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POLITICA

Torino-Lione

Tav, la società di Ponti firma studio Ue che la promuove

La replica: "Non è analisi dei costi, ma di impatto". Salini (Forza Italia): analisi Ponti dà due risultati opposti. Mit: Ponti non ha firmato lo studio Ue

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Marco Ponti (Ansa)
Risparmi di tempo notevoli per trasporto passeggeri e merci e una forte ricaduta occupazionale. Sono i vantaggi del corridoio Mediterraneo di cui fa parte la Torino-Lione, secondo uno studio riservato della Commissione europea ("The impact of TEN-T completion on growth, jobs and the environment") redatto da numerosi ricercatori di varie nazionalità tra cui la 'Trt trasporti e territorio', la società milanese di cui Marco Ponti è presidente, ossia quella che ha redatto l'analisi costi-benefici per conto del ministero dei Trasporti e su cu si è basato il giudizio negativo del ministro Danilo Toninelli.

Lo studio è stato rivelato da La7 in un servizio di Frediano Finucci. Il documento, di 118 pagine, si basa su dati aggiornati agli ultimi scenari macroeconomici e di trasporto. Con il 'corridoio Mediterraneo', che va da Gibilterra a Budapest, lo studio valuta che al 2030 si possa ottenere un risparmio di tempo del 30% per i passeggeri e del 44% per le merci. Nei prossimi dieci anni, per ogni miliardo investito nel cantiere l'analisi stima la creazione di 15mila posti di lavoro, senza contare l'indotto sul territorio. Infine, la ricerca mostra come fra tutti i 'corridoi' quello Mediterraneo, di cui fa parte la Tav, è quello che creerà più posti di lavoro: 153mila al 2030 fra trasporti, turismo e sviluppo di aziende per nuovi mercati nei Paesi interessati (Francia, Italia, Spagna e Portogallo) escludendo chi ha lavorato o chi lavorerà direttamente per la Tav. 

Nelle premesse sono innanzitutto spiegati gli obiettivi dello studio, ovvero "valutare la crescita, l'occupazione e l'impatto delle emissioni di gas serra sull'attuazione della rete centrale TEN-T". E questo riflette i tre obiettivi principali del processo decisionale europeo: "Promuovere la crescita, creare posti di lavoro e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. La politica dei trasporti contribuisce a raggiungere questi obiettivi - si legge - e uno dei principali pilastri delle politiche europee è proprio l'implementazione della rete transeuropea di trasporto (TEN-T), con una rete principale da completare entro il 2030 e un livello di rete ulteriore entro il 2050". Viene quindi spiegato che la piena implementazione della rete centrale creerà 800.000 posti di lavoro nel 2030 e 7,5 milioni tra il 2017 e il 2030, grazie alla costruzione della rete agli "ampi benefici economici" portati dal miglioramento dei collegamenti. Inoltre, un ulteriore aumento dell'1,6% del Pil sarà realizzato nel 2030, rispetto a uno scenario in cui si decide di non investire nel progetto. In più, 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica saranno "risparmiate" tra il 2017 e 2030 nel settore dei trasporti.

Ponti: studio Ue? Non è analisi dei costi, ma di impatto
"Quella non è una analisi costi benefici, ma sull'impatto, che si basa su analisi di valore aggiunto, che nulla hanno a che fare con la analisi costi-benefici. Non ci sono i costi in quella analisi là. Non misura i costi, ma il traffico, l'occupazione e l'impatto sulle imprese, la analisi di impatto si occupa di ipotesi di valore aggiunto". Così il responsabile dello studio costi/benefici sulla Tav Marco Ponti, a Mattino 5 intervistato sulla Tav, rispondendo in riferimento a uno studio riservato della Commissione europea che, come riferito da La7, sarebbe stato redatto da numerosi ricercatori di varie nazioni tra cui la la società milanese di Ponti, quindi quella che ha redatto l'analisi costi-benefici per conto del ministero dei Trasporti.

Salini (Forza Italia): analisi Ponti dà due risultati opposti
La vicenda è stata commentata dall'europarlamentare di Forza Italia Massimiliano Salini. "Se non ci fossero di mezzo miliardi di euro e la credibilità italiana - ha dichiarato Salini - ci sarebbe da ridere leggendo quanto emerge dallo studio condotto dalla società TRT, il cui Presidente è il prof Marco Ponti, riguardo le linee TEN-T, le opere ferroviarie di collegamento alla TAV. Marco Ponti è a capo della commissione analisi costi e benefici voluta dal Governo, che ha prodotto risultati del tutto negativi, ma allo stesso tempo, la sua società TRT in un studio per la Commissione Europea insieme ad altri autorevoli istituti anche internazionali ritiene la TAV sostenibile e valida dal punto di vista economico, dello sviluppo, del lavoro e dell'ambiente. Dunque: a quale dei due Ponti dobbiamo credere? Basta con le pantomime e i giochetti, la scelta ora è tutta politica. Bisogna fare partire il progetto per non perdere subito i centinaia di milioni di fondi già stanziati e non cadere nel ridicolo. Basta giocare con i numeri e con analisi che, a seconda dei committenti, riportano risultati diametralmente opposti".

Mit: Ponti non ha firmato lo studio Ue
Lo studio riservato sul Corridoio Mediterraneo, commissionato dalla Ue e rivelato da La"7, ha visto una partecipazione solo marginale della società 'Trt trasporti e territorio', presieduta dal professor Marco Ponti. Quest'ultimo, peraltro, non solo non ha firmato la ricerca, ma non ne conosce in alcun modo i contenuti". È quanto precisano fonti del ministero dei Trasporti. Inoltre, "va precisato che si tratta di una analisi riconducibile a quelle di valore aggiunto, fondata sul moltiplicatore keynesiano, metodo che non ha nulla a che fare con la analisi costi benefici effettuata sulla tratta Torino-Lione".