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MONDO

Il conflitto siriano. Turchia: rischio genocidio

La Turchia contrattacca in Siria. Nuovi raid sui civili a Idlib, rischio escalation

33 soldati turchi uccisi nei raid sui civili, 329 quelli siriani 'neutralizzati' nella controffensiva turca. Turchia: no fly-zone o sarà genocidio a Idlib

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Escalation di violenza in Siria da quando la cittadina di Idlib al confine con la Turchia è posta sotto attacco. A dare l’allarme è stato l'Unicef secondo cui 10 scuole e asili sono stati attaccati facendo dodici vittime tra i bambini e altre tre tra gli insegnanti, 40 i feriti. Anche Msf ha denunciato ‘raid indiscriminati’ su aree civili contro ogni regola, a pochissima distanza dagli ospedali ‘con proiettili nel raggio di 100 metri, 66 persone sono state gravemente ferite di cui 14 bambini’.
 
Nelle ultime 3 settimane sono 54 i soldati turchi uccisi dal regime. La Turchia ieri ha denunciato la perdita di almeno 33 soldati in un raid aereo avvenuto giovedì e col sostegno delle forze ribelli “ha preso di mira 200 posizioni del regime siriano" lanciando una controffensiva nelle zone meridionali e orientali della provincia di Idlib a seguito della quale il Ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha riferito che durante la rappresaglia contro il regime avvenuta nella notte sarebbero stati ''neutralizzati 329 soldati siriani''. 
 
Turchia: no fly-zone o sarà genocidio a Idlib
Il direttore della comunicazione della presidenza turca, Fahrettin Altun, punta il dito sul regime siriano di Bashar Al Assad e lancia un appello alla "comunità internazionale a prendere provvedimenti per proteggere i civili e a stabilire una no-fly zone" nella regione di Idlib, dove lo stesso Altun individua il rischio di genocidio sulla popolazione e indica il Cremlino come pericoloso alleato negli attacchi. Ora sono due le fregate russe della flotta del Mar Nero arrivate nel Mar Mediterraneo.

Erdogan: profughi avanzano verso l'Ue. Onu: 950mila sfollati a Idlib, 560mila sono bambini 
In questa nuova spirale di violenza aumentano i profughi e gli sfollati. "Di fatto, alcuni migranti e richiedenti asilo nel nostro paese, preoccupati dagli sviluppi" a Idlib "hanno iniziato a muoversi verso i nostri confini occidentali" con l'Europa. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri turco. Tuttavia "non c'è alcun cambiamento nella politica verso i migranti e richiedenti asilo del nostro paese, che accoglie il maggior numero di rifugiati al mondo", ha aggiunto. Secondo l'Onu sono stimati in 950mila i civili siriani rimasti senza casa nella regione nord-occidentale di Idlib: lo riferisce l'ufficio per il coordinamento umanitario (Ocha), precisando che gli sfollati dal primo dicembre a oggi sono 948mila e che di questi 569mila sono minori, 195mila sono donne. 



Europa: Turchia rispetti l'accordo sui profughi del 2016
L'Unione europea si aspetta da Ankara il "rispetto degli impegni" presi nell'ambito del patto sui migranti concluso nel 2016. Lo ha dichiarato oggi la Commissione, reagendo alle dichiarazioni di un alto responsabile turco che ha minacciato di non bloccare più il passaggio dei migranti verso l'Europa. "Dal nostro punto di vista, l'accordo è sempre valido e ci aspettiamo che la Turchia rispetti i suoi impegni", ha affermato il portavoce, Peter Stano. Nel marzo 2016, Turchia e Ue hanno concluso un accordo sui migranti che ha fatto calare drasticamente il numero degli arrivi in Grecia. Il patto prevede in cambio di aiuti  finanziari, il rinvio sistematico dei migranti in Turchia, e misure da parte di Ankara per evitare che si aprano nuove rotte migratorie dal suo territorio in direzione dell'Europa. Ma Atene e l'Ue hanno notato un aumento egli arrivi negli ultimi mesi.

Borrell sente Ankara, rassicurato su accordo migranti
"Ho parlato con il ministro degli Esteri turco, Mevlud Cavusoglu. La de-escalation resta la chiave per affrontare con efficacia le sfide sul terreno. La sofferenza umana e la perdita di vite devono finire. Ho ricevuto rassicurazioni sul fatto che la Turchia resta impegnata nell'accordo Ue-Turchia". Lo scrive su Twitter l'alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera, Josep Borrell.

Trump ed Erdogan a Siria e Russia: "Fermate offensiva"
Donald Trump e Recep Tayyip Erdogan hanno rivolto un appello congiunto a Russia e Siria affinché "fermino" le operazioni militari nella provincia di Idlib. "I due leader - ha affermato la Casa Bianca riportando il contenuto di una telefonata tra il presidente americano e quello turco - hanno concordato sul fatto che Siria, Russia e il regime iraniano debbano mettere fine all'offensiva, prima che altri civili siano uccisi e vi siano nuovi sfollati".

Grecia blocca centinaia di migranti a confine turco  
La Grecia ha chiuso un valico di terra al confine con la Turchia, precisamente a Kastanies Evros, impedendo a centinaia di migranti di entrare nel paese. L'allarme scattato già stamane con la notizia di circa 300 persone che si dirigevano verso la frontiera, dopo l'annuncio dato da fonti governative turche che Ankara non avrebbe più impedito il passaggio di migranti verso l'Ue. In zona sono arrivati rinforzi di polizia.

Attesa riunione d'emergenza Consiglio sicurezza
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu dovrebbe tenere una riunione di emergenza sulla situazione a Idlib, in Siria, oggi pomeriggio alle 16, le 22 in Italia. Lo ha detto l'ambasciatore belga Marc Pecsteen de Buytswerve, presidente di turno dei Quindici. L'incontro è stato chiesto da Usa, Germania, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Estonia e Repubblica Dominicana.

Mosca: Ankara garantisca sicurezza russi in Turchia
Il presidente russo Vladimir Putin e i membri del Consiglio di sicurezza russo si augurano che le autorità di Ankara adotteranno "tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza delle missioni diplomatiche e dei cittadini russi in Turchia": lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, dopo il raid aereo che ieri sera ha ucciso almeno 33 soldati turchi a Idlib. Lo riportano le agenzie russe.

Telefonata Putin-Erdogan: rispetto per accordo Idlib
I presidenti di Russia e Turchia Putin e Erdogan, hanno avuto una conversazione telefonica sulla difficile situazione "dedicata alla necessita' di fare tutto per soddisfare l'accordo sulla zona di de-escalation a Idlib",  lo riferisce il Ministro degli Esteri russo Lavrov, ripreso dalle agenzie russe.
 
Nato convoca Consiglio di emergenza per oggi
Ankara ha chiesto, inoltre, l’avvio urgente alle consultazioni sull’escalation di violenza in Siria, ai sensi dell'articolo 4 del trattato di Washington con il quale ogni alleato può richiedere consultazioni se ritiene che sussistano minacce alla propria integrità territoriale indipendenza politica o sicurezza. Il segretario generale della Nato Stoltenberg ha annunciato per oggi la convocazione del Consiglio del Nord Atlantico "Se non si farà nulla il rischio di un'escalation del conflitto in Siria aumenta di ora in ora", ha detto. 

Usa: Noi siamo col nostro alleato turco, Nazioni Unite avviino processo politico
Gli Stati Uniti chiedono alla Siria e alla Russia di fermare "l'odiosa offensiva" contro le forze turche. "Noi siamo con il nostro alleato della Nato, la Turchia, e la sosterremo", ha affermato un portavoce del dipartimento di stato Usa. E dal Palazzo di vetro a New York – insieme all’alleato statunitense – una fonte afferma che "non esista una soluzione militare al conflitto in Siria e che l'unica soluzione sia un processo politico facilitato dalle Nazioni unite". 
 
Italia e Francia: inaccettabile la nuova offensiva a Idlib
Da Napoli con la dichiarazione finale del vertice intergovernativo tra Francia e Italia il Presidente Macron e il Premier Conte chiedono l’intervento della Corte penale dell’Aja "è della massima importanza che gli autori di violazioni del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale relativo ai diritti umani debbano rendere conto dei loro atti”. I due paesi giudicano di fatto "inaccettabile" la nuova offensiva a Idlib.

Germania, il portavoce di Angela Merkel: serve cessate il fuoco
"Questo inasprimento delle condizioni rende drammaticamente necessario un cessate il fuoco nella regione di Idlib", ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert.