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Coronavirus

La pandemia

Coronavirus, in Spagna record di nuovi casi nel weekend: quasi 94mila

Registrati quasi 2,6 milioni di casi dall'inizio della pandemia. I decessi confermati per il nuovo coronavirus sono stati 56.208 dopo aver aggiunto 767 nuovi decessi lunedì

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La Spagna ha registrato un nuovo record di casi nel fine settimana con 93.822 nuove infezioni da coronavirus confermate, anche se le autorità affermano che l'aumento che ha seguito le celebrazioni di fine anno è in calo nonostante la variante inglese, più contagiosa, si stia facendo strada nel paese.

Il picco dell'attuale aumento è stato probabilmente raggiunto una settimana fa, ha affermato lunedì Fernando Simon, capo delle emergenze sanitarie in Spagna, aggiungendo che anche con una tendenza al ribasso, la pressione sugli ospedali e le vittime continueranno ad aumentare. Ma che  le unità di terapia intensiva del paese sono al limite, ed è probabile, ha aggiunto Simon che "abbiamo raggiunto il picco e siamo in una fase discendente". 

I decessi confermati per il nuovo coronavirus sono stati 56.208 dopo aver aggiunto 767 nuovi decessi lunedì.  

La Spagna ha registrato quasi 2,6 milioni di casi dall'inizio della pandemia. Simon ha affermato che, secondo il sequenziamento del virus che la Spagna sta attualmente aumentando, la variante del coronavirus rilevata per la prima volta nel Regno Unito rappresenta circa il 5% di tutti i nuovi casi. Ma ha detto che era probabile che la variante potesse diffondersi ulteriormente, "fino al 60% in quattro o cinque settimane".

Diverse regioni spagnole hanno continuato lunedì ad intensificare le restrizioni alla circolazione e agli incontri sociali. 

Preoccupazione in Francia, dopo che le autorità sanitarie hanno registrato oltre mille nuovi ricoveri ospedalieri a causa del coronavirus negli ultimi due giorni, il dato più alto dallo scorso 16 novembre, mentre il numero di pazienti in terapia intensiva supera i tremila, per la prima volta dal 9 dicembre. I nuovi decessi registrati sono stati 445, portando il totale a 73.494 dall'inizio della pandemia, rispetto ai 172 registrati ieri. 

E arriva la proposta proposta fatta oggi dall'Unione nazionale discoteche e luoghi di svago (SNDLL) di riaprire circa 1.600 locali in Francia per favorire le vaccinazioni.

Sulla base del fatto che è "impensabile" riaprire le discoteche in vista dell'evolversi dell'epidemia, il sindacato propone di trasformare i locali "in centri di vaccinazione di emergenza per l'intera popolazione, garantendo così una rete efficace. Immediato territorio nazionale". Invita "tutte le autorità pubbliche e tutti i comuni che desiderano mettersi subito in contatto con i nostri operatori che, ovviamente, saranno felici di contribuire ad accelerare il sistema di vaccinazione" in Francia. E questo, al fine di consentire un ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile, fondamentale per una ripresa dell'attività in un settore gravemente colpito dalla crisi sanitaria. 

Il Cile ha superato oggi i 700 mila casi (703.178) di covid-19, sorpassando per il quinto giorno consecutivo i quattromila contagi rilevati in 24 ore (4.068 riportati oggi), mentre il governo sta rivalutando il permesso per le ferie estive concesso nel paese, che ha provocato assembramenti sulle spiagge e in altre località di vacanza. Il bilancio giornaliero pubblicato oggi riferisce inoltre di 66 nuovi decessi per coronavirus nelle ultime 24 ore, per un totale di 17.999 morti dall'inizio della pandemia nel paese. 

Il presidente Sebastian Piñera ha chiesto a due sottosegretari di rivedere nel dettaglio il permesso per le ferie che quest'estate ha autorizzato più di un milione di persone a spostarsi dal proprio luogo di origine. Dall'emissione del provvedimento, la località lacustre di Pucòn (700 chilometri a sud di Santiago) è entrata in quarantena, mentre nella città di Algarrobo, a 105 chilometri dalla capitale, è in vigore l'isolamento obbligatorio nei giorni festivi e nel weekend. Da sabato 23 gennaio, 1.028.181 permessi ferie sono stati richiesti in tutto il paese, con alcuni comuni costieri della regione di Valparaìso come principali destinazioni di vacanza. "forse dovremo disciplinare il permesso di vacanza verso regioni più colpite", ha dichiarato oggi il ministro della salute, Enrique Paris, difendendo tuttavia la politica del governo, perchè anche durante la pandemia "è necessario avere qualche giorno di ferie".