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ITALIA

Dal carcere: "Per noi era un rapinatore"

Serial killer evaso. Cancellieri: "Gravissimo. Faremo chiarezza"

Bartolomeo Gagliano ha fermato un panettiere a Savona, si è fatto portare in auto a Genova e ha ha fatto perdere le proprie tracce. Per la polizia è "molto pericoloso"

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Polizia
Savona
Caccia all'uomo per Bartolomeo Gagliano, l’uomo accusato di tre omicidi che non è rientrato nel penitenziario di Genova dopo un permesso premio. "Non sapevamo che aveva quei precedenti penali. Per noi era un rapinatore - ha detto il direttore del carcere di Marassi, Salvatore Mazzeo - abbiamo valutato Gagliano in base al fascicolo di reato per cui era detenuto, che risale al 2006 e lo indica come rapinatore".

La fuga
Bartolomeo Gagliano è fuggito martedì 17 dicembre, dopo essersi fatto accompagnare da Savona a Genova da un panettiere, minacciandolo con la pistola. Una volta giunto nel capoluogo ligure, però, Gagliano ha fatto scendere dall'auto il proprietario e si è dileguato. "Mi ha raccontato la sua vita, mi ha detto che doveva rientrare in carcere e che dovevo accompagnarlo a Genova - ha riferito il paniettiere - Una volta a Genova mi ha detto che aveva cambiato idea e che aveva fatto troppo carcere. Così mi ha fatto andare via, dicendomi anche che non dovevo chiamare la polizia subito, così avrebbe avuto il tempo di fuggire". L'uomo ha invece chiamato subito le forze dell’ordine ma le ricerche finora sono state vane. Per la polizia Gagliano è “molto pericoloso”. L'evaso era uscito dal carcere in permesso domenica scorsa. Era andato a prenderlo all'uscita il fratello, come era accaduto la volta precedente. Lunedì mattina a mezzogiorno si è presentato al dipartimento di salute mentale di Savona come programmato per una seduta terapeutica. Ieri mattina ha deciso di non rientrare. Il direttore del carcere ha aggiunto: "Sono convinto che si costituirà”.
 
Gli omicidi
Il primo delitto risale al 1981 quando uccise a Savona, sfondandole il cranio con una pietra, Paolina Fedi, di 29 anni, prostituta. Venne condannato a otto anni di manicomio criminale a Montelupo Fiorentino da dove evase nel 1989, assassinando poco dopo a colpi di pistola un transessuale uruguayano e un travestito e poi ferendo gravemente una prostituta. Azioni condotte assieme ad un complice, Francesco Sedda. La sua 'firma' sugli omicidi, ricordano gli inquirenti, era un colpo di pistola alla bocca. La sua carriera criminale è poi segnata da evasioni da ospedali psichiatrici, rapine, detenzione di armi, possesso di sostanze stupefacenti, aggressioni, estorsioni. Era stato giudicato totalmente infermo di mente. 

Cancellieri: episodio gravissimo
"Si tratta di un episodio gravissimo che richiede un accertamento molto rigoroso. Inutile negare che questo rischia di essere un duro colpo a quanto stiamo facendo per rendere il carcere un luogo piu' civile e in grado di assolvere alla propria funzione rieducativa", ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. "Faremo chiarezza - assicura il ministro - ed individueremo eventuali responsabilità. Fatti di questo genere non possono e non devono accadere". 

Il direttore del carcere: ci ha stupiti
"Non ce lo aspettavamo, negli ultimi tempi il suo atteggiamento era molto migliorato. E' una decisione che ci ha stupiti" commenta Salvatore Mazzeo, direttore del carcere genovese di Marassi. Per Gagliano era il terzo permesso premio e lo aveva ottenuto per motivi familiari: doveva andare a trovare la madre a Savona. Gagliano deve scontare un fine pena residuo di un anno per rapine varie. Negli ultimi tre anni, spiegano fonti penitenziarie, aveva tenuto una condotta esemplare tanto che la direzione del carcere di Marassi aveva pensato di inserirlo in uno dei progetti lavorativi.

La Procura ha aperto un fascicolo
La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per sequestro di persona, rapina, porto abusivo di arma da fuoco e evasione in merito alla fuga di Bartolomeo Gagliano. Del caso si occupa il gruppo criminalità organizzata diretto dal procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico. Il fascicolo è stato affidato al pubblico ministero Alberto Landolfi, che già in passato aveva arrestato lo stesso Gagliano. Il criminale risulta essere in possesso di una pistola con la quale ha rubato la Fiat Panda.
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