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POLITICA

Le due Camere insieme eleggono il Capo dello Stato

Addio al bicameralismo, ecco la riforma del Senato punto per punto

I membri di palazzo Madama non verranno più eletti. Tornano allo Stato alcune competenze su energie e reti di trasporto

 

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L'aula del Senato
Stop al bicameralismo perfetto; ridefinizione della divisione delle competenze fra Regioni e Stato; introduzione di un Senato delle Autonomie che non dà la fiducia al governo, non è eletto dai cittadini e i cui membri sono espressione di Regioni e Città. E' l'impianto della riforma costituzionale approvata dal Consiglio dei ministri e che comincerà il suo iter in Senato. Ecco i punti principali    

Camera
E' la sola titolare del rapporto di fiducia con il governo ed esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e di controllo dell'operato del governo.

Senato delle autonomie
Secondo il progetto presentato da Renzi, "rappresenta le istituzioni territoriali" ed "esercita la funzione di raccordo fra lo Stato e le Regioni, le Città metropolitane e i Comuni".    

Senatori
I senatori non saranno più eletti dai cittadini: il Senato sarà composto dai presidenti delle Giunte regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano, dai sindaci dei capoluoghi di Regione e di province autonome, nonché, per ciascuna Regione, da due consiglieri regionali e da due sindaci. In più si prevede che "21 cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario" possano essere nominati senatori dal Presidente della Repubblica. I senatori nominati dal Quirinale rimangono in carica sette anni.  

148 senatori, senza indennità
I senatori saranno in tutto 148 e non non percepiranno indennità di nessun tipo.  

Bicameralismo addio
Le leggi sono approvate dalla Camera. Entro dieci giorni il Senato, su richiesta di un terzo dei suoi membri, può chiedere di esaminarle, proponendo modifiche entro trenta giorni. L'ultima parola è però della Camera che decide entro altri venti giorni.

Bicameralismo salvo per le riforme costituzionali
Il Senato mantiene l'importante potere di approvare insieme alla Camera le leggi di riforma della Costituzione. Camera e Senato eleggono insieme il Presidente della Repubblica.    

Cnel addio
E' abrogato il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.    

Nuove competenze per Stato e Regioni
Scompaiono le materia di competenza concorrente fra Stato e Regioni. Tornano di competenza esclusiva dello Stato materie come le norme generali sul governo del territorio, il sistema nazionale della Protezione civile, la produzione, trasporto e distribuzione nazionali dell'energia, le grandi reti di trasporto e di navigazione di interesse nazionale.  

Clausola di unità nazionale
Su proposta del governo, lo Stato può legiferare su materie di competenza regionale "quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o dell'unità economica della Repubblica o lo renda necessario la realizzazione di programmi o di riforme economico-sociali di interesse nazionale".    

Devolution "soft"
Lo Stato può, con una legge approvata a maggioranza assoluta della Camera, devolvere a una o più Regioni la funzione legislativa, "anche su richiesta delle Regioni e per un tempo limitato".