Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/silvia-romano-quarto-ostaggio-italiano-liberato-aise-1-anno-db3a64be-412e-40ef-84ec-1559b088ff7b.html | rainews/live/ | true
ITALIA

I servizi di intelligence esterna guidati dal generale Luciano Carta

Silvia Romano: quarto ostaggio italiano liberato da Aise in poco più di un anno

Da aprile 2019 a maggio 2020, 4 ostaggi italiani tornati in libertà grazie all'azione dei servizi: Silvia Romano, Luca Tacchetto, Alessandro Sandrini e Sergio Zanotti

Condividi
Con la liberazione di Silvia Romano, sono quattro gli italiani rapiti all'estero che sono potuti tornare a casa  in poco più di un anno grazie in particolare all'azione dell'Aise, i servizi di intelligence esterna guidati dal generale Luciano Carta. Nell'aprile e maggio 2019 erano stati rispettivamente liberati Sergio Zanotti e Alessandro Sandrini, rapiti in Turchia e portati in Siria, mentre il 14 marzo sono tornati in libertà Luca Tacchetto e la  compagna canadese Edith Blois, che erano scomparsi in Burkina Faso.       

5 aprile 2019: l'imprenditore bresciano Sergio Zanotti, viene liberato tre anni dopo il rapimento nell'aprile 2016. L'uomo,  cinquantasettenne, era anche apparso in alcuni video diffusi su  YouTube dai suoi rapitori: l'ultimo lo inquadrava in ginocchio, con  una barba folta e lunga, vestito con una maglietta celeste, davanti a  due incappucciati con i mitra in pugno, in un ambiente chiuso. In  precedenza, in un altro filmato, era ripreso fra alberi di ulivo,  sempre inginocchiato e sotto la minaccia di un uomo armato.       

"Ero senza lavoro, ho deciso di andare in Turchia, nella zona di Hatay a pochi chilometri dalla Siria, per cercare di acquistare dinari da  rivendere in Europa dove nel mercato della numismatica hanno un  valore. Sono stato però venduto dal mio tassista abusivo a dei  miliziani che mi hanno narcotizzato: il 14 aprile del 2016 mi sono  risvegliato in una casupola nella zona di Aleppo", ha poi raccontato  Zanotti.

22 maggio 2019. Viene liberato Alessandro Sandrini. L'uomo, 33 anni, era partito il 3 ottobre 2016 per una vacanza ad Adana, in Turchia, città a 180 chilometri da Aleppo, in Siria. Per un anno non si hanno più sue notizie, fino a quando, il 19 ottobre del 2017, telefona alla madre per dirle di essere stato sequestrato. E' la prima di una serie di telefonate alla madre nei mesi successivi, per chiedere aiuto. L'uomo originario di Folzano, nel bresciano, appare poi il 31 luglio scorso in un video con indosso una tuta arancione, in ginocchio e due carcerieri incappucciati e armati alle spalle. ''Mi uccideranno'', dice nel filmato diffuso da Site, sito che monitora le attività jihadiste, secondo il quale Sandrini era in ostaggio in Siria insieme al giornalista giapponese Jumpei Yasud.

14 marzo 2020. Tornano in libertà in Mali il 31enne padovano Luca Tacchetto e la sua fidanzata canadese Edith Bias. I due erano stati rapiti in Burkina Faso il 15 dicembre del 2018. Erano partiti da casa a Vigonza, alla guida di una vecchia Renault Megane, per un viaggio nella regione del Sahel per un progetto solidale. Il giorno prima della loro scomparsa erano stati ospiti nella città di Bobo-Dioulasso di un cittadino francese al quale avevano detto di essere diretti verso la capitale, Ouagadougou, per chiedere un visto valido per Togo e Benin all'ufficio immigrazione. Ma in quell'ufficio non si erano mai presentati. Quindici mesi dopo, Tacchetto e la Blois sono stati consegnati alle autorità del Mali dalla forza Onu Minusma che li aveva ritrovati vicino Kidal, in Mali. I due hanno raccontato di essere stati rapiti da un gruppo jihadisti che li ha tenuti prigionieri in accampamenti nel deserto del Mali. Sarebbero poi riusciti a fuggire una notte che i carcerieri avevano allentato la sorveglianza.