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POLITICA

Dati contrastanti tra Confindustria e Governo

Squinzi: cartellino giallo per Governo, serve coraggio o al voto. Letta: ognuno faccia il suo lavoro

Ottimista sul futuro economico  dell'Italia il premier Enrizo Letta, che  da Abu Dhabi ha ribadito che la crisi italiana è passata. Non la pensa così il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che parla di rischio "desertificazione industriale".

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Ottimista sul futuro economico  dell'Italia il premier Enrico Letta, che da Abu Dhabi ha ribadito che la crisi italiana è passata, e che il Paese "ora deve e può attrarre investimenti". Il Premier  ha anche presentato un piano di privatizzazioni già operativo, dove si avranno "risultati molto utili in termini di investimenti". 

"E' stata una visita molto soddisfacente per parte nostra", ha detto il premier. "Con orgoglio ho spiegato che l'Italia è uscita dalla crisi con le sue forze, senza chiedere niente a nessuno, non abbiamo chiesto un euro all'Europa. Guardiamo al futuro con fiducia". 

Ma dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, a Roma, nel corso di un'intervista a Lucia Annunziata durante la trasmissione "In 1/2 Ora", arriva un cartellino giallo per l'esecutivo. Mezzo punto di crescita nel 2014 - dice  - non basta a creare occupazione. E lancia un avvertimento: "O si cambia passo con il governo esistente o ad un certo punto andiamo a votare".

Letta da Abu Dhabi risponde a Confindustria: "Ognuno faccia il suo lavoro". E dice che i dati del governo sono quelli giusti.

Confindustria chiede crescita e riforme
Squinzi invece è negativo sulle sorti del Paese e il 2014, secondo il presidente di Confindustria, non sarà l’anno della ripresa, come ha affermato il premier Letta, e ha ribadito che "le proiezioni del Centro studi di Confindustria, che negli ultimi anni sfortunatamente ha azzeccato tutte le previsioni contro l'opinione della politica, hanno indicato per il Pil un "-2,4% nel 2012, -1,8% nel 2013, un modestissimo +0,6-0,7% previsto per quest'anno: sono numeri che non ci permettono di guardare con ottimismo verso il futuro".
  
E' "chiaro – ha proseguito il presidente di Confindustria – che c'è una inversione di tendenza" dopo che "stiamo strisciando sul fondo" e, quindi, "probabilmente rivedremo un segno positivo", ma si tratta di "frazioni di punti percentuali", questo "non basta a creare occupazione e a far ripartire il Paese".

Squinzi ha ricordato la stima del Csc secondo cui "per tornare a creare occupazione, servirebbe una crescita di almeno il 2% l'anno". Una crescita che "non intravediamo e non pensiamo sia possibile nel 2014". Infine c'è "un dato veramente drammatico: sempre secondo le elaborazioni del Csc, torneremo ai livelli pre-crisi soltanto nel 2021 con questo trend. Abbiamo bisogno di fare le riforme e gli interventi che permettano alla nostra economia di ripartire".
 
Letta: i dati del Governo sono quelli giusti
"E' bene che ognuno faccia il suo lavoro, che Confindustria aiuti il pil del Paese. Sono convinto che i dati giusti siano quelli del governo". Questa la risposta di Letta riguardo i dati per la crescita di Squinzi.