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ITALIA

La sentenza

Spari a palazzo Chigi, confermata la condanna di 16 anni di reclusione per Luigi Preiti

L'uomo aveva aperto il fuoco il giorno del giuramento di Enrico Letta, ferendo quattro persone

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Luigi Preiti dopo la sparatoria
Condannato a 16 anni di carcere per tentato omicidio plurimo, detenzione e porto abusivo di arma e di ricettazione. La prima sezione della sezione della corte d'appello conferma la sentenza per Luigi Preiti, l'uomo che il giorno del giuramento di Enrico Letta ha sparato in piazza davanti a palazzo Chigi e ha ferito quattro persone. 

La condanna
I sei colpi esplosi dalla sua beretta 7,65, scrisse il gup nella motivazione della condanna, furono "inequivocabilmente idonei ed univocamente diretti a procurare la morte dei carabinieri Giuseppe Giangrande, Francesco Negri, Delio Marco Murrighile e Lorenzo Di Marco". Giangrande, in particolare, rimase a lungo in gravissime condizioni: Preiti gli sparò al capo da brevissima distanza colpendolo al collo. Il collegio d'appello, presieduto da Giovanni Masi, dopo aver bocciato la richiesta della difesa di disporre una perizia psichiatrica, ha condannato l'imputato alle spese di giudizio in favore dei militari feriti e del ministero della Difesa.

I legali di Preiti: "Ricorremo in Cassazione"
"Non si commentano le sentenze prima di leggerne le motivazioni; l'unica cosa certa è che sicuramente ricorreremo in Cassazione", queste le parole dei difensori di Luigi Preiti. Secondo gli avvocati, "non sono state nemmeno riconosciute quelle attenuanti generiche chieste dalla stessa procura in sede di giudizio di primo grado". Per i difensori, "c'erano i presupposti per una rinnovazione dibattimentale con l'effettuazione di una perizia psichiatrica. La realtà è che è evidente ed è stata certificata l'esistenza di un disturbo psicologico-psichiatrico di cui tuttavia i giudici non sono riusciti ad ammetterne la rilevanza processuale".

La figlia di Giangrande: "Decisione giusta"
"Quella dei giudici è una decisione giusta, va bene così", ha detto Martina Giangrande, figlia del brigadiere ferito gravemente da Luigi Preiti. A chi le chiedeva se avesse qualcosa da dire a Preiti la ragazza ha risposto: "A lui non ho proprio nulla da dire". In merito alle condizioni del padre Martina ha aggiunto che sono "stabili e questo è già un grosso risultato".