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MONDO

Medioriente

Lanciati oltre 30 razzi da Gaza su Israele. Netanyahu risponde con raid aereo

Secondo l'esercito israeliano è il più vasto attacco dal novembre 2012. Netanyahu: "Ci sarà una risposta molto forte". Lieberman: "Israele dovrebbe rioccupare la Striscia"

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Secondo l'esercito israeliano è il più vasto attacco dalla Striscia di Gaza contro Israele dall’operazione "Colonna di Nuvola" del novembre 2012. L'esercito ha infatti contato circa 37 razzi lanciati oggi, mercoledì 12 marzo, dalla Jihad islamica verso le comunità israeliane che confinano con Gaza. E così caccia israeliani hanno bombardato la Striscia di Gaza come rappresaglia. Testimoni hanno riferito che le bombe hanno colpito basi della Jihad, che ha rivendicato il lancio di razzi.

La tensione è di nuovo alta
Israele "dovrebbe rioccupare interamente" la Striscia di Gaza: è la risposta sollecitata dal ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman al lancio dei razzi sul territorio israeliano. "Dopo un attacco come questo non ci sono alternative ad una piena rioccupazione dell’intera Striscia di Gaza", ha detto Lieberman in tv. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva promesso una risposta "molto forte" al lancio degli oltre 30 razzi dalla Striscia di Gaza contro il territorio dello Stato ebraico. In seguito lo stesso Netanyahu aveva ribadito: "Se non ci sarà tranquillità nel sud di Israele, ci sarà rumore a Gaza. E questo è un understatement".

60 razzi contro Israele dall'inizio del 2014
I razzi caduti hanno costretto migliaia di cittadini del sud di Israele a chiudersi nei rifugi: l’esercito ha ricordato che dall’avvio del 2014 sono stati almeno 60 i razzi scagliati contro Israele. L’accelerazione è avvenuta a breve distanza dalla fine dell’intervento di Cameron alla Knesset: un discorso in difesa della sicurezza di Israele, di condanna del boicottaggio al quale la Gran Bretagna - ha detto - si opporrà, ma anche di appoggio pieno agli sforzi diplomatici per un accordo tra le parti del segretario di Stato Usa John Kerry e alla soluzione di due Stati. 

​Il discorso di Netanyahu
Netanyahu, nel suo discorso di benvenuto - più volte interrotto dai banchi dell'opposizione mentre i partiti religiosi hanno lasciato l'aula per protesta contro l'approvazione della legge che estende la leva militare agli ultraortodossi - ha invitato il mondo "a premere sui palestinesi" perché "il tempo si sta esaurendo anche per loro". "Il rifiuto di riconoscere lo Stato ebraico - ha spiegato - è la radice del conflitto, non certo i villaggi ebraici in Giudea e Samaria".