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MONDO

Libera circolazione

Ue: voto Svizzera frontalieri non aiuta negoziato già difficile sulla libera circolazione

Il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni avverte: "Senza libera circolazione delle persone, i rapporti tra Svizzera e Ue sono a rischio"

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La Commissione europea "prende nota" del risultato del referendum nel Canton Ticino che "richiede l'avallo del governo federale" ma teme che questo "possa rendere ancora meno facile il negoziato già difficile" in corso fra Ue e Svizzera sulla libera circolazione delle persone. Lo ha detto il portavoce Margaritis Schinas durante la conferenza stampa quotidiana dell'esecutivo di Bruxelles ricordando che "il Presidente Jean Claude Juncker ha più volte chiarito che le quattro libertà fondamentali del mercato unico sono inseparabili, cosa che nel contesto svizzero significa che la libertà di circolazione dei lavoratori è fondamentale". 

"Sono in corso colloqui intensi fra Ue e Svizzera per trovare soluzioni che tengano conto dei risultati dei referendum popolari sulla libera circolazione - ha ricordato - il voto di ieri rende la situazione ancora meno facile: entro la fine di ottobre avremo l'occasione in un prossimo incontro con le autorità federali di affrontare la situazione". La scorsa settimana il presidente Jean-Claude Juncker era stato in Svizzera per discutere della questione con i leader elvetici. "Il presidente ha sempre chiarito che le quattro libertà fondamentali del mercato interno sono inseparabili e per quanto riguarda la Svizzera questo significa che la libera circolazione è fondamentale. Ogni soluzione dovrà essere approvata all'unanimità dagli Stati Ue e dalla Commissione. La strada, comunque, è ancora lunga". 

Preoccupazione per il risultato del referendum è stata espressa anche dal Ministro degli esteri italiano, Paolo Gentiloni che avverte: "Senza libera circolazione delle persone i rapporti tra Svizzera e Ue sono a rischio". 

Gli elettori del Cantone svizzero ieri hanno approvato a larga maggioranza l'iniziativa popolare 'Prima i nostri' sul flusso dei frontalieri che ogni giorno attraversano il confine per recarsi a lavorare in Ticino. Al termine di un'accesa campagna, all'ombra di manifesti con una mela rossocrociata, il referendum è stato approvato dai cittadini ticinesi con oltre il 58% di voti favorevoli.