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ITALIA

Francavilla a Mare

Giù dal viadotto dopo aver gettato la figlia 12enne: "Chiedo perdono a tutti"

Vani tutti i tentativi di fare desistere l'uomo dall'intento di uccidersi. Ha urlato al tentativo dei soccorritori di sistemare un gonfiabile. Morta anche la moglie giù dal balcone di casa. L'uomo era un dirigente della Brioni Spa

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Un suono sordo e netto, nel momento in cui il corpo tocca terra. E un coro di espressioni di stupore mista a sconforto, da parte dei tanti presenti. Si conclude cos la vicenda di Fausto Filippone, il 49enne che ha lanciato da un viadotto dell'autostrada A14, a Francavilla al Mare, la figlia di 12 anni e poi è rimasto appeso per oltre sei ore, minacciando di buttarsi quando i soccorritori provavano ad avvicinarsi al corpo della ragazzina.   

Il lancio dal viadotto dopo sette ore di trattativa

Una tragedia che ha tenuto in tanti col fiato sospeso per tutto il giorno  che  è iniziata attorno alle 13, quando sono arrivate le prime segnalazioni da parte degli automobilisti che vedevano l'uomo che aveva scavalcato la barriera protettiva, sul viadotto Alento, al km 390 dell'autostrada, tra i caselli di Pescara Ovest-Chieti e Pescara Sud - Francavilla. Iniziano subito a circolare le prime informazioni, relative in particolare alla ragazzina. In un primo momento non si capisce se  è viva o se morta, perché l'uomo impedisce ai soccorritori di avvicinarsi.   

Poi la corsa verso la zona in cui si sta consumando la tragedia. Un'area di campagna, al di sotto dell'autostrada, piuttosto impervia. Chiusa dalle forze dell'ordine la strada principale che passa sotto al viadotto, il punto in questione raggiungibile attraverso sterrati pieni di fango, che perfino un suv ha difficoltà ad affrontare.    Dal fondo della vallata è possibile vedere l'uomo appeso al viadotto, a circa 40 metri di altezza: con le mani afferra una rete mentre i piedi sono poggiati, quasi sulle punte, sul bordo della struttura. Un'immagine che resterà invariata per tutta la giornata, fino al tragico epilogo.





Solo dei gesti, da parte del 49enne, e poche parole. Mai frasi compiute, nonostante di fronte avesse un mediatore della Polizia abituato a gestire situazioni di questo tipo. Dal basso in tanti provavano a sentire quelle poche parole. A volte ripete "voglio chiedere scusa", altre volte, con voce più decisa, dice "non avvicinatevi" ogni volta che soccorritori e forze dell'ordine provano a fare qualcosa. E poi "fermi, fermi, portate via quel coso, non gonfiatelo", quando i vigili del fuoco cercano di sistemare il gonfiabile, poco prima del salto nel vuoto. Per il resto nessun tipo di confronto, solo gesti e movimenti finalizzati forse a sgranchirsi le gambe dopo tante ore una posizione scomoda.    Mentre l'uomo continua a minacciare di buttarsi, a metà pomeriggio arriva la notizia di una donna morta dopo un volo dal quarto piano di un palazzo di Chieti. E lì si iniziano a mettere insieme i pezzi di un puzzle che gradualmente si compone. Scattano subito le dovute verifiche e si appura che la donna, 52 anni, era la moglie di Filippone.      

Le ultime parole: "Chiedo perdono a tutti"

"Chiedo perdono a tutti". Queste le ultime parole pronunciate da Fausto Filippone prima di buttarsi dal viadotto della A14. Il mediatore della polizia per circa sei ore ha tentato di entrare in empatia con l'uomo per farlo desistere, ma lui non ha mai voluto instaurare un dialogo, dicendo solo poche parole. Non ha voluto neppure parlare con la sorella, arrivata appositamente, ma si è limitato a vederla a distanza prima di lanciarsi nel vuoto.    

Dirigente della Brioni

L’uomo era un dirigente della società  Brioni SpA che in serata ha diffuso una nota sulla tragedia. "Brioni, appresa la tragica notizia, si stringe sconcertata con tutti i suoi collaboratori alla famiglia di Fausto Filippone. Da anni impiegato nell'azienda - si legge nella nota - Filippone  è stato protagonista di un percorso di crescita professionale continuo, conquistando la stima e l'affetto di dirigenti e collaboratori. Il suo lavoro, svolto sempre con grande professionalità, ne aveva determinato recenti positivi sviluppi di carriera. Di fronte a tale tragedia, l'azienda e i suoi dipendenti si chiudono in un rispettoso silenzio".