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ECONOMIA

"Favorevole al contratto nazionale"

Squinzi: "Sindacato unico? Non è possibile e auspicabile in un paese democratico"

Il presidente di Confindustria è netto nel dibattito aperto dall'ipotesi di Matteo Renzi. Critiche anche ai rappresentanti dei lavoratori: "Se il sindacato non si mette al passo con i tempi rischia fortemente"

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Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi (Ansa)
Rimini
"Non credo che in un paese democratico sia possibile e auspicabile”. Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, entra a gamba tesa nel dibattito sulle parole del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sull’ipotesi di un sindacato unico.

I sindacati 
Intervenendo ad una tavola rotonda in occasione dell'assemblea di Unindustria Rimini, il leader degli industriali è stato netto: "Io sono un democratico, non ho alcuna ambizione di questo tipo: mi sembra una esternazione del momento”. Poi ha aggiunto: "Se il sindacato non si mette al passo con i tempi rischia fortemente, gli ultimi scioperi hanno avuto risultati modestissimi, e il tesseramento ridotto ai minimi termini. Penso si debba fare delle domande perché non può diventare solo il sindacato dei pensionati".
 
"Favorevole al contratto nazionale"
Quanto al contratto nazionale, Squinzi si è detto “in favore”. “È vero - ha precisato - che in questo momento ci sono oltre 200 contratti nazionali di categorie varie, questo mi sembra un'esagerazione. Probabilmente bisogna andare verso un accorpamento: avrei in testa una ventina di contratti nazionali. Però il contratto nazionale ci deve essere, io sono un sostenitore, io ci credo".