Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/sileri-arriviamo-a-maggio-e-poi-italia-sara-in-giallo-e-qualche-regione-in-bianco-c64aa18a-59cb-4cb4-a0cb-a72281e9c351.html | rainews/live/ | true
Coronavirus

"Trend in lieve miglioramento"

Covid. Sileri: "Arriviamo a maggio poi tutta Italia in giallo e qualche regione anche in bianco"

Il viceministro alla Salute, poi, in merito alle scuole, dice: "riaprire è un rischio calcolato, basso. E' chiaro che la variante inglese circola tra i più giovani, ma nel frattempo stiamo mettendo in sicurezza gli anziani e i fragili". Mentre in merito all'ipotesi di obblighi vaccinali per il personale sanitario, spiega: "fui tra i primi a dirlo, già il 27 dicembre. Dissi: chi non si vaccina ha sbagliato mestiere. Fui molto criticato" 

Condividi
"Facciamo un ultimo sforzo e poi, se il diavolo e le varianti non ci mettono le corna, da maggio tutta l'Italia sarà in giallo e qualche Regione anche in bianco". Lo dice Pierpaolo Sileri, viceministro 5 Stelle alla Salute, in un'intervista al Corriere della Sera. Parlando di Salvini, che chiede di fare il punto a metà aprile per decidere sulle riaperture, per Sileri "si può anche fare un check, ma secondo me è meglio mettere in sicurezza le fasce più a rischio. Abbiamo fatto 30, facciamo 31. Arrivati a maggio, sono sicuro che sarà finita la fase peggiore".

A livello generale, afferma Sileri, "il trend è in lieve miglioramento, segno che le misure restrittive stanno funzionando. Ma è un dato ancora iniziale che va consolidato. Dobbiamo scendere di molto con l'Rt, l'indice di contagiosità. Ci servono altre tre settimane per tornare a una situazione più tranquilla. Le vaccinazioni stanno aumentando e dobbiamo dare il tempo di raggiungere una quota sufficiente di persone. A metà aprile 14-15 milioni di persone avranno ricevuto almeno una dose".

Circa l'andamento delle vaccinazioni, spiega Sileri, "se analizzi i dati, c'e' stato un notevole incremento tra la prima dose e la seconda, segno che di vaccini ne sono arrivati molti. Il 50 per cento degli  anziani ha ricevuto almeno una dose e il 23 per cento la seconda. E' chiaro che ci sono squilibri tra Regioni, ma tra due settimane il 50 per cento avrà ricevuto le due dosi e l'80 una dose". Riguardo  alle difficoltà della Lombardia, dice Sileri, "tutti l'hanno criticata e certo ha avuto problemi, ma la Lombardia ha già vaccinato un milione di anziani tra 70 e 79 anni. La percentuale è bassa ma il numero è cospicuo".

Circa le scuole, riaprire "è un rischio calcolato, basso. E' chiaro che la variante inglese circola tra i più giovani, ma nel frattempo stiamo mettendo in sicurezza gli anziani e i fragili". Servirà ancora Sputnik? "Draghi è stato chiaro - dice Sileri - Mi sembra una procedura anomala: come si fa a commercializzare un vaccino per il quale non c'è autorizzazione Aifa ed Ema?". In merito all'ipotesi di obblighi vaccinali per il personale sanitario, "fui tra i primi a dirlo, già il 27 dicembre. Dissi: chi non si vaccina ha sbagliato mestiere. Fui molto criticato".