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MONDO

Indaga la procura di Roma

Nigeria, sequestrato sacerdote italiano

La missione del prete in Africa dura da 3 anni. Giovedì si trovava in viaggio diretto a Benin City. Un gruppo armato lo ha bloccato, rapinato le altre 3 persone che erano con lui, e poi sequestrato

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Un sacerdote italiano della diocesi di Roma, don Maurizio Pallù di 63 anni, è stato sequestrato giovedì mattina in Nigeria. Sull'accaduto è allertata l'unità di crisi della Farnesina, mentre la Procura di Roma, gruppo Antiterrorismo, ha aperto un fascicolo di indagine.

In base a quanto si apprende, il sacerdote è stato bloccato insieme ad altre quattro persone mentre si stava recando a Benin City, nel sud della Nigeria. Un gruppo armato li ha rapinati di tutti i loro averi e ha rapito il sacerdote che si trova in missione in Nigeria da tre anni. L'indagine della Procura di Roma è affidata al pm Sergio Colaiocco.

La Farnesina sta seguendo, sin dall'inizio, la vicenda. Ogni sforzo è in atto al fine di accertare i fatti in una doverosa cornice di riservatezza. Lo rendono noto fonti del Ministero degli Esteri.

"Papa Francesco è stato informato del sacerdote italiano rapito in Nigeria, don Maurizio Pallù, e sta pregando per lui". È quanto riferisce, tramite Twitter, Greg Burke portavoce del Vaticano.


Anche l'arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, sta seguendo la vicenda "invitando alla preghiera" per don Maurizio Pallù. A Firenze abita ancora l'anziana madre del religioso rapito. Don Maurizio aveva incontrato proprio nella sua città natale, nel 1971, il Cammino neocatecumenale. Ha poi iniziato il suo percorso come missionario nel 1983, prima da laico poi nel 1991 è stato ordinato presbitero. Ha girato il mondo, dall'Olanda all'Africa. Prima di tornare in Nigeria, pochi giorni fa, don Maurizio era stato a Firenze, dove veniva spesso per riabbracciare la madre e incontrare i parrocchiani di San Bartolo in Tuto, a Scandicci (Firenze). E la sua ultima visita era avvenuta per una catechesi ai giovani, ai quali aveva raccontato la sua missione, invitandoli anche a pregare per la Nigeria.