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Coronavirus

Ddl Bilancio

Speranza: "Da 2022 nuova indennità a personale pronto soccorso"

"Servirà a rendere più forte la prima linea del nostro Servizio Sanitario Nazionale a cui dobbiamo tutti dire grazie" spiega il ministro della Salute in un post su Facebook. La cifra prevista è pari a 90 milioni 

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"Medici, infermieri e professionisti sanitari dei Pronto soccorso affrontano quotidianamente l'emergenza e lavorano sovente in condizioni di stress. Per questo ho proposto che dal prossimo anno venga aggiunta alle loro retribuzioni un'indennità accessoria. Servirà a rendere più forte la prima linea del nostro Servizio sanitario nazionale a cui dobbiamo tutti dire Grazie". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, su Facebook.

La cifra prevista per medici e infermieri di Pronto soccorso è pari a 90 milioni a partire da gennaio 2022. La misura contenuta nel testo ormai in via di trasmissione al Parlamento del Ddl di Bilancio, prevede che "nell’ambito dei rispettivi contratti collettivi nazionali di lavoro è definita, nei limiti degli importi annui lordi di 27 mln di euro per la dirigenza medica e di 63 mln per il personale del comparto, una specifica indennità di natura accessoria da riconoscere in ragione dell’effettiva presenza in servizio con decorrenza dal 1 gennaio 2022".  Le Regioni pertanto saranno tenute a spendere quella quota del fondo per la nuova indennità, che diverrà parte del rapporto contrattuale e, con ogni probabilità, verrà poi inserito negli accordi collettivi. 

"È giunta a segno la nostra battaglia per valorizzare il lavoro degli infermieri di Pronto soccorso". Esprime così tutta la sua soddisfazione il presidente nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma, appresa la notizia che il Ministero alla Salute ha deciso di creare una nuova indennità. 

Da Simeu, la Società italiana della medicina di emergenza-urgenza (che sul sovraccarico dei Pronto soccorso si è già espressa), spiegano in modo assai esplicativo: "Le problematiche che ci affliggono sono numerose e non hanno ancora ricevuto costruttive attenzioni. Il personale sanitario all’interno dei Pronto soccorso è carente, mancherebbero infatti 4mila medici e addirittura 10mila infermieri, tanti scelgono di lasciare, appena si apre un concorso per medicina interna sono parecchi quelli che si iscrivono per spostarsi in un reparto giudicato meno faticoso". E ancora, viene lamentato, il 40% dei posti nelle scuole di specializzazione quest’anno sono rimasti vuoti (il lavoro in prima linea non sembra essere attrattivo per i giovani), troppi turni di notte nei quali il lavoro non diminuisce mai, troppi weekend impegnati e appunto, almeno fino ad ora, nessun incentivo economico. Addirittura quello al pronto soccorso, lamentano dalla Simeu, non ha avuto il riconoscimento di lavoro usurante come invece sono quelli in terapia intensiva e radiologia.

Il 17 novembre i medici e gli infermieri del Pronto soccorso e del 118 scenderanno in piazza a Roma, per la prima volta, accompagnati da Simeu, per sensibilizzare opinione pubblica e decisori rispetto l’attuale crisi legata alla situazione di disagio lavorativo causato delle carenze strutturali e di organico che si registrano nelle Unità operative di medicina d’urgenza, Pronto Soccorso e 118, in tutta Italia