mai stata affrontata, neppure dinanzi alla corte, un'obiezione di incostituzionalità della fiducia. C'è però stato, nell'esperienza italiana, ricorso alla fiducia in occasioni e modalità molto diverse tra loro. Quali forzature può implicare e produrre il ricorso a una fiducia che sancisca la totale inemendabilità di una proposta di legge estremamente impegnativa e delicata?".
 
"Mi pronuncio – ha proseguito - con tutte le problematicità e le riserve che ho cercato di motivare, per la fiducia al Governo Gentiloni, per salvaguardare il valore della stabilità, per consentire, anche in questo scorcio di legislatura, continuità nell'azione per le riforme e per una più coerente integrazione europea e mi pronuncio per la fiducia per sostenere scelte del presidente del Consiglio fondate sulle prerogative attribuitegli dalla Costituzione e dalle leggi".
 
“Singolare, e sommamente improprio, ho trovato il far pesare sul presidente del Consiglio la responsabilità di una fiducia che garantisce la intangibilità della proposta, in quanto condivisa da un gran numero di partiti. Il presidente Gentiloni, sottoposto a forti pressioni, ha dovuto aderire, e me ne rammarico, a quella convergente richiesta proveniente, peraltro, da quanti avrebbero potuto chiedere il ricorso alla fiducia non già su tutte le parti sostanziali della legge, ma su punti considerati determinanti, cosa che non ebbero la lucidità e il coraggio di fare", ha concluso Giorgio Napolitano.
 
"In definitiva - ha aggiunto - ho compreso la difficoltà in cui si è trovato un presidente del Consiglio, che ho stimato e stimo per il modo in cui ha guidato e guida il paese, rafforzando la posizione dell'Italia come interlocutore valido sul piano europeo e internazionale".