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MONDO

Bruxelles

Sicurezza, vertice dei ministri Ue. Alfano: "Terrorismo veloce, l'Europa lenta"

Vertice dei ministri dell'Interno e della Giustizia dei Paesi dell'Unione europea a Bruxelles per l'emergenza attentati. Alfano pensa a una strategia nazionale anti radicalizzazione. Premier belga Michel respinge dimissioni dei ministri Jambon e Geens

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Il terrorismo è veloce, l'Europa spesso è lenta. Allora noi dobbiamo dare quel di più di velocità all'Europa per poter fronteggiare delle minacce che hanno il ritmo di un crimine globale, che ha anche la forza e la latitudine di organizzazioni che sembrano non essere complesse ma che poi in realtà trovano sempre tra di loro un punto di incontro".

Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano entrando alla riunione straordinaria dei ministri della Giustizia e degli Interni dei Paesi Ue, convocata dopo gli attentati di Bruxelles.

"Occorre mettersi tutti attorno a un unico luogo, attorno a un tavolo, per riuscire a scambiarsi informazioni anche informalmente, senza troppe procedure - ha aggiunto Alfano - in modo tale che ci sia una circolazione capace di produrre esattamente quello che accade in Italia: cioè un'analisi su elementi anche apparentemente irrilevanti ma che possano poi risultare decisivi per cacciare dal nostro territorio qualcuno che è pericoloso per la sicurezza nazionale". 

Alfano, ha inoltre detto che pensa a una "strategia nazionale anti radicalizzazione, per evitare che venga piantato un seme che poi dia negli anni a venire un frutto avvelenato. Da questo punto di vista l'Italia è un Paese sano". Il piano da varare, ha sottolineato Alfano, deve considerare "il legame che la cultura ha con la sicurezza". 

Il ministro della Giustizia Orlando
"Strage annunciata? Non c'è nessuna strage che sia annunciata, credo che ci troviamo di fronte ad un fenomeno nuovo, la cosa che dobbiamo fare è ridurre i rischi". Così Andrea Orlando, ministro della Giustizia, arrivando a Bruxelles per il vertice straordinario sulla sicurezza dopo le stragi di martedì, a chi gli chiedeva se quanto accaduto fosse legato anche a delle carenze di intelligence in Belgio, oltre che al mancato coordinamento tra i Paesi. "Responsabilità del Belgio? Non è il momento di affrontare questo tema" ha risposto Orlando che ha sottolineato come "una direttiva europea antiterrorismo è a portata di mano, per rendere più omogenee le normative ed eviti le contraddizioni che oggi regolano la repressione nei vari Paesi" aggiungendo che tale direttiva ora "può avere una accelerazione, l'impianto è già in fase molto avanzata".

Le dimissioni dei ministri del Belgio, rigettate dal premier
Intanto dopo il ministro dell'Interno belga, Jan Jambon, anche il ministro della Giustizia, Koen Geens, ha presentato le sue dimissioni che tuttavia sono state respinte dal premier, Charles Michel. Lo riferisce Le Soir.  Geens, come i colleghi, è nell'occhio del ciclone per la gestione della sicurezza e della giustizia nel Paese duramente colpito dagli attentati.