ITALIA
Stalking e lesioni gravi, chiesto rinvio a giudizio consigliere Bellomo

La Procura di Piacenza ha chiesto il rinvio a giudizio per Francesco Bellomo, consigliere di Stato destituito e per il pm di Rovigo, Davide Nalin sospeso dal ruolo. Dovranno rispondere, in concorso, dei reati di stalking e di lesioni personali gravi. La notizia, anticipata da alcuni quotidiani nazionali, trova conferma in ambienti investigativi. L'atto, firmato dai sostituti Roberto Fontana ed Emilio Pisante che hanno coordinato le indagini, e' stato depositato ieri al termine di un'articolata inchiesta condotta dalla squadra mobile di Piacenza sotto la supervisione del procuratore capo, Salvatore Cappelleri. Il fascicolo fu aperto nell'autunno 2016 in seguito all'esposto presentato dal padre di una ragazza 32enne piacentina che frequentava la scuola di formazione "Diritto e Scienza".
L'attivita' di inquirenti ed investigatori si e' concentrata in particolar modo sulla vicenda della giovane donna. Nell'atto che richiede il processo e' presente una complessa ricostruzione soprattutto per quanto riguarda il reato di stalking in relazione alla partecipazione della ragazza piacentina al corso e alla sua attivita' di borsista: gli inquirenti, in sostanza, contestano a Bellomo un intervento molto invasivo nella vita privata della presunta vittima. Un intervento che avrebbe poi comportato, questa la ricostruzione dei pm, un forte stress alla giovane donna poi evoluta in disturbi psichici rilevanti. Sentite nel corso delle indagini anche altre ragazze dopo il caso di presunti atteggiamenti con cui Bellomo avrebbe indotto le giovani a sottostare a vincoli pressanti di natura personale come il divieto di sposarsi oppure ad adeguarsi al cosiddetto 'dress code' con tanto di minigonne e tacchi alti.
Bellomo a Porta a Porta: non obbligavo nessuno al dress code
L'attivita' di inquirenti ed investigatori si e' concentrata in particolar modo sulla vicenda della giovane donna. Nell'atto che richiede il processo e' presente una complessa ricostruzione soprattutto per quanto riguarda il reato di stalking in relazione alla partecipazione della ragazza piacentina al corso e alla sua attivita' di borsista: gli inquirenti, in sostanza, contestano a Bellomo un intervento molto invasivo nella vita privata della presunta vittima. Un intervento che avrebbe poi comportato, questa la ricostruzione dei pm, un forte stress alla giovane donna poi evoluta in disturbi psichici rilevanti. Sentite nel corso delle indagini anche altre ragazze dopo il caso di presunti atteggiamenti con cui Bellomo avrebbe indotto le giovani a sottostare a vincoli pressanti di natura personale come il divieto di sposarsi oppure ad adeguarsi al cosiddetto 'dress code' con tanto di minigonne e tacchi alti.
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