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ITALIA

Strage via D'Amelio

Mattarella: onorare memoria Borsellino significa non smettere di cercare verità

"Borsellino era un giudice esemplare: probo, riservato, coraggioso e determinato - aggiunge il capo dello Stato -. Le sue inchieste hanno costituito delle pietre miliari nella lotta contro la mafia in Sicilia. Insieme al collega e amico Giovanni Falcone, Borsellino è diventato, a pieno titolo, il simbolo dell'Italia che combatte e non si arrende di fronte alla criminalità organizzata". I giudici: la trattativa Stato-Mafia accelerò l'attentato 

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"A ventisei anni di distanza sono vivi il ricordo e la commozione per il vile attentato di via d'Amelio, in cui hanno perso la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina". Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"Borsellino era un giudice esemplare: probo, riservato, coraggioso e determinato - aggiunge il capo dello Stato -. Le sue inchieste hanno costituito delle pietre miliari nella lotta contro la mafia in Sicilia. Insieme al collega e amico Giovanni Falcone, Borsellino è diventato, a pieno titolo, il simbolo dell'Italia che combatte e non si arrende di fronte alla criminalità organizzata. Onorare la memoria del giudice  Borsellino e delle persone che lo scortavano significa anche non smettere di cercare la verita' su quella strage".

Conte: ricerca e verità è un dovere
" Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina. Coltiviamo la loro memoria nella lotta quotidiana alle mafie. La ricerca della verità su Via D'melio è un dovere per l'Italia che crede nel loro esempio e nell'onestà #19luglio". Lo scrive su twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.



Fico; fare luce, solo così lo Stato riconquista fiducia cittadini
Sulle stragi di Mafia bisogna "perseguire la verità sempre e ad ogni costo, a partire dall'accertamento giudiziario sulla strage di via D'Amelio e sulla trattativa tra stato e Mafia. Solo così lo Stato potrà riconquistare la fiducia dei cittadini". Lo ha detto in Aula a Montecitorio il presidente della Camera Roberto Fico, commemorando il ventiseiesimo anniversario della strage di via D'Amelio. 

Salvini: onorare Borsellino combattendo gli schifosi
"Il modo migliore per onorare la memoria di Borsellino, e di tutte le vittime della mafia, è combattere con sempre più forza questi schifosi". Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini su Facebook. Sono "18.589 beni immobili e 3.016 aziende sequestrate ai mafiosi gestiti oggi dallo Stato, 13.740 case e negozi e 927 aziende sequestrate ai mafiosi e già restituiti agli Italiani: faro' di tutto per combattere la mafia con i fatti, non con le parole", prosegue il titolare del Viminale, che rinnova l'hashtag 'la mafia mi fa schifo'. 



De Raho: siamo impegnati per raggiungere verità
"Le domande poste da Fiammetta Borsellino sono le stesse che noi ci poniamo e rispetto alle quali non restiamo inerti. Anzi siamo impegnati  per raggiungere la verità, e siamo ottimisti perchè i pilastri della nostra democrazia si fondano su una giustizia che sia vera". Lo ha detto Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia.

Salvatore Borsellino: morte mio fratello sollecitata da 'pezzi dello stato'
"Mi aspetto molto da quei ragazzi che una volta mi invitarono a Pomigliano d'Arco. Fu proprio Luigi Di Maio a invitarmi. Allora era un ragazzino. Si parlò di verità e di giustizia e ritengo fondamentale che Luigi continui a parlare di verità e di giustizia, adesso che ha degli incarichi di governo ed è finalmente arrivato lì dove si può fare qualcosa". Queste le parole di Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo ucciso nella strage di via D'Amelio, rilasciate in un'intervista esclusiva sul Blog delle stelle. "Spero veramente che la Commissione giustizia, nella quale c'è una persona che stimo moltissimo, Giulia Sarti, e la Commissione antimafia riescano a dare una svolta. Hanno dei poteri immensi" - continua Borsellino - "la Commissione antimafia può accedere agli archivi, può interrogare persone senza l'autorizzazione della magistratura".

"Mio fratello, ne sono convinto, è stato ucciso con un piano affrettato rispetto a quella che sarebbe stata la sua eliminazione, che sarebbe arrivata in ogni caso, per mano della mafia, ma che è stata sollecitata da parte di quella politica, di quei pezzi dello Stato, che avevano scelto di condurre con la mafia una scellerata trattativa", aggiunge Salvatore Borsellino. 

