ITALIA
Prima Regione ad averlo presentato
Sicurezza. Piemonte presenta ricorso alla Consulta. Chiamparino: "Si rischia esercito invisibili"
Il Governatore spiega: "Le politiche fin qui attuate rischiano di essere messe in discussione da una scelta del governo su cui le regioni non sono state coinvolte"

Il Piemonte è la prima regione ad avere presentato ricorso alla Consulta, questa mattina, contro il decreto sicurezza. Lo rende noto il governatore Sergio Chiamparino, a margine di un incontro sulla Tav promosso dalla Cisl a Torino.
Il ricorso è stato spedito dall'ufficio postale del tribunale dall'assessora all'immigrazione Monica Cerutti. "Il decreto - ha detto Chiamparino - rischia di creare un mondo di invisibili, di persone che non possono, non riescono ad integrarsi e per questo sono più facilmente alla mercé di chi viola le regole". Il Governatore poi aggiunge: "Le politiche fin qui attuate rischiano di essere messe in discussione da una scelta del governo su cui le regioni non sono state coinvolte".
Nei giorni scorsi, anche alcuni sindaci avevano aspramente criticato il decreto sicurezza. Tra questi, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che con una nota inviata all'ufficio anagrafe, ha dato disposizione di non applicare nel Capoluogo siciliano le misure della legge messa a punto dal vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, riguardo alle norme che negano la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno.
Critico anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che rivendica di aver fatto subito la scelta di sospendere il decreto. Fin dall'approvazione del provvedimento: "Ho schierato la mia città dalla parte dei diritti noi applichiamo le leggi ordinarie solo se rispettano la Costituzione repubblicana. È obbedienza alla Carta e non disobbedienza civile. L'iscrizione all'anagrafe è fondamentale, consente alle persone di avere diritti. Sono in ballo interessi primari della persona: l'assistenza, l'asilo - prosegue il sindaco del Capoluogio partenopeo - Ci muoviamo in questa direzione anche per il sistema Sprar che è un'esperienza da tutelare mentre questo governo punta a riaprire centri affollati, depositi di persone che rischiano di trasformarsi in vere e proprie bombe umane". Dura la replica del ministro dell'Interno, Matteo Salvini: "I sindaci ne risponderanno legalmente".
Il ricorso è stato spedito dall'ufficio postale del tribunale dall'assessora all'immigrazione Monica Cerutti. "Il decreto - ha detto Chiamparino - rischia di creare un mondo di invisibili, di persone che non possono, non riescono ad integrarsi e per questo sono più facilmente alla mercé di chi viola le regole". Il Governatore poi aggiunge: "Le politiche fin qui attuate rischiano di essere messe in discussione da una scelta del governo su cui le regioni non sono state coinvolte".
Nei giorni scorsi, anche alcuni sindaci avevano aspramente criticato il decreto sicurezza. Tra questi, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che con una nota inviata all'ufficio anagrafe, ha dato disposizione di non applicare nel Capoluogo siciliano le misure della legge messa a punto dal vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, riguardo alle norme che negano la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno.
Critico anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che rivendica di aver fatto subito la scelta di sospendere il decreto. Fin dall'approvazione del provvedimento: "Ho schierato la mia città dalla parte dei diritti noi applichiamo le leggi ordinarie solo se rispettano la Costituzione repubblicana. È obbedienza alla Carta e non disobbedienza civile. L'iscrizione all'anagrafe è fondamentale, consente alle persone di avere diritti. Sono in ballo interessi primari della persona: l'assistenza, l'asilo - prosegue il sindaco del Capoluogio partenopeo - Ci muoviamo in questa direzione anche per il sistema Sprar che è un'esperienza da tutelare mentre questo governo punta a riaprire centri affollati, depositi di persone che rischiano di trasformarsi in vere e proprie bombe umane". Dura la replica del ministro dell'Interno, Matteo Salvini: "I sindaci ne risponderanno legalmente".