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MONDO

Siria, Amnesty accusa la Russia: "Nei raid uccisi oltre 200 civili"

In particolare, il 29 novembre, 49 civili sarebbero stati uccisi e molti altri rimasti feriti nel bombardamento di un mercato nella provincia di Idlib

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Amnesty International accusa la Russia di avere causato la morte di almeno 200 civili in Siria dall'inizio dei raid aerei, a fine settembre. L'organizzazione internazionale ha stilato un rapporto basato su "ricerche a distanza", in pratica colloqui telefonici e via internet con testimoni ed attivisti in diverse aree del Paese devastato da oltre quattro anni di guerra.   Dopo aver sentito 16 testimoni, inclusi medici e militanti per i diritti umani, riferisce la Bbc, l'ong è arrivata alla conclusione che i raid russi hanno provocato ingenti danni e 200 morti tra la popolazione. In particolare, il 29 novembre, 49 civili sarebbero stati uccisi e molti altri rimasti feriti nel bombardamento di un mercato nella provincia di Idlib. Secondo le testimonianze raccolte da Amnesty, non c'erano obiettivi militari nelle vicinanze.   Non è la prima accusa di tale tipo nei confronti della Russia, che ha sempre liquidato l'argomento come "guerra mediatica". Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti dell'uomo, i raid dell'aviazione militare russa hanno ucciso ben 2.132 persone, di cui 710 civili.