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MONDO

10 i morti tra bambini e adolescenti

Strage di Nizza, cambio di strategia: i bambini nel mirino?

Una quindicina di bambini sono ancora ricoverati. Alcuni di loro - 3 o 4 - versano in condizioni critiche: dopo essere stati investiti hanno riportato "gravi traumi, ossa rotte ed emorragie"

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Una strage quella di Nizza dove a perdere la vita, a pagare il prezzo più alto, sono stati molti minori. Sono dieci su 84 infatti - tra bambini e adolescenti - le vittime del killer franco-tunisino Mohamed Lahouaij Bouhlel che ieri sera si è scagliato sulla folla di Promenade des Anglais, sparando, a bordo di un camion. Il bilancio che "potrebbe essere visto al rialzo"  è stato fornito dal Procuratore Francois Molin nel corso di un incontro con la stampa. Due bimbi - come fanno sapere fonti ospedaliere - sono morti in mattinata in sala operatoria dopo che i medici per ore hanno tentato di salvargli la vita. Non sono riusciti - a causa delle ferite gravi riportate - a sopravvivere agli interventi chirurgici. Una quindicina di bambini - sempre secondo fonti mediche - sono ancora ricoverati. Alcuni di loro - 3 o 4 - versano in condizioni critiche: dopo essere stati investiti hanno riportato "gravi traumi, ossa rotte ed emorragie".

I piccoli che hanno perso la vita sono di diverse nazionalità:  algerini, tedeschi, tunisini, americani, svizzeri, marocchini. Il console italiano a Nizza al momento esclude che ci siano tra le vittime dei minori italiani.

Le immagini - che in queste ore stanno facendo il giro del mondo - raccontano di tante piccole vite spezzate in una calda sera d'estate dove i fuochi d'artificio andavano a chiudere una giornata di festa, trascorsa spensieratamente in famiglia: una bambola con il vestito rosa, adagiata sull'asfalto, accanto a un piccolo corpo su cui è stato steso un telo blu; passeggini vuoti che raccontano di bimbi travolti dalla folle corsa del camion guidato dall'attentatore. E poi le voci, le testimonianze dei sopravvissuti alla strage che raccontano di piccoli in lacrime che cercavano terrorizzati i propri familiari. Tra tanto dolore anche storie con un finale positivo, del tutto inaspettato. Una donna del Madagascar - scrivono alcuni media locali - ha ritrovato il nipotino di pochi mesi grazie a Facebook postando la foto della carrozzina blu in cui il bimbo si trovava prima dell'attentato.

Molti analisti in queste ore parlano di un cambio di passo nella strategia che il terrorismo mette in campo per seminare morte, angoscia e paura. Cambio di strategia che vede nel mirino i bambini. Il killer - si fa notare - sapeva benissimo che c'erano tanti piccoli a vedere i fuochi, voleva colpire proprio loro.