Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/sonda-messenger-nasa-schianto-su-mercurio-f60c11e1-60e3-42d7-8735-6429589b9ecf.html | rainews/live/ | true
SCIENZA

Lanciata nel 2004

Sonda Nasa sta per schiantarsi su Mercurio: addio a Messenger

La missione intorno al pianeta più vicino al Sole si chiude con un impatto programmato. La sonda ha esaurito il carburante nei giorni scorsi. Negli ultimi anni ci ha inviato immagini senza precedenti della superficie di Mercurio

Condividi
La sonda Messenger sta per schiantarsi su Mercurio (Lapresse)
Il lungo viaggio nello spazio della sonda Messenger si concluderà fra poche ore con uno schianto sulla superficie di Mercurio. Dopo aver studiato per oltre 1500 giorni il pianeta più vicino al Sole, alle 21.26 ora italiana precipiterà al suolo, esausta dopo aver bruciato anche l’ultimo briciolo di energia a sua disposizione. È un esito previsto, ma che gli scienziati della Nasa seguiranno inevitabilmente con un pizzico di tristezza.

Impatto vicino al Polo Nord di Mercurio 
Messenger è stata lanciata nell’agosto 2004 ed è ormai rimasta senza carburante. La forza di gravità la sta rapidamente spingendo verso il suolo, che colpirà a una velocità di oltre 14mila chilometri orari. Nell’impatto, che dovrebbe avvenire nei pressi del Polo Nord del pianeta, dovrebbe creare un cratere di circa 16 metri di diametro.

Foto senza precedenti 
Negli ultimi anni la sonda della Nasa ci ha spedito immagini con un livello di dettaglio senza precedenti della superficie di Mercurio. Le sue oltre 250mila foto hanno permesso di fare molte scoperte, compresa quella della presenza di ghiaccio d’acqua in alcuni luoghi in ombra, e saranno studiate ancora per molti anni. Anche negli ultimi giorni, mentre si avvicinava al pianeta, ha continuato a lavorare.

Annunciati i nomi di cinque crateri 
Per celebrare la fine di una missione di grande successo, la Nasa ha anche organizzato alcune iniziative. Nei mesi scorsi è stato, ad esempio, chiesto di proporre dei nomi per cinque crateri di Mercurio. I vincitori sono stati annunciati da poco: sono stati intitolati all’artista messicano Diego Rivera, alla cantante e attrice egiziana Umm Kulthum, alla principessa degli Accadi Enheduanna, al fotografo armeno-canadese Yousuf Karsh e al compositore irlandese Turlough O’Carolan.