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SPORT

Il caso

Torino. Juventus e arbitri allo Stadium, il Napoli assente: salta la partita

La partita fra Juventus e Napoli non si è disputata: verso il 3-0 a tavolino. Il Napoli era assente dallo Stadium. Il ministro della Salute, Speranza: "Le cose importanti in questo momento sono altre". Il ministro dello Sport, Spadafora: decidono gli organismi sportivi.  La Lega calcio: "Ecco perché si deve giocare". Il Cts: la responsabilità è della Asl competente. Agnelli: protocollo chiaro, serve lealtà sportiva. Il Napoli voleva il rinvio

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Data la mancata presentazione del Napoli, l'arbitro Doveri ha decretato la non regolarità della partita di stasera contro la Juventus. Ora il fischietto trasmetterà gli atti al Giudice Sportivo, che decreterà martedì il 3-0 a tavolino in favore della Juventus, nonché il -1 in classifica a carico del Napoli.

Attesi 45 ', Napoli assente
A pochi minuti da quello che sarebbe dovuto essere il fischio d'inizio di Juventus-Napoli, allo Stadium erano presenti la squadra bianconera e gli arbitri, non il Napoli  fermato dalla Asl territoriale in Campania mentre la Lega di A ha ribadito che non c'erano le condizioni per rinviare la partita. Il regolamento in casi come questo prevede che prima del triplice fischio finale per la mancanza della squadra avversaria l'arbitro deve attendere 45 minuti.

A Torino dunque la partita tra Juventus e Napoli, da evento sportivo è diventato un caso. Il Napoli, dopo che due calciatori sono risultati positivi, è stato messo in isolamento, Lega calcio in una lunga nota ha spiegato perché si poteva giocare. Ma non la pensano tutti così.

"E' già deciso che Juve-Napoli non si giocherà. Ma parliamo troppo di calcio, lo dico con rispetto anche nei confronti di un pezzo di economia del Paese: so che intorno al calcio ci sono interessi e tante persone che vanno rispettate. Le cose importanti in questo momento però sono altre: è il lavoro degli ospedali e dei sanitari e l'attenzione alle nostre scuole, che sono un punto fondamentale di ripartenza del Paese. Un po' meno calcio e un po' più scuola, se possibile". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Mezz'ora in Più.

Spadafora: decidono organismi sportivi
"Spetta ora agli organismi sportivi decidere sugli aspetti specifici del campionato, sia sulla decisione di stasera che su eventuali ricorsi futuri". Lo dice in una nota il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora.   "La vicenda Juventus-Napoli ci impone ancora una volta un richiamo all'attenzione e alla prudenza di cui il Paese ha bisogno in un momento tanto delicato ed incerto - continua il ministro - Il protocollo proposto dalla Figc e validato dal Cts ha provato a mettere in sicurezza il calcio italiano per consentire la ripartenza da tutti auspicata. È evidente però che la situazione generale sia divenuta nelle ultime settimane ancor più complessa, tanto da non lasciare immune neppure il mondo del calcio, nonostante le rigide regole adottate. Ed è per questo che, come è stato più volte chiarito sia nei verbali del CTS che nei DPCM, alle Autorità sanitarie locali è demandata una chiara responsabilità e una precisa azione di vigilanza".

La protesta dei presidi
"Le misure sanitarie relative alla quarantena si applicano a tutte le attività e quindi anche alle squadre di calcio: se le classi con i positivi chiudono perché il caso Napoli suscita tanto clamore?  Certo, il fatto che si parli più di calcio che di scuola la dice lunga sulle priorità della nostra società che dipendono solo da interessi economici". Lo dice Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi.

La nota della Lega
Nessuna marcia indietro e quindi nessuna ipotesi rinvio. Per la Lega di Serie A, Juventus-Napoli deve essere giocata come da programma: il caso creato dai due positivi tra i partenopei con lo stop imposto dalla Asl alla squadra di Gattuso, per via Rosellini si scontra con le norme varate per la ripartenza del campionato. "Il protocollo prevede regole certe e non derogabili, che consentono la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività", ha spiegato la Lega, confermando che per loro la gara non è soggetta ad alcun rinvio.

"In relazione alla comunicazione formale ricevuta dalla SS Napoli Calcio - spiegano da via Rosellini - la Lega Serie A chiarisce che il sistema di regole in vigore deve garantire massima tutela della salute per le persone coinvolte, parità di trattamento tra i vari club, nonché rispetto dei principi di lealtà sportiva". "Nel merito - prosegue la Lega di serie A - è opportuno ricordare che la nota della ASL campana si è limitata a notificare il provvedimento ordinario di isolamento fiduciario nei confronti dei contatti stretti del giocatore Zielinski. Nel caso di specie, invece, si applica il Protocollo Figc concordato con il CTS e integrato dalla Circolare del Ministero della Salute lo scorso 18 giugno, che recepisce il parere del CTS n.1220 del 12 giugno 2020, che non è stato tenuto inconsiderazione neanche nella mail del vice capogabinetto del Presidente della Regione Campania".

Per la Lega di A "tale norma di ordinamento statale a carattere speciale, applicabile alla situazione del Napoli che presenta due calciatori positivi al covid-19, è la stessa utilizzata più volte nel corso della stagione per permettere, a puro titolo di esempio, al Torino di affrontare l'Atalanta, al Milan di recarsi a Crotone o al Genoa di andare a giocare al San Paolo, e oggi all'Atalanta discendere in campo contro il Cagliari. Il protocollo prevede regole certe e non derogabili, che consentono la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività, schierando i calciatori risultati negativi agli esami effettuati e refertati nei tempi previsti dalle autorità sanitarie". "Il Consiglio di Lega - prosegue il comunicato - ha inoltre approvato un preciso regolamento da adottarsi in caso di positività plurime che possono portare al rinvio gare solo al verificarsi di determinate condizioni che, al momento, non si applicano al caso del Napoli, e non sussistono provvedimenti di Autorità Statali o locali che impediscano il regolare svolgimento della partita". "La 'ratio' del protocollo resta, quindi - conclude la nota della Lega di A - quella di consentire la disputa di tutte le partite e conseguentemente la conclusione regolare della Serie A TIM".

Cts: responsabilità è della Asl competente
"Il CTS, a proposito del caso dei calciatori positivi al contagio dal virus SARS-CoV-2, richiamagli obblighi di legge sanciti per il contenimento del contagio dal virus e ribadisce la responsabilità dell'Autorità Sanitaria Locale competente e, per quanto di competenza, del medico sociale per i calciatori e del medico competente per gli altri lavoratori". Lo afferma in una nota il Comitato tecnico scientifico a proposito della partita Juventus-Napoli.

Agnelli: protocollo chiaro, serve lealtà sportiva
"Il protocollo è studiato dalla Federazione con il Governo. Si tratta di un documento vivo, con i giorni scopriamo sfaccettature che non erano state prese in considerazione. Ma serve lealtà  sportiva". Questo il pensiero del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, a proposito della circolare della Asl Napoli e della successiva mancata partenza della squadra partenopea per Torino dove avrebbe dovuto giocare contro la squadra di Pirlo nel match della terza giornata di Serie A. Il presidente bianconero ha concluso: "Non devo farmi un'idea su questo caso. Dobbiamo fare chiarezza, ci sono dei protocolli chiari che chiariscono come bisogna comportarsi in situazioni come quella che stiamo vivendo: bisogna andare in isolamento fiduciario indicando la struttura. Questo ci permette di continuare a giocare la partita".

Napoli voleva rinvio, Juventus segue regolamenti
"De Laurentiis mi ha scritto, ci siamo mandati un messaggio. Gli ho risposto che la Juventus, come sempre, si attiene ai regolamenti. Il messaggio suo era teso a rimandare la partita" ha affermato Agnelli, ai microfoni di Sky Sport. "E' una richiesta che può essere legittima, ma ci sono delle norme, come in ogni industria, e ci atteniamo a quelle. Ci sono dei regolamenti e se non ci atteniamo ai regolamenti commettiamo errori da cittadini, prima che da sportivi - chiarisce Agnelli -. Io sarei assolutamente partito. Non credo che l'Asl avrebbe emesso quel comunicato. Se interviene, vuol dire che c'è stata qualche inosservanza del protocollo. Altrimenti l'Asl ha come tutti noi la circolare del ministero". 

Juve-Napoli non è caso nuovo, è anomalia
"Non siamo in presenza di un caso nuovo, Juve-Napoli è stata l'anomalia". Lo ha detto il  presidente della Juventus Andrea Agnelli in conferenza stampa dopo il mancato svolgimento della gara di campionato contro il Napoli. "Si sono giocate nelle scorse settimane e anche in questa settimana partite con squadre che hanno avuto casi di positivi nel gruppo squadra, sia in casa che fuori", ha aggiunto.