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ITALIA

Tragedia familiare

"Suocero" ucciso ad Avellino, lui incolpa lei del piano per sterminare tutta la famiglia

Domani interrogatorio di garanzia e conferimento dell'incarico sull'autopsia della vittima. La famiglia di lei non accettava il ragazzo con precedenti per spaccio e un tentato suicidio alle spalle. L'ordine via chat: "uccidiamoli tutti"

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Lascia ancora sgomenti la storia della giovane coppia di fidanzati reo-confessi dell'omicidio del padre di lei avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi ad Avellino. Riecheggiano i nomi di Erika e Omar, che sembravano invece, ormai lontani.

Giovanni Limata, il giovane di 23 anni esecutore materiale dell'omicidio di Aldo Gioia, di 53 anni, agli agenti della Squadra Mobile, avrebbe dichiarato che il piano per sterminare l'intera famiglia era in realtà di lei, Elena che ha solo 18 anni. In programma, racconta lui in Procura, c'era anche la morte della madre e della sorella della fidanzata, colpevoli solo di non accettare la relazione tra i due. Si salvano grazie alle urla e all'arrivo tempestivo delle forze dell'ordine.

Tante le liti in questi ultimi mesi, l'ultima forse proprio quella sera in cui il padre di lei ha trovato la morte tra le lame delle 7 coltellate inferte mentre dormiva, con un coltello da cucina dal ragazzo che diceva di amare sua figlia. Lo stesso ragazzo con precedenti per spaccio e un tentato omicidio alle spalle, che lo aveva aggredito già nel 2019 con una sciabola, e che però in quell'occasione non gli fece nulla. 

L'interrogatorio di garanzia dei due giovani è previsto in carcere per domani, giornata nella quale il pm Vincenzo Russo conferirà l'incarico per eseguire l'autopsia sulla vittima colpevole di volere un altro amore per la figlia. Lei che via chat scrive a lui: "uccidiamoli tutti".

Per ora entrambi rispondono di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Restano in stato di fermo nel carcere di Avellino.