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ITALIA

La Farnesina non conferma la morte dell'italiano

Doppio attacco a Barcellona e Cambrils: un italiano tra le 13 vittime. La moglie: morto davanti a me

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Sono due gli attentati che hanno sconvolto la Spagna, in Catalogna. Il primo è avvenuto a Barcellona, nel tardo pomeriggio, ed è stato rivendicato dall'ISIS: un furgone si è lanciato sulla folla di turisti sulla Rambla, uccidendo 13 persone. Tre persone sono state arrestate, si cerca l'autista. Il secondo ha colpito la città di Cambrils nella notte: 7 persone sono rimaste ferite e i 5 terroristi sono stati uccisi. Secondo gli inquirenti c'è un collegamento tra i due attacchi: a pianificarli sarebbe stata una cellula di 12 terroristi, l'intenzione era di colpre a Barcellona e replicare a Cambrils, investendo pedoni a tutta velocità a bordo di un’Audi A3 e poi sparare sulla folla. La stessa cellula sarebbe legata anche all'esplosione avvenuta il giorno prima in una casa ad Alcanar, sempre sulla costa (un uomo è morto e un altro, ferito, è stato arrestato). 

Gli ultimissimi aggiornamenti
La Rambla di Barcellona è stata riaperta, a conferma della parole del sindaco Ada Colao e del premier Mariano Rajoy, che non vogliono sottomettersi, hanno detto, alle paralisi e alla paura che il terrorismo vuole innescare. 

Cosa è successo a Barcellona
Alle 16.50 di ieri pomeriggio un furgone si è lanciato contro la folla di turisti che come sempre si accalcava sulla Rambla, il viale più famoso di Barcellona. Sembra che per colpire più persone procedesse a zig zag. Il bilancio, provvisorio, è di 13 vittime - tra cui tre tedeschi e un belga - almeno 100 feriti - tra cui almeno tre italiani - di cui 16 in condizioni gravi. Le persone coinvolte, secondo le prime stime, sono originarie di Italia, Francia, Spagna, Olanda, Argentina, Venezuela, Australia, Ungheria, Perù, Irlanda, Grecia, Cuba, Macedonia, Cina, Romania, Algeria.



Cosa è successo a Cambrils
Intorno all’una e mezza di notte un gruppo di terroristi ha cercato di colpire la cittadina turistica di Cambrils - in Costa Brava, a 100 chilometri a sud di Barcellona, anch'essa nel pieno della stagione turistica - ma la polizia è riuscita a bloccarlo: nel conflitto a fuoco sono stati uccisi tre terroristi (4 sul posto, uno in ospedale) e 7 persone sono rimaste ferite. L'attacco era stato pianificato con una modalità simile a quella di Barcellona ma avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi se i turisti, dopo aver imboccato il lungomare a tutta velocità travolgendo diverse persone, fossero riusciti a scendere dall'auto e a spararare sulla folla. Si è detto che i terroristi uccisi indossavano cinture esplosive ma si è scoperto che erano false (come quella dell'attentato di Londra di giugno - qui per capire perchè i terroristi usano cinture false).



A che punto sono le indagini 
Per la strage di Barcellona sono stati arrestati due uomini: uno marocchino, l'altro originario di Melilla. Il terzo questa mattina a Ripoll. Nessuno dei due però era alla guida del furgone della strage: l'uomo che ha portato il terrore sulla Rambla, dopo aver abbandonato il mezzo, è fuggito a piedi. Secondo alcuni giornali spagnoli la Cia avrebbe avvertito i Mossos d'Esquadra di un possibile attacco a Barcellona. 

Chi è l'uomo alla guida del furgone: si cerca un 17enne
Secondo la polizia spagnola il terrorista che guidava il furgone della morte è un ragazzo di 17 anni, Moussa Oukabir. Sarebbe lui il presunto autore materiale dell'attentato di ieri a Barcellona. Secondo quanto scrive El Mundo (citando fonti di polizia), il giovane, sarebbe riuscito a fuggire con il volto
semicoperto da un berretto, sarebbe armato ed è considerato pericoloso. La stampa catalana scrive che potrebbe essere l'uomo che ieri sera ha forzato un posto di blocco sulla Diagonal, una delle arterie principali di Barcellona, travolgendo un agente. In quell'auto è stato trovato il cadavere del proprietario dell'auto, ucciso a coltellate. ​E' il fratello di Driss Oukabir, il 28enne arrestato ieri a Ripoll, ad un centinaio di chilometri da Barcellona: sostiene che il fratello minore gli avrebbe rubato i documenti per poter noleggiare nella località di Santa Perpetua de la Mogoda due furgoni, uno utilizzato nell'attacco a Barcellona, l'altro ritrovato in serata a Vic, a nord del capoluogo catalano. I due fratelli hanno la doppia nazionalità, spagnola e marocchina.

Barcellona: morto un giovane informatico italiano, tre feriti
L'ambasciatore a Madrid Stefano Sannino ha confermato che sono tre gli italiani coinvolti: due sono stati dimessi, una terza persona è ancora in ospedale con delle fratture " la situazione non sembra particolarmente complessa". Si parla di una possibile vittima italiana, Bruno Gulotta, di Legnano: sia l'ambasciatore Sannino sia il Capo dell'Unità di Crisi della Farnesina Stefano Verrecchia hanno fatto sapere di non avere conferme ma la compagna Martina ha raccontato ai colleghi della Tom's Hardware - la testata di tecnologia per cui lavorava Gulotta - di averlo visto morire davanti ai suoi occhi: stavano passeggiando insieme sulla Rambla, la mamma con Aria, la figlia più piccola, in un marsupio e il papà poco più avanti con il figlio Alessandro per mano. 

Cosa fare se ci si trova nelle zone colpite (o si hanno parenti che si trovano lì)
L'Ambasciata ha creato subito un numero verde per dare assistenza alle persone in loco, per dare informazioni su amici e conoscenti. Il personale sta assistendo le famiglie che stanno arrivando in Spagna per assistere i propri cari ed è in contatto costante con le autorità locale per capire se ci sono italiani ricoverati negli ospedali e monitorare le condizioni di quelli già individuati. 

Le autorità spagnole si stringono intorno a Barcellona
La prima ad intervenire è stata Ada Colau, sindaco di Barcellona, con una condanna del terrorismo e un'affermazione di forza, di vita.


Sulla stessa linea il re di Spagna Felipe VI che ha ribadito come "questi assassini non riusciranno a terrorizzarci" e richiamato la natura cosmopolita di Barcellona: le ramblas torneranno ad essere di tutti. Il premier Mariano Rajoy ha richiamato all'unità, invocato un massimo coordinamento tra tutte le autorità di sicurezza e proclamato tre giorni di lutto nazionale. Anche il premier Paolo Gentiloni ha contattato il suo omologo Rajoy per portare la solidarietà italiana.