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Coronavirus

Oggi tornano a scuola oltre 6 milioni di studenti

Speranza: "Riaperture graduali e priorità alla scuola"

Il ministro a "Che tempo che fa" su Raitre: "Sui vaccini l'Europa paga lo scotto di non produrli. AstraZeneca è sicuro. Voglio che l'Italia diventi il primo Paese per assistenza domiciliare grazie ai soldi del Recovery"

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Sì alla riapertura della scuola. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a "Che tempo che fa" su Raitre.

"Siamo consapevoli che c'è un elemento di rischio con l'aumento dei movimenti ma il Governo ha fatto una scelta che difendo con forza”, ha sottolineato Speranza.

“Grazie alle misure adottate abbiamo accumulato un piccolo tesoretto e deciso, a due mesi dalla fine dell'anno scolastico, di investirlo sulla scuola come architrave della società italiana che ha pagato un prezzo altissimo”.  Il problema non sono “le aule”, ma i “movimenti che si sviluppano intorno alla scuola”, ha specificato il Ministro.  

Sulle riaperture la parola d’ordine è gradualità. “Non dobbiamo bruciare le tappe. La vicenda della Sardegna lo dimostra. Non dobbiamo bruciare le tappe per non vanificare gli sforzi fatti", ha ammonito Speranza. "Sono stato accusato di essere ultra rigorista" e di chiudere tutto, "ma sono stato sempre realista".

Sui vaccini Speranza sottolinea che in Europa si paga lo scotto di non avere una produzione propria, autonoma e sufficiente. “Non abbiamo i vaccini di Stati Uniti e Gran Bretagna. La soluzione non era fare la guerra tra di noi, tra Italia e Germania, Italia contro Spagna o Germania. Sono stati fatti degli errori nella negoziazione, ma fare meglio non significa fare da soli. L'idea di comprarli insieme era un'idea giusta. Nelle prossime settimane ci saranno ulteriori gare e le faremo tutti insieme”.

Il ministro ha parlato anche del vaccino AstraZeneca: “Funziona, è sicuro ed efficace. Adesso i Paesi europei hanno deciso di utilizzarlo per chi ha più di 60 anni a seguito di alcuni episodi sulle donne, ma è valido. Ogni vaccino che abbiamo deve essere utilizzato". E ha annunciato che "per il personale scolastico che ha già fatto la prima dose con AstraZeneca lo farà anche nella seconda".

E si pensa al futuro: “Grazie ai fondi del Recovery noi vogliamo investire soprattutto sull'assistenza domiciliare, io voglio che l'Italia diventi il primo paese per assistenza domiciliare”