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ECONOMIA

Lavoro da remoto

Smart working nella Pubblica Amministrazione: ecco le linee guida di Brunetta

Il ministro: "Il lavoro agile diventa strutturato". Vietati computer e connessioni privati. Positivi i commenti di Cgil, Cisl e Uil, ma alcuni sindacati obiettano: "Lo schema delle linee guida presenta fortissime criticità"

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di Tiziana Di Giovannandrea
Sono state presentate dal ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ai sindacati le Linee guida per il lavoro da remoto nella Pa. Le Linee guida sul lavoro agile andranno poi trattate nei contratti che ogni settore ha in svolgimento al tavolo dell'Aran.

Lo schema di Linee guida indica in modo preciso i presupposti indispensabili alla concessione dello smart working come un'adeguata rotazione del personale autorizzato alla prestazione di lavoro agile, assicurando comunque la prevalenza per ciascun lavoratore del lavoro in presenza. Non si può quindi fare lavoro agile cinque giorni a settimana ma lo si deve alternare con il lavoro in ufficio. Inoltre può essere utilizzata esclusivamente la connessione Internet fornita dal datore di lavoro e non computer e connessioni privati.

Brunetta: linee guida smart working anticiperanno contratti 
 "Questa riunione arriva alla fine di un percorso, cominciato il 10 marzo con il Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale firmato a Palazzo Chigi, e proseguito con l'avvio dei rinnovi contrattuali, che ho fortemente voluto, e con il mio decreto dell'8 ottobre. Il confronto di oggi si è reso necessario perché, nelle more della definizione dei rinnovi e dunque della regolazione del lavoro agile nei contratti, ma anche dell'approvazione entro il 31 gennaio dei Piani integrati di attività e organizzazione (Piao), pensiamo sia utile per le 32mila amministrazioni italiane poter contare su linee guida sullo smart working che anticipino ciò che sarà previsto nei contratti. Linee guida su cui chiediamo le vostre osservazioni e che poi invieremo alla Conferenza Unificata". Renato Brunetta ha poi anticipato che: "Se tutto va bene lo rendiamo strutturale". Inoltre il ministro per la Pubblica Amministrazione ha aggiunto: "Nel frattempo auspico che in sede Aran si possa concludere al più presto il contratto per le funzioni centrali e, a seguire, quelli per gli enti locali e la sanità. La regolazione contrattuale dello smart working era un punto fondante del Patto del 10 marzo. Da fine gennaio avremo strutturato, normato, contrattualizzato e organizzato fuori dall'emergenza il lavoro agile, che dovrà rientrare a pieno titolo in uno dei modi di organizzazione del lavoro nella Pubblica Amministrazione".

Nello schema di Linee guida, anticipato dall'AdnKronos, si indicano le "condizioni per l’accesso alla prestazione lavorativa in forma agile" e si spiega che "si deve fornire il lavoratore di idonea dotazione tecnologica". Inoltre "per accedere alle applicazioni del proprio ente può essere utilizzata esclusivamente la connessione Internet fornita dal datore di lavoro". L’amministrazione deve poi "prevedere apposite modalità per consentire la raggiungibilità delle proprie applicazioni da remoto". Sempre per assicurare la tutela dei dati, le Linee guida specificano che "in nessun caso può essere utilizzata un’utenza personale o domestica del dipendente per le ordinarie attività di servizio". Si specifica che: "L’adesione al lavoro agile ha natura consensuale e volontaria ed è consentito a tutti i lavoratori, siano essi con rapporto di lavoro a tempo pieno o parziale e indipendentemente dal fatto che siano stati assunti con contratto a tempo indeterminato o determinato".  "L’amministrazione individua le attività che possono essere effettuate in lavoro agile, fermo restando che sono esclusi i lavori in turno e quelli che richiedono l’utilizzo costante di strumentazioni non remotizzabili". Inoltre, "l’amministrazione nel dare accesso al lavoro agile ha cura di conciliare le esigenze di benessere e flessibilità dei lavoratori con gli obiettivi di miglioramento del servizio pubblico, nonché con le specifiche necessità tecniche delle attività. Fatte salve queste ultime e fermi restando i diritti di priorità sanciti dalle normative tempo per tempo vigenti e l'obbligo da parte dei lavoratori di garantire prestazioni adeguate, l’amministrazione avrà cura di facilitare l’accesso al lavoro agile ai lavoratori che si trovino in condizioni di particolare necessità, non coperte da altre misure". "In ogni caso deve essere individuata una fascia di inoperabilità (disconnessione) - nella quale il lavoratore non può erogare alcuna prestazione lavorativa. Tale fascia coincide con il periodo di 11 ore di riposo consecutivo di cui all’art. 17, comma 6, del Ccnl 12 febbraio 2018 a cui il lavoratore è tenuto", si legge ancora.  L'amministrazione pubblica che vuole fare smart working deve garantire "l'invarianza dei servizi resi all'utenza" ma anche "un'adeguata rotazione del personale autorizzato alla prestazione di lavoro agile, assicurando comunque la prevalenza per ciascun lavoratore del lavoro in presenza" si legge ancora nelle Linee guida presentate dal ministro della Pubblica amministrazione Brunetta ai sindacati. Non si può quindi fare lavoro agile cinque giorni a settimana ma lo si deve alternare con il lavoro in ufficio.

CGIL: incontro con Brunetta primo passo per regolare lavoro agile
"L'incontro di oggi rappresenta un primo passo necessario per la regolamentazione del lavoro agile nel sistema delle pubbliche amministrazioni. L'uscita dalla fase emergenziale deve tradursi nel superamento delle tante anomalie a cui abbiamo assistito in questi mesi e che hanno visto tantissime lavoratrici e tantissimi lavoratori operare senza pause, senza tutele, con i propri strumenti. Finora l’unico argine all'assenza di regole è stata la contrattazione collettiva nei posti di lavoro. Attraverso il negoziato siamo riusciti a rispondere anche alle specificità dei singoli Enti, proprio perché sarebbe sbagliato pensare alle pubbliche amministrazioni come ad un tutt'uno" è quanto affermato al termine del confronto tra sindacati e il Ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti. “Al Ministro abbiamo ribadito - prosegue la dirigente sindacale - che riteniamo necessario rafforzare e rilanciare anche in questa fase la contrattazione e il confronto negli Enti e nelle singole amministrazioni, a partire dal Ccnl, ossia lo spazio di regolamentazione migliore per ogni forma di attività lavorativa, compreso il lavoro agile". 

CISL: su lavoro da remoto bene confronto, faremo proposte
 Apprezzamento per la ricerca di soluzioni che passino dalla contrattazione, volontà di migliorare le linee guida con delle proposte circostanziate, disponibilità alla prosecuzione del confronto. Questa la posizione della Cisl in merito all'incontro con il ministro della Pa Renato Brunetta sul lavoro da remoto. Il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, responsabile del Pubblico Impiego ha evidenziato come: "La Cisl ha apprezzato la volontà di creare una visione d'insieme e quindi trovare soluzioni che passino necessariamente attraverso la contrattazione, specialmente su una materia così delicata che interessa la conciliazione vita-lavoro, la salvaguardia delle fragilità, il necessario rispetto del diritto alla disconnessione, l'irrinunciabile principio di eguaglianza dei diritti tra lavoratori che siano impegnati nel lavoro agile e quelli che invece assicurino la propria opera in presenza". "Alcuni aspetti, però - fa notare il sindacalista - non appaiono ben delineati nel documento predisposto dai tecnici di Palazzo Vidoni, che non colgono le necessarie sensibilità verso i lavoratori che, abbiamo sottolineato nell'intervento, hanno garantito spesso con mezzi propri e difficoltà non di poco conto il mantenimento della produttività e del pieno funzionamento della macchina pubblica durante l'emergenza pandemica. La Cisl ha quindi chiesto di poter, attraverso un più delineato contributo delle federazioni, addivenire a linee guida condivise e meglio articolate rispetto a quelle presentate, e proprio per questo ha comunicato al ministro che sarà nostra cura predisporre un testo più circostanziato".

UIL: abbiamo conseguito un buon risultato
PierPaolo Bombardieri, segretario Generale della Uil ha commentato: ''Abbiamo conseguito un buon risultato: sono state accolte molte delle nostre rivendicazioni. C'è ancora lavoro da fare su questo tavolo con il Ministro e, ancor più, su quelli di contrattazione. In queste sedi rivendicheremo i necessari ed ulteriori passi in avanti per definire finalmente un compiuto smart working''. 

FLP e CSE: nuove linee guida affossano esperienza lavoro agile 
"Lo schema di linee guida che ci è stato presentato oggi nella riunione a Palazzo Vidoni con il ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta, presenta fortissime criticità, che a giudizio della FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche) e della CSE (Confederazione Indipendente Sindacati Europei)  determineranno, ove adottate nella formulazione prospettata, l'abbandono del lavoro agile in tutte le amministrazioni pubbliche per impossibilità manifesta di poter assicurare tutte le condizioni sancite nelle Linee guida, oltre che costituire un oggettivo problema per le ricadute che rischiano di avere dal punto di vista della sicurezza sanitaria in una fase in cui, purtroppo, l'emergenza pandemica è ancora presente". "In questa fase, e almeno fino al 31 dicembre 2021 - sottolineano le due organizzazioni - bisognerebbe non abbandonare lo smart working emergenziale, per non disperdere le esperienze positive e al fine di contenere i pericoli della diffusione dei contagi. Il Presidente Draghi ha messo in guardia dai rischi che vi sia una recrudescenza della pandemia come avvenuto in Gran Bretagna. La strada che abbiamo proposto è quella di dare applicazione ad una effettiva gradualità dei rientri in presenza, mantenendo la possibilità di svolgimento del lavoro agile fino al 50% del personale in servizio negli uffici pubblici, prevedendo le condizioni tecnologiche di sicurezza per l'accesso da remoto alle applicazioni. Per il resto, in questa fase, anche con riferimento all'accordo individuale, vanno mantenute tutte le misure semplificate previste dal Decreto Legge 34/2020 per lo svolgimento del lavoro agile, previste dalla norma vigente sia per il lavoro privato che per quello pubblico".  "Tra l'altro il Ministro con queste linee guida - proseguono - entra a gamba tesa sulla contrattazione che in questo momento si sta svolgendo nel Comparto Funzioni Centrali, con posizioni tra l'altro ancora distanti tra le parti, precostituendo vincoli anche per tutti gli altri comparti. Il Ministro, al termine della riunione, ha chiesto alle OO.SS. di formulare osservazioni e proposte sullo schema di linee guida e ha aggiornato il confronto ad una prossima riunione che si terrà ai primi di novembre che dovrà pronunciarsi su un nuovo documento predisposto sulla base delle osservazioni formulate.