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POLITICA

Recovery Plan presentato a settembre

Conte: "C'è grande incertezza, creare premesse per consentire recupero in termini di produttività"

Nella penultima giornata della serie di incontri "Progettiamo il rilancio", a Villa Pamphilj, a Roma, sono presenti i ministri Roberto Gualtieri, Stefano Patuanelli, Sergio Costa, Peppe Provenzano e i rappresentanti istituzionali delle maggiori aziende partecipate dallo Stato: Cassa depositi e prestiti, Terna, Snam, Fincantieri, Leonardo, Enel, Eni, Invitalia, Poste Italiane, Ferrovie dello Stato. Provenzano: "Più fondi no ritardi"

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"Da questo piano di rilancio, come detto, andremo a ricavare il Recovery Plan che sarà più circoscritto, sarà un pacchetto di investimenti e riforme che verranno finanziati con fondi europei. Per questo, anche nella logica europea, sarà importante rispettare il cronoprogramma, la road map ben precisa, e articolare progetti concreti". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella sua relazione introduttiva alla penultima giornata degli Statio generali dell'economia. Recovery Plan che - ricorda il premier - sarà presentato subito dopo l'estate, a settembre: "L'ho ribadito anche ieri al Consiglio europeo. Il fatto che l'Italia, anzichè come spesso accaduto in passato, sia stato il primo Paese in Ue a predisporsi a questo rilancio è un valore aggiunto". 

In questa penultima giornata della serie di incontri "Progettiamo il rilancio", a Villa Pamphilj, a Roma, sono presenti i ministri Roberto Gualtieri, Stefano Patuanelli, Sergio Costa e Peppe Provenzano e i rappresentanti istituzionali delle maggiori aziende partecipate dallo Stato: Cassa depositi e prestiti, Terna, Snam, Fincantieri, Leonardo, Enel, Eni, Invitalia, Poste Italiane, Ferrovie dello Stato.

"Dobbiamo confrontarci con uno scenario di grande incertezza" 
"La nostra convinzione è che per il nostro Paese dobbiamo creare ora le premesse per poter consentire un recupero in termini di produttività, di prodotto interno lordo. Siamo profondamente insoddisfatti dell'andamento di questi indici negli ultimi anni. Siamo sempre stati al di sotto della media europea. Riteniamo che il Paese abbia potenzialità di recupero superiori, di gran lunga più elevate. Non siamo ancora riusciti a esprimerle, questo evidentemente per le carenze di struttura, dei vizi "funzionali" che l'intero sistema Italia si porta avanti. Come superarlo? Questo crediamo sia il modo migliore" sottolinea ancora il premier. 

"Questa è una consultazione nazionale dedicata al piano di rilancio: un piano articolato in macro-obiettivi, linee di intervento e declinati in alcuni progetti specifici - ha sottolineato Conte -. Alcuni sono più puntuali, più circoscritti come raggio d'azione, altri si tratta di obiettivi di più ampio raggio. Con cui intendiamo contribuire a realizzare il Paese che vogliamo, e abbiamo necessità di farlo perchè siamo nel pieno di una pandemia che sta deprimendo il tessuto economico e sociale molto severamente.  Voi conoscete le stime che le maggiori autorità europee e internazionali hanno diffuso. Dobbiamo confrontarci con uno scenario di grande incertezza ancora. Questa è una variabile in questo momento per la crescita economica, che ci impedisce di avere contezza del quadro macroeconomico nei dettagli".

Premier a partecipate: Siete spina dorsale del paese
"Noi oggi programmiamo questo rilancio. Abbiamo lavorato con i ministri, abbiamo condiviso il Piano con tutta la maggioranza per dare già una base di partenza solida dal punto di vista politico; ora ci confrontiamo con tutte le forze produttive, culturali, sociali e economiche del Paese. Quindi anche con voi che siete la spina dorsale del Paese: molti di voi hanno assetti di governance che rispondono a logiche di mercato e quindi dovete perseguire le finalità che una società tale deve avere. Avete delle sensibilità che ci consentono di confrontarci in modo concreto e di coinvolgervi nel raggiungimento di questi obiettivi". Così rivolgendosi ai vertici delle società partecipate di Stato. 

 "Le direttrici su cui ci muoviamo - ha proseguito - sono tendenzialmente tre: modernizzazione del Paese, transizione ecologica e inclusione sociale, territoriale e di genere. Non immaginiamo oggi qui di concordare nel dettaglio e nello specifico i progetti, ma riteniamo di dare a questa riunione un senso allorchè voi darete contributi. Nei prossimi giorni
potrete far pervenire degli appunti scritti, anche in termini di nuovi progetti da noi non individuati; osservazioni puntuali sui progetti sui quali vi sentiti più coinvolti"

Dl semplificazione pronto prossima settimana
"Nella logica europea, sarà importante rispettare dunque, come ricordato, il cronoprogramma, la road map ben precisa, e articolare progetti concreti" nel recovery plan che l'Italia metterà a punto per accedere ai fondi. "Motivo per cui assegniamo grande importanza al Decreto semplificazioni, sul quale stiamo continuando a lavorare anche in questi giorni, per cui confido che saremo pronti già la settimana prossima" annuncia Conte.

"Ci serve un provvedimento mirato per intervenire su alcuni snodi - prosegue Conte - per quanto sappiamo che un solo provvedimento normativo non possa risolvere il problema atavico di una ''incrostazione'' burocratica". Faremo un confronto con le forze politiche di opposizione, dopodiché avremo la bozza di piano di rilancio a cui lavorare alacremente nelle prossime settimane". 

Provenzano: "Rafforzare con dl semplificazione la macchina amministrativa"
Il ministro per il Sud e la coesione territoriale,Giuseppe Provenzano, nel corso del suo intervento, ha sottolineato quanto sia necessario "rafforzare con il dl semplificazione la macchina amministrativa" e rivolgendosi alle partecipate ha rimarcato quanto sia fondamentale il tema della progettualità, ma che "i progetti devono fare una somma che ad oggi è insoddisfacente. Auspico che Ferrovie dello Stato possa presto colmare il ritardo sulla realizzazione dei programmi, e che venga superato anche quello, intollerabile, che riguarda la banda larga nelle aree interne"."Per i manager pubblici l'aggettivo è importante quando il sostantivo, occorre un salto di qualità - ha concluso il ministro - il sud senza industria non ha futuro".