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POLITICA

Bocciate le mozioni del centrodestra e di +Europa

Sfiducia: "Il Senato non approva", maggioranza compatta con Bonafede

Respinte entrambe le mozioni di sfiducia presentate contro il Guardasigilli. Bonafede: "Sono soddisfatto, ora al lavoro"

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"Il Senato non approva".  Lo ha annunciato la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati. Anche la seconda mozione di sfiducia nei confronti del ministro Bonafede, quella presentata da Emma Bonino e +Europa, non ha superato lo scoglio del voto dell'Aula. Palazzo Madama l'ha respinta con 158 senatori contrari, 124 favorevoli e 19 astenuti. Presenti al momento del voto 302 senatori.

Nella prima mozione di sfiducia, quella presentata dal centrodestra, la votazione si è chiusa con 160 senatori contrari, 131 favorevoli e 1 solo astenuto. La maggioranza richiesta era di 146 voti visto che i senatori presenti sono risultati 297. Al voto hanno però preso parte in 292. 

La lunga giornata del Guardasigilli
In Aula, in replica al dibattito, il Guardasigilli ha difeso il suo operato. "I fatti non hanno niente di particolare né di eccezionale rispetto alle modalità e dinamiche di una qualsiasi nomina fiduciaria e discrezionale. Tutti i fatti sono chiari e lo sono sempre stati". Sulla scelta del capo del Dap "ci furono dei condizionamenti? No. Chi lo sostiene se ne faccia una ragione, non sono disposto più a tollerare allusioni e ridicole illazioni", ha detto Bonafede, respingendo le accuse che hanno portato il centrodestra e Più Europa a presentare due mozioni di sfiducia.

Le vicende riguardano la nomina a capo del Dap e le polemiche su Nino Di Matteo, le rivolte nelle carceri e le scarcerazioni dei boss a seguito dell'emergenza Covid. "Quando si giura sulla Costituzione come ministro della Repubblica, si decide di essere in tutto e per tutto uomo delle istituzioni - ha aggiunto Bonafede -. Nelle ultime tre settimane fuori da qui è sviluppato un dibatto gravemente viziato da allusioni e illazioni, ma per rispetto delle istituzioni non alimento le polemiche, ma condivido le esigenze di un confronto in Parlamento. In questi due anni da ministro della Giustizia ho scritto e portato avanti leggi dove c'è la ferma determinazione, che rivendico, a combattere il malaffare. La lotta al malaffare senza compromessi ha sempre animato e animerà la mia attività politica".

Il Guardasigilli rifiuta poi l'immagine "falsa" di un governo che avrebbe spalancato le porte delle carceri addirittura per i detenuti più pericolosi e rivendica un buon funzionamento delle misure adottate per evitare il contagio nelle carceri: "dei 53.458 detenuti risultano accertati 102 casi di persone recluse attualmente positive. Respingo ogni strumentalizzazione politica e riconosco ai giudici di sorveglianza di aver svolto un lavoro importante in un periodo difficilissimo. Le misure concrete adottate durante l'emergenza - ha concluso il ministro - sono il frutto del lavoro di squadra di tutto il governo che ha deciso di considerare la giustizia una vera priorità. Sono consapevole che il confronto con tutte le forze politiche di maggioranza sarà costante, approfondito e improntato a leale e reale collaborazione, così come è accaduto nella recente approvazione dei decreti anti-mafia".

A salvare la tenuta del governo lo stesso leader di Italia Viva Matteo Renzi, che, tentato dal votare la mozione di sfiducia presentata da Emma Bonino, nel suo intervento in Aula ha annunciato voto contrario. "Spero che questa vicenda la faccia riflettere ministro Bonafede, fa male subire un massacro mediatico, ci guida la politica non il populismo. Voteremo contro le mozioni di sfiducia, ma riconosciamo al centrodestra e a Bonino di aver sollevato temi veri, ma non voteremo per motivi politici. In un paese che ha 32 mila morti - ha proseguito Renzi - chi di noi crede alle ragion di Stato rispetta quello che dice un presidente del Consiglio se fa parte della maggioranza e riconosco al presidente di aver dato dei segnali importanti negli ultimi giorni, ma ancora molto è da fare. A noi non interessa un sottosegretario ma ci interessano i cantieri, se noi oggi votassimo con il metodo che lei ha usato nella sua esperienza parlamentare nei confronti di altri ministri, oggi dovrebbe andare a casa. Non si fa politica per vendetta personale, ma certe sue espressioni sul giustizialismo ci hanno fatto male. La battaglia contro la cultura mafiosa non ci deve vedere divisi, essere garantisti significa rispettare le regole", ha concluso Renzi.

Il dibattito che ha preceduto il voto

Grasso: "Leu rinnoverà fiducia, continuiamo a lavorare"
"Liberi e Uguali rinnoverà la fiducia", ha annunciato Pietro Grasso in Senato, rivolgendosi al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. "Sgombriamo il campo: le scarcerazioni non hanno nulla a che fare con provvedimenti emanati dal governo - ha sottolineato il senatore di Leu -. Abbiamo assistito però ad un annebbiamento generale, una somma di errori di valutazione commessi". "Ora che abbiamo ripreso ad affrontare temi non più legati alla pandemia - ha concluso - noi le chiediamo di continuare con vigore il suo lavoro e intervenire con incisività riguardo ai tanti problemi che abbiamo di fronte".

Bonino: "Bonafede è ministro del sospetto, non giova a Italia"
"Oggi qui si discute di quale politica per la Giustizia serva all'Italia. Se la continuità del governo dovesse significare la continuità della politica della giustizia praticata da Bonafede inviterei tutti a considerare che l'Italia non ne avrebbe nessun giovamento". Lo dice nell'Aula del Senato Emma Bonino di +Europa illustrando la propria mozione di sfiducia individuale nei confronti del Guardasigilli, definendolo "ministro del sospetto".    "Pensiamo che la Giustizia sia una istituzione di garanzia di tutti i cittadini e non strumento di lotta politica o di moralizzazione civile", sostiene, sottolineando di aver intitolato la sua mozione a Enzo Tortora "come scelta di una idea di giustizia rispetto ad un'altra. Per noi la giustizia non coincide con le manette come per Bonafede", conclude.    "Bonafede paga una tangente ideologica al giustizialismo penale. E dove è finita la promessa riforma della Giustizia penale o quella del Csm? Io voglio una giustizia che non faccia paura ai cittadini ma restituisca loro la fiducia nel giusto processo e nella correttezza della amministrazione".

Salvini: "Lega voterà anche mozione sfiducia della Bonino"
"La Lega voterà anche mozione sfiducia di Più Europa. Serve un ministro della giustizia che sia in grado di gestire le carceri, che assicuri che i boss non escano di galera, che ci sia certezza della pena". Lo annuncia, in una nota, il segretario della Lega Matteo Salvini in vista del voto sulle mozioni di sfiducia al ministro Alfonso Bonafede.

Rosato: "Non tifiamo per mandare a casa governo, chiediamo rappresentanza istituzionale"
"Non facciamo tifo per mandare a casa il governo ma per addrizzare la linea del governo". Cosi' Ettore Rosato coordinatore di Italia viva, a Radio anch'io, sul voto di oggi del Senato sul ministro della Giustizia. "Oggi ascolteremo il ministro e ci auguriamo che le cose che ci siamo dette vengano rappresentate da lui con chiarezza. Molte cose che sono contenute nella mozione di Bonino sono condivisibili", ha aggiunto.      "Nell'emergenza che viviamo abbiamo il dovere di mantenere la barra dritta sulla giustizia chiedendo a Bonafede dei precisi impegni che speriamo di sentire oggi in Aula", ha sottolineato. "Esiste un manuale Cencelli - aggiunge parlando anche a Radio 24 - chiediamo una rappresentanza istituzionale come altri ma non abbiamo chiesto nessun sottosegretario alla giustizia e Gennaro Migliore potrebbe fare il ministro meglio di Bonafede".

Bellanova: "Voto Iv in base ai segnali del ministro"
Ascolteremo il ministro della giustizia. Il ministro sa bene, che ci sono temi sensibili sul giustizialismo, noi continuiamo a pensarla in modo diverso come sulla prescrizione. Allora aspettiamo che il ministro dia segnali importanti in questa direzione. Sulla base di questo si esprimerà il nostro voto in Senato". Cosi la ministra delle Politiche agricole,Teresa Bellanova, ospite della trasmissione 'Circo Massimo' su Radio Capital in merito alle mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.  "Non si tratta di promesse ma di farsi carico della composizione di una maggioranza. Noi non siamo persone che cambiamo posizione al bisogno. Bisogna riconoscere delle differenze e fare delle mediazione altrimenti non si capisce come si tiene insieme una maggioranza". Secondo Bellanova "bisogna dare un segnale di una coalizione che vuole lavorare riconoscendosi reciprocamente". Si parla di rimpasto, di nuove postazioni di governo per gli esponenti di Italia Viva: "Questo è un modo per immiserire il confronto", risponde Bellanova, "Italia Viva non ha chiesto postazioni di sottogoverno, ma ha posto un problema".