Giudici: trattativa Stato-mafia accelerò l'attentato contro Borsellino 
"Non vi è alcun elemento di prova che possa collegare il rapporto 'Mafia e appalti' all'improvvisa accelerazione che ebbe l'esecuzione di Borsellino", come sostenuto in particolare dalle difese degli ufficiali del Ros. Piuttosto "l'improvvisa accelerazione che ebbe l'esecuzione del dottore Borsellino" fu determinata "dai segnali di disponibilità al dialogo - ed in sostanza, di cedimento alla tracotanza mafiosa culminata nella strage di Capaci - pervenuti a Salvatore Riina, attraverso Vito Ciancimino, proprio nel periodo immediatamente precedente la strage di via D'Amelio". E quanto si legge nelle motivazioni del processo sulla trattativa tra Stato e mafia, depositate oggi dal presidente della Corte di Assise, Alfredo Montalto, allo scoccare dei 90 giorni previsti dalla pronuncia della sentenza, avvenuta il 20 aprile scorso, con la condanna, fra gli altri, di Mori, Marcello Dell'Utri e Massimo Ciancimino. Un deposito avvenuto nel giorno del 26esimo anniversario della strage di via D'Amelio. 

Tante le iniziative per ricordare il magistrato
Tante le iniziative in città per ricordare il magistrato, ucciso appena 57 giorni dopo la strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Le manifestazioni sono iniziate alle 9 in via D’Amelio con animazioni, laboratori, letture per bambini con l’iniziativa “Coloriamo Via D’Amelio” organizzata in collaborazione con gli studenti del Corso di laurea in Scienze della Formazione primaria UKE, Nati per leggere Sicilia e Laboratorio Zen. Alla stessa ora al Parco Uditore verranno piantati degli alberi in ricordo delle vittime della strage. Alle 9,30 i vertici dell’Anm hanno reso onore alle vittime della mafia in un momento di riflessione al Giardino della Memoria di Ciaculli, il sito gestito oltre che da Ann e Uninone Cronisti.




Minuto di silenzio alle 15.58 
Alle 15, sempre in via D’Amelio, gli interventi dal palco sul tema “Le nuove generazioni respireranno il fresco profumo di libertà?” Alle 16.58, il momento della strage, si è tenuto un minuto di silenzio. Poi alla presenza del capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli, la cerimonia di ricordo delle vittime con deposizione di corone di alloro sulla lapide commemorativa, nel Reparto Scorte della Questura. Alle 18 sulla piazza d’Armi della caserma Lungaro, officiata dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, una  messa in ricordo dei caduti in via D’Amelio. Alle 19.30, infine, in via D’Amelio il video con materiale inedito dal titolo “Nuove ipotesi sul furto dell’Agenda Rossa di Paolo Borsellino”.

Il giudice e gli agenti della scorta verranno ricordati anche al teatro antico di Segesta dove alle 19.15, andrà in scena Jaco – tributo a Jaco Pastorius. Concerto in ricordo di Paolo Borsellino.

Prefetto di Palermo: suo esempio dia forza a istituzioni
"L'esempio di Paolo e di coloro che sono morti vittime della mafia a difesa della giustizia e verità deve dare alle nostre Istituzioni forza in difesa della legalità". A dirlo è stato il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, che stamani ha partecipato alla messa nella chiesa di San Francesco Saverio nel quartiere Albergheria a Palermo in ricordo delle vittime della strage di via D'Amelio.

La messa nella chiesa di San Francesco Saverio nel quartiere Albergheria a Palermo ha aperto la lunga giornata di iniziative in ricordo del giudice Paolo Borsellino, ucciso 26 anni fa nella strage di via D'Amelio insieme agli agenti di scorta. In chiesa le due figlie del magistrato assassinato da Cosa nostra, Lucia e Fiammetta, alla presenza, tra gli altri, del prefetto, Antonella De Miro, e del sottosegretario all'Interno, Stefano Candiani. "Un momento di preghiera e di condivisione" spiega la famiglia Borsellino. A celebrare la messa don Cosimo Scordato, parroco di frontiera da sempre in prima linea nella difesa degli ultimi.

Don Scordato: responsabile anche chi ha impedito verità
"Il dono del Signore passa attraverso la testimonianza dei nostri martiri della giustizia, beati i perseguitati per causa della giustizia, ma chiediamo oggi che venga soddisfatto il desiderio di verità, che tutti noi condividiamo, che la verità possa risplendere nella sua pienezza e farsi luce fino in fondo, non per desiderio di vendetta, ma per liberarci di quelle ombre e tenebre che ancora dopo tutti questi anni, accompagnano la nostra vita". Lo ha detto Don Cosimo Scordato, che oggi ha celebrato una Messa, nella chiesa di San Francesco Saverio, nel quartiere dell'Albergheria di Palermo, 26 anni dopo la strage di via D'Amelio, alla presenza della famiglia Borsellino. Ieri la figlia del giudice, Fiammetta Borsellino, ha ancora una volta chiamato in causa esponenti della magistratura e accusato le istituzioni di depistaggio. "Si senta ugualmente responsabile chi ha commesso delle omissioni - ha sottolineato il 'parroco di frontiera' - non solo le azioni implicano una responsabilita', ci sono anche le omissioni, per le quali si e' ugualmente responsabili".