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POLITICA

Informativa alla Camera

Renzi: "Sui tagli decidiamo noi"

Il premier alla Camera sulla spending review in vista del Consiglio Europeo di domani a Bruxelles: "E' fondamentale che si esca dalla visione per cui l'Ue ci fa le pulci. Italia ed Europa sono sulla stessa barca"  

 

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Matteo Renzi alla Camera
Roma
"Presenteremo la spending rewiev alle Camere, la presenteremo nelle sedi parlamentari; il commissario ci ha fatto un elenco, ma toccherà a noi decidere. Come in famiglia, se non ci sono abbastanza soldi sono mamma e papà che decidono cosa tagliare e cosa no". Matteo Renzi ostenta il guanto di velluto del saggio esperto di economia domestica, ma sotto si intravede il pugno di ferro del decisionista.

Il pugno di ferro
Il premier parla direttamente a chi il messaggio deve coglierlo, cioè al Parlamento. Stamene ha illustrato alla Camera le linee programmatiche in vista del vertice dell'Ue di domani e dopodomani. Nessuno, lascia intendere, pensi di poter commentare o tantomeno influenzare i tagli che saranno decisi da Palazzo Chigi.

La disoccupazione
E' la maniera migliore per affrontare un'Europa, lascia intendere, dove il confronto basato sui numeri non lo spaventa per nulla. E' semmai lo stato dell'economia che suscita l'indignazione del Presidente del Consiglio. "I nostri numeri sulla disoccupazione giovanile gridano vendetta", avverte, la riforma del mercato del lavoro è una riforma necessaria, che ci viene chiesta "dal 42% di giovani disoccupati", e non solo dall'Europa.

La riforma del lavoro
Ad oggi "le riforme istituzionali che abbiamo proposto sono una novità, sono viste di buon occhio, sono la premessa per noi per restare al tavolo", ribadisce a voler sottolineare il buon esito delle recenti visite a Parigi e Berlino, ma al secondo punto c'è la riforma del lavoro; è vero che ci sono opinioni diverse, il Parlamento sarà coinvolto attraverso lo strumento della delega che darà a tutti la possibilità di un ampio confronto, ma "non è un argomento a piacere che possiamo affrontare o no, ce lo chiedono i disoccupati". Insomma, è il governo che deve decidere.

"È fondamentale - aggiunge il premier - che si esca dalla visione per cui l'Ue ci controlla i compiti o ci fa le pulci, l'Ue non è altro rispetto a noi. E se non saremo in grado di affermare che l'Italia e l'Europa - a dispetto di certa propaganda - non sono controparti ma sono sulla stessa barca, non ci sarà spazio per la politica".

Ucraina: referendum illegittimo ma dialogo resti aperto
Sull'Ucraina ribadisce la posizione già affermata dal ministro Mogherini: il referendum "è  illegittimo'' e per questo è necessaria "un'azione concreta da parte delle istituzioni, a cominciare dai paesi Ue", vale a dire "sanzioni graduali e reversibili".  Renzi aggiunge però che non si può prescindere dal ruolo della Russia: "Bisogna tenere aperto un dialogo proprio mentre giudichiamo illegittimo il referendum"