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POLITICA

L'inchiesta sulla struttura sportiva della capitale

Stadio della Roma, possibile stop tra verifica atti e curatore azienda. Lanzalone si dimette

Salvini dice che non ci saranno ripercussioni sul governo. Di Maio aveva chiesto le dimissioni del presidente Acea

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L'Acea in una nota fa sapere che Luca Alfredo Lanzalone ha rimesso il mandato di presidente del Consiglio di amministrazione di Acea SpA. Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 21 giugno 2018, assumerà le opportune
determinazioni al riguardo. 

Percorso lungo per il progetto del nuovo stadio
Dopo il ciclone giudiziario che ieri ha travolto la politica romana e i sogni dei tifosi giallorossi il progetto dello stadio dell'As Roma appare destinato ad un lungo stop. A quattro anni dalla presentazione in Campidoglio, maggio 2014, della prima versione del progetto, per la conclusione dell'iter autorizzativo mancavano solamente gli ultimi due passaggi. Il Campidoglio stava redigendo le controdeduzioni alle osservazioni presentate da cittadini e associazioni, poi a luglio sarebbe dovuto arrivare in Assemblea Capitolina il progetto approvato a dicembre 2017 dalla conferenza dei servizi per il voto sulla variante urbanistica che avrebbe autorizzato la demolizione dell'ippodromo di Tor di Valle e la sua sostituzione con lo stadio, il centro di allenamento e il business park.

Quindi, il Campidoglio avrebbe dovuto siglare una convenzione urbanistica con il proponente, la società Eurnova di Luca Parnasi. Ora però, con l'arresto dell'imprenditore e del management della sua azienda, la procedura prevede la nomina di un curatore giudiziario per gestire la società. Un percorso lungo, dunque. A cui si somma anche la necessità per il Campidoglio di vagliare la correttezza degli atti amministrativi prodotti sul dossier stadio. Altro tempo da attendere, dunque. Così, se fino ai giorni scorsi la prospettiva dell'inizio dei lavori entro fine anno sembrava concreta, ora si profilo uno stop di almeno un anno. Sempre che, nel frattempo, il club giallorosso confermi il suo interesse a proseguire con il progetto.

Parnasi in carcere: "Mai commesso reati"
"Non ho mai commesso reati. Abbiamo lavorato per anni, 24 ore al giorno, solo per realizzare un progetto". Queste le parole riferite dall'imprenditore Luca Parnasi ai suoi difensori, gli avvocati Emilio Ricci e Giorgio Tamburrini, durante il loro incontro nel carcere milanese di San Vittore. L'imprenditore romano è stato arrestato ieri nell'ambito dell'inchiesta sulla Procura di Roma sul progetto ello stadio dell'As Roma. L'avvocato Ricci sottolinea come a suo giudizio nell'ordinanza di custodia siano presenti "molte chiacchiere" e "pochi fatti". Il penalista sostiene: "La procedura è stata corretta. Non ci sono atti pubblici frutto di chissà quali manovre, ma presi all'esito di tavoli istituzionali, con le massime autorità cittadine". Domani, di fronte al gip di Milano, Parnasi si avvarrà della facoltà di non rispondere. "Lo abbiamo già comunicato al magistrato - spiega Ricci - domani prenderemo contatto con i pubblici ministeri di Roma per fissare ulteriori passi formali".

Salvini: nessun problema su governo
"Nessun problema, aspetto che parli chi ne sa più di me: quello che posso dire è che Parnasi, per come l'ho conosciuto, mi è sembrata una brava persona". Lo ha detto Matteo Salvini, conversando con l'Ansa, escludendo eventuali ripercussioni sul governo dell'inchiesta sullo stadio di Roma.

Di Maio: chi sbaglia paga
Luca Lanzalone "è una persona agli arresti domiciliari e non deve restare alla presidenza dell' Acea", lo aveva ribadito Luigi Di Maio a Non stop News su Rtl 102,5. "Vorrei spendere qualche parola su Lanzalone"- aveva aggiunto il capo politico M5s - Lanzalone è colui che ci aveva aiutato a sanare questione rifiuti di Livorno, e nella questione stadio ci ha aiutato a ridurre le cubature presenti nel progetto originario, noi volevamo meno cemento. Abbiamo eliminato le torri. Per questo - ha affermato Di Maio - è stato premiato e gli è stata data la presidenza di Acea". Ribadito che una persona "agli arresti domiciliari non può rimanere in quella carica" e che "mi aspetto che si dimetta", il vicepremier M5s aveva anche sottolineato che "da noi chi sbaglia paga. Noi vogliamo il Daspo per chi si macchia di corruzione nella Pubblica Amministrazione e l'introduzione dell'agente provocatore. Poi voglio sottolineare che gli atti dell'amministrazione Raggi non sono nell'inchiesta, lo ha detto la Procura di Roma".

Indagato il sovrintendente Prosperetti
Il sovrintendente Francesco Prosperetti, che si occupò del vincolo sulle tribune dell'ippodromo di Tor di Valle, è indagato nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma. Secondo la Procura l'ex capo segreteria del Ministro ai Beni culturali, Claudio Santini, "avvicinò il Sovrintendente Francesco Prosperetti chiamato a pronunciarsi sul vincolo" che poi fu tolto.

Mibact dispone ispezione
In seguito ai provvedimenti giudiziari per lo stadio della Roma, il Ministero di beni culturali e turismo ha disposto un'ispezione. Lo rende noto il ministero guidato da Alberto Bonisoli, precisando che l'avvio del procedimento ispettivo è stato chiesto oggi dal capo di gabinetto Tiziana Coccoluto al segretariato generale del dicastero.

Raggi: romani, città e AS Roma parte lesa
"La rassegna stampa è vergognosa, i giudici dicono che io non c'entro niente e non c'è un giornale che abbia avuto il coraggio di riportare questa notizia. Il Comune, i romani e la società Roma calcio sono la parte lesa. Partono oggi le querele". Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi.

Assessore Maran: no proposte improprie
Rivendica il suo lavoro e soprattutto rivendica i valori, per i quali ha respinto "sdegnosamente" al mittente, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, alcuni tentativi di corruzione. In un post pubblicato su Facebook l'assessore all'Urbanistica di Milano Pierfrancesco Maran chiarisce la sua posizione nella vicenda relativa all'inchiesta relativa alla realizzazione del nuovo Stadio della Roma, che ha portato all'arresto di nove persone



"Mi fa molto piacere che sia chiaro a chiunque entri nel mio ufficio che non vi sia spazio alcuno per proposte improprie", ha scritto Maran dopo la notizia secondo la quale gli indagati per la vicenda dello Stadio di Roma l'avrebbero avvicinato per offrigli un appartamento: proposta che, stando alle intercettazioni Maran ha respinto "sdegnosamente"  

L'assessore ringrazia per i tanti messaggi ricevuti dalle tante persone che "grazie a questa notizia hanno ritrovato o confermato la loro fiducia nella politica". 

E poi conclude rinnovando il suo impegno quotidiano: "C'è una cosa a cui tengo sopra a tutto, ci si può occupare di cose delicate come l'urbanistica, i cantieri, gli appalti, rimanendo se stessi con i propri valori. Al lavoro!